Non ne parla nessuno se non i giornali della Sardegna che ogni tanto amo leggere.
Questo post, oggi, è dedicato al Comune di Triei, piccolo centro della Provincia dell'Ogliastra, che da secoli vanta nel suo areale vigneti leggendari (Cannonau, Vernaccino e Amantesu) visto che, nel 1600, il vino prodotto da questi parti veniva usato in Vaticano per la messa.
Oggi, dare una scossa ad un'economia locale depressa, il Comune metterà a disposizione una fetta del proprio territorio per rilanciare il proprio vino attraverso la creazione di un vigneto sperimentale gestito da una cooperativa sociale.
«Triei - spiega il sindaco Muggianu - ha una grande tradizione per il vino. Cannonau in particolar modo ma nel nostro territorio ci sono da sempre anche altri vitigni. Il vino che si produce in maggiore quantità è il nero che poi sarebbe il rosso. Ma viene prodotto anche il cosiddetto vino bianco che in realtà è poi un rosato, un vino dessert che in pasato veniva usato per la colazione, in campagna, a base di turreddu, che sarebbe il nostro pane carasau, e formaggio o salsicce».
Panorama di Triei |
Storicamente le zone migliori per la coltivazione della vite a Triei sono dislocate nelle colline che circondano il paese. Su tutte c’è però una località da dove arriva il meglio del vino made in Triei, si chiama Talavè e si trova nella zona adiacente il villaggio nuragico di Bau Nuragi.
«In quella zona, che risale al 1000 Avanti Cristo - aggiunge il sindaco di Triei - sono state scoperte tracce di vite addomesticata e quindi di una attività vinicola. Alcuni studiosi, in Olanda, facendo delle analisi su alcuni cocci trovati a Bau Nuragi, nell’aria di Talavè, hanno scoperto che da quelle parti si coltivava la vite. Un’altra nota storica del nostro vino è stata scoperta dall’archeologo Sancez della Sovraintendenza di Cagliari che aveva effettuato degli scavi nel nostro territorio; negli archivi del Vaticano ha scoperto che il Talavè veniva portato al Papa. Una ricerca che è stata presentata per la prima volta al Vinitaly del 2005 a Verona. Ancora più avanti con la storia, da alcune ricerche nella Curia Vescovile di Lanusei, risulta che a Marsiglia, si vendeva il vino” Triei».
«Adesso - conclude il primo cittadino - l’idea è quella di tornare a valorizzare il marchio del Talavè coltivando il vitigno nella zona classica. Il consiglio comunale ha dato l’assenso alla richiesta della cantina Ogliastra che vuole creare un vigneto nella zona. Si tratta di una quindicina di ettari».
A questa gente e al loro coraggio non possiamo che fare i migliori in bocca al lupo!
Fonte: La Nuova Sardegna
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