LO CHAMPAGNE DI LEGRAS & HAAS
Ancora in tema di contraffazioni...ora tocca all'Erbaluce
Strade Vigne del Sole: una piacevole scoperta laziale
La vinificazione, che pur rispettando la tradizione si avvale di moderne attrezzature, prevede sempre una pressatura soffice, fermentazione in cisterne termocondizionate dove, per i bianchi, è prevista una temperatura controllata di 13° con il conseguente allungamento dei tempi di fermentazione di oltre due mesi, mentre per i rossi la temperatura sale a 23°. La scelta di questo formato intermedio è stata resa necessaria dalla ricerca di quei sapori di un tempo tipici dei vitignio autoctoni laziali che l'azienda cerca di difendere, da qui la necessità di avere selezioni delle masse per creare successivi tagli a seconda delle specifiche esigenze. I terreni, invece, sono localizzati a Montagnano, vicino ad Ardea, a Colle dell'Asino, vicino Ciampino, e a Valle Preziosa, vicino Grottaferrata dove, tra l'altro, si trova la nuova cantina.
Il Cavalier Cugini e suo figlio Alessandro mi hanno fatto degustare, durante la visita in cantina, molti dei loro vini che, a mio giudizio, trovo tutti gradevolissimi e dal rapporto qualità/prezzo straordinario costando al massimo dieci euro. Tra quelli da me provati metterei in risalto:
Adelaide 2005: da uve trebbiano giallo, trebbiano verde, malvasia rossa, pecorino, cesanese bianco, chiapparone, tutti in ugual misura, il vino ha un colore giallo carico e presenta al naso intensi aromi di pesca matura, frutto della passione e fiori gialli, ma anche splendidi richiami di salvia e peperone giallo, tipico sentore conferito dal vitigno pecorino. In bocca il vino è di media grassezza e avvolgente, con un finale molto lungo giocato su toni fruttati ed erbacei. Bellissima scoperta per un vino bianco unico.
Albarosa 2005: forse l'unico vino rosato da uve rosa. E già perchè il vitigno autoctono Albarosa è un uva a bacca rosa ciclamino che viene vinificata in rosso con una fermentazione sulle bucce per circa 10 giorni a 18°. Un vero caso raro. Il vino che ne esce si presenta di un bel colore rosa e presenta al naso sentori pepe rosa, menta, fragolina di bosco e ciliegia. In bocca è intenso, di buona sapidità, e dopo la deglutizione lascia il palato fresco in quanto ritorna la bella scia mentolata che avevamo sentito all'olfattiva. Grande vino che, grazie alla vinificazione in rosso, durerà per molto tempo senza che il colore ne risenta minimamente.
DR. LOOSEN: EMOZIONI DI RIESLING
L'elevata qualità dei suoi cru è dovuta a tre fattori: anzitutto l'eccezionale clima che si ha lungo l'area della valle della Mosella. I pendii ripidi con esposizione a sud permettono all'uva di raggiungere una piena maturazione, le notti fresche, anche in piena estate, mantengono l’acidità caratteristica dell’uva, mentre la vicinanza del fiume riflette i raggi solari e trattiene il calore aiutando così l’uva a maturare e proteggendo le viti dalle gelate. L'altro fattore di qualità riguarda il terreno ricco di ardesia e sostanze minerali: il suolo roccioso di ardesia e le numerose rocce affioranti mantengono anch’esse il calore del giorno ed assicurano la piena maturazione. Uno strato superficiale sottile forza le viti a scavare in profondità nel terreno per reperire le sostanze nutrienti, producendo così vini di intensa mineralità e vibranti. Ultimo fattore di qualità è dovuto all'elevata età dei vigneti aziendali che hanno un'età media di oltre 60 anni (con punte di 120 anni) e ancora sono a piede franco visto che la fillossera non ha potuto svilupparsi lungo l'area della Mosella.
Wehlener Sonnenuhr: ha suolo molto sottile e l'ardesia blu è di una grande purezza. Questa caratteristica fornisce al vino una vivace mineralità e una delicata acidità. È un vino aristocratico ed affascinante che danza con grazia sul palato.
Graacher Himmelreich: suolo con abbondante ardesia blu che garantisce ai vini una grande complessità e un potenziale di invecchiamento molto elevato.
Erder Treppchen: il terreno ricco di ferro e ardesia rossa si traduce in vini che sono muscolari e complessi, con una fine minerale ed intenso.
Erdener Prälat: il terreno è ricco di ardesia rossa e il vigneto è inserito all'interno di un microclima straordinariamente caldo che assicura sempre una eccezionale maturazione. I vini prodotto sono di grande potenza e nobiltà.
Vino e Grana Padano: matrimonio d'amore
GRANA PADANO D.O.P. fino a 16 mesi
I caratteri organolettici di un Grana Padano stagionato 9 mesi sono rappresentati dalla granulosità e dalla colorazione bianca della pasta. La sua capacità di frantumarsi a scaglie è scarsa ed il formaggio presenta profumi non ancora complessi, che ricordano però il latte e la panna da cui si origina. In bocca ha tendenza dolce e una discreta grassezza. La sapidità è appena accennata e stimola una discreta salivazione. Per ottenere un abbinamento eccellente possiamo proporre vini bianchi giovani e freschi con profumi di frutta fresca mai invadenti oppure un grande Brut italiano o uno Champagne francese, magari di sboccatura non recente.
GRANA PADANO D.O.P. oltre i 16 mesi
Il Grana Padano stagionato 16 mesi si presenta con una colorazione leggermente paglierina e con una leggera granulosità. Gli aromi ricordano ancora il latte e la panna, ma emergono anche profumi più complessi di burro e fieno. In bocca la nota dolce si è molto attenuata e lascia il passo ad una discreta salinità ed una accennata piccantezza. E' un formaggio che stimola la salivazione, anche perchè dopo la sua deglutizione rimane sulla lingua una leggera e sottile patina di grasso. Il vino che sarà in grado di contrastare le caratteristiche di questo formaggio deve essere leggermente tannico e, quindi, un rosso di discreta intensità e persistenza, ma ancora giovane, fresco e in modo che si percepiscano sia gli aromi e i sapori dell'uva originaria, sia quelli complessi dovuti alla maturazione.
GRANA PADANO D.O.P. oltre i 20 mesi
Alla vista il Grana Padano stagionato 20 mesi e oltre si presenta evoluto; infatti, il colore è giallo paglierino carico; la granulosità è accentuata e si scaglia facilmente. Questo "magico" prodotto presenta aromi evoluti di burro e di fieno e note floreali di mais; in bocca è particolarmente solubile e friabile, con una sapidità e una piccantezza accentuata. Dopo la sua deglutizione, la bocca rimane colma di sapori, che si stemperano lentamente fornendo sempre nuove sensazioni. Il vino che accompagna questa stagionatura di Grana Padano deve essere in grado di contrastare le evidenti e prorompenti sensazioni del formaggio e, quindi, dovrà essere morbido, tannico, con una buona gradazione alcolica, intenso e persistente. Non dimenticate che il Grana Padano ben maturo si predispone, per contrapposizione di aromi e di sapori, a matrimoni elettivi con i vini passiti e liquorosi, che stemperano la tenue vena aggressiva, ricomponendo sul palato l'armonia e l'equilibrio.
(fonte Grana Padano)Presentato il vino della AS ROMA
Ha partecipato all'evento anche l'ex campione giallorosso Roberto Pruzzo. Oltre al "bomber di Crocefieschi", doveva essere presente l'ad giallorosso Rosella Sensi, che non ha potuto partecipare per la nascita del suo nipotino.
"Sono vini decisi e di carattere così come la Roma", ha detto Andrea Caloro, che si occupa dei brand della Roma in collaborazione con Cristina Sensi. Questo vino si andrà ad aggiungere ad altri importanti marchi che collaborano con AS Roma come Fiat, Alfa, Lancia, Juventus, Milan, Genoa, Bayern e Ajax.
Le dichiarazioni di Andrea Caloro
"Questa iniziativa nasce da un'idea della Sensi. E' un'operazione di livello eccelso e ci auguriamo presto di brindare ai successi della Roma, lo speriamo tutti. Questa è un'operazione che vuole valorizzare il marchio giallorosso anche fuori dal campo, cercheremo di entrare in nuovi mercati. In fondo è un vino italiano". (fonte Romanews)
Volete che commenti? Sono romanista per cui sarei di parte ma, di certo, a livello enologico ne avremmo fatto senz'altro a meno visti i 20 euro, minimo, di costo a bottiglia. Rosella compraci Drogba e lascia stare il vino...che ti fa male
Dopo il Brunello ora tocca al Montepulciano...
Vini del Mondo a Spoleto: piccoli appunti di degustazione - seconda parte
Vini del Mondo a Spoleto: piccoli appunti di degustazione - prima parte
Altra cantina degna di menzione è la marchigiana Conti di Buscareto, che ha come obiettivo riscoprire e mettere a dimora i vecchi vitigni marchigiani per poi vinificarli in una chiave nuova, moderna, seguendo processi produttivi e qualitativi all’avanguardia della tecnica enologica attuale. Di questa azienda agricola ho degustato l'AMMAZZACONTE, da uve verdicchio accuratamente selezionate e vendemmiate tardivamente, che presenta un naso fine e delicato giocato sulla frutta gialla matura e note floreali. In bocca è fresco,intenso, dotato di buona persistenza e sapidità. Altro vino degno di nota è la LACRIMA DI MORRO D'ALBA, vino non certo complesso, ma di un bellissimo naso dove spiccano i sentori di petalo di rosa appassita, frutti di sottobosco e pepe rosa. Bocca calda, morbida, con tannini ben equilibrati ed una buona persistenza aromatica finale.
Alois Kracher Cuvée Eiswein 2005: una perla venuta dal ghiaccio
Evviva il vignaiolo VIP!!
L'attrice Ornella Muti ha, ad esempio, acquistato l'abbazia di Vallechiara in provincia di Alessandria e produce Dolcetto d'Ovada. Stefania Sandrelli con Giovanni Soldati, nella fattoria Villa Nano sulle colline senesi, hanno puntato sul Chianti docg 'Acino d'uva', mentre Ottavio Missoni ha vigneti nelle Langhe. Claudia Mori con il marito Adriano Celentano, ha acquistato un podere vicino a Radda in Chianti, con annesso vigneto. Al Bano, ormai da decenni, produce vino bianco e rosso nella sua tenuta di Cellino San Marco. La regista Lina Wertmuller e' socia dall'anno di fondazione, il 1979, dell'azienda agricola di Rodendo Saiano, a Brescia in Franciacorta. Tra i cantautori anche Ron ha investito in vigna producendo un rosso e un bianco Igt nell'Oltrepo' Pavese con l'etichetta 'Fracent'anni'. Lucio Dalla imbottiglia, invece, vino rosato in Sicilia. Non mancano neanche gli artisti stranieri che hanno eletto l'Italia a qualcosa di piu' che ad una semplice meta turistica. Tra questi spiccano, sempre in Sicilia, Mick Hucknall e Carole Bouquet: la voce dei Simply Red Sicilia produce Nero D'Avola, mentre l'attrice francese ha legato il suo nome al Passito di Pantelleria. Nell’isola l’ex di Depardieu è proprietaria di vigneti, uliveti e piantagioni di capperi. Uno dei primi, tra i vip, ad arrivare nel Chianti e' stato, invece, Sting che da tempo 'firma' il suo vino. Per non parlare dei manager. A Montalcino l’ad della Time Warner , Richard Parsons produce un ottimo Brunello. Ma anche il mondo dello sport non resta a guardare. Il campione mondiale di apnea Gianluca Genoni, sempre nell'Oltrepo', produce tre varieta' di vino biologico (rosso,bianco e moscato) dai nomi legati alle sue immersioni. L'ex patron della Lazio, Sergio Cragnotti produce bottiglie pregiate di Nobile di Montepulciano con tre anni di invecchiamento.
Il piu' noto nel mondo del calcio e' Nils Liedholm. L'allenatore dello Roma tricolore a Cuccaro Monferrato, nella sua fattoria, produce da anni vini di qualita' ottenendo per il suo lavoro piu' di un premio. In passato ha anche messo in bottiglia un Barbera con una speciale etichetta sullo scudetto della Roma. L'ultimo in ordine di tempo e' stato Paolo Rossi che in Val d'Ambra, tra le colline aretine, ha iniziato a produrre il 'Borgo Cennina'. Dal calcio al ciclismo: Francesco Moser per molti anni socio della Cantina La Vis, una delle piu' importanti realta' cooperative del mondo del vino italiano produce nell'azienda di famiglia oltre 100.000 bottiglie. La 'febbre' del vino coinvolge anche i campioni delle quattro ruote. Jean Alesi, indimenticato pilota della Ferrari, producenel suo Chateau de Segreis, circa quattro ettari vitati, un Cote du Rhone apprezzatissimo dal nome 'Clos de l'Hermitage.' Portano invece la firma di Jarno Trulli, prima guida del Team Toyota, i vini dell'azienda Podere Castorani, in provincia di Pescara.
(fonte ANSA)
Aveva ragione Mario Soldati sull'asprinio d'aversa.......
La degustazione: Asprinio d'Aversa Extra Brut 1997 DOC Grotta del Sole
Notizie flash dal mondo del vino: eletto il miglior sommelier del mondo
Cesanese del Piglio DOCG: seconda parte dell'intervista a Coletti Conti
Cesanese del Piglio DOCG: l'opinione di Coletti Conti
Cena Enoclub Roma con i vini di Casale Marchese
ARRIVA LA PRIMA DOCG LAZIO, E' IL CESANESE DEL PIGLIO
- siamo sempre sicuri che un vino DOCG sia sempre e in assoluto qualitativamente migliore?
- il nuovo disciplinare prevede che il Cesanese del Piglio si potrà fregiare del titolo Docg se costituito dal 90% di Cesanese d’Affile e/o Comune e dal restante 10% di vitigni a bacca rossa autorizzati dalla Regione Lazio. Pertanto, è stata prevista la possibilità di "aggiustare" il vino con uve non ancora meglio precisate (son sicuro che ci sarà il Merlot) che potrebbero in qualche modo rendere il vino non così tipico. Sarà cura, a questo punto, dei produttori di qualità di evitare questa spersonalizzazione e far uscire sul mercato bottiglie di cui non si sente la mancanza.
Spero mi possiate aiutare a risolvere queste domande.......
Krug 1996: tutta l'emozione di uno champagne
Nel 1843 Joseph Krug fonda la sua azienda con un solo obiettivo: produrre uno champagne che avesse uno stile diverso dagli altri. Le successive generazioni hanno continuato a perseguire questo obiettivo arrivando, anno dopo anno, a risultati sempre migliori e portando il marchio Krug nell'olimpo dello champagne.
La filosofia produttiva Krug prevede che tutti i vini base siano fermentati in fusti di rovere (pieces) da 205 litri di almeno tre anni (il che rallenta l’evoluzione e aumenta la capacità di conservazione), e che l'assemblaggio delle partite sia curato ancora dalla famiglia. Quest’ultima attività viene effettuata annualmente, generalmente a febbraio, da una equipe di “nasi esperti” al fine di ricercare e ricreare ogni anno lo stile Krug. In tale ambito un ruolo importante nella ricerca di questa costanza stilistica e qualitativa lo giocano i “vini di riserva” della Maison che sono una selezione dei migliori vini delle annate precedenti, vecchi anche di dieci anni, accuratamente conservati: materia prima preziosissima per uno champagne nella cui cuvée, l’assemblaggio, entra ogni anno un’alta percentuale di “vini di riserva”, talvolta quasi il 50 per cento. Una volta creata la cuvée, il vino invecchierà nelle cantine Krug per almeno 6 anni prima di rivelarsi al mondo. Alla fine avremo al palato un vino fatto di tradizione, lavoro e pazienza.
Presso la splendida cornice di Villa Le Corti, durante la mia partecipazione alla mostra mercato “Alla Corte del Vino”, ho potuto degustare una batteria di bellissimi champagne e spumanti tra cui un fantastico Krug 1996.
Potente, maestoso e dotato di un perlate finissimo ed elegante, al naso ci accoglie con un bellissimo quadro olfattivo dove possiamo ritrovare sensuali pennellate di aromi di agrumi secchi, pane tostato, banana verde, ananas, papaia e miele Il quadro aromatico si conclude con delle bellissime note di fiori gialli e pietra focaia. Lievi effluvi iodati.
Al palato lo champagne è cremoso, con una sapidità e una mineralità tipica dello stile Krug. Molto equilibrato, chiude lunghissimo su note di frutta gialla e miele. Ancora giovane potrà essere conservato e fatto maturare per altri 10/20 anni senza problemi.
Un vero “mostro” da avere assolutamente nella cantina personale. A chi interessa, 99/100 WS.