Aveva ragione Mario Soldati sull'asprinio d'aversa.......

Il vino Asprinio è un tipico prodotto dell'Agro Aversano la cui origine si perde nella notte dei tempi. Sappiamo per certo che in quella terra nota come Liburia esisteva “un'uva che non aveva eguali”. Si sa che in epoca normanna Louis Pierrefeu, cantiniere di corte di Roberto d'Angiò, individuò nei dolci declivi vicino Aversa il suolo ideale per impiantare le viti che assicurassero alla corte normanna una riserva di spumante al posto dello Champagne che a quei tempi era difficile da trasportare. Oggi la zona di produzione di questo vino comprende il territorio di diversi comuni delle province di Caserta e di Napoli e ora, come al tempo degli angioini, l’uva viene coltivata con il classico metodo detto ad "Alberata Aversana". Tale sistema di viticoltura è unico in quanto le viti, dette maritate poiché si appoggiano appunto ai pioppi, si innalzano anche oltre i 10-15 metri di altezza. Vi immaginate ora quegli intrepidi vendemmiatori equilibristi che raccolgono l’uva su scale altissime? Viti, inoltre, franche di piede, come in era pre-fillosserica? Queste sono alcune delle caratteristiche che rendono unico, ineguagliabile l'Asprinio di Aversa, a tal punto che Mario Soldati nel suo libro Vino al Vino scrisse: "Non c’è bianco al mondo così assolutamente secco come l’Asprinio: nessuno. Perché i più celebri bianchi secchi includono sempre, nel loro profumo più o meno intenso e più o meno persistente, una sia pur vaghissima vena di dolce. L’Asprinio no. L’Asprinio profuma appena, e quasi di limone: ma, in compenso, è di una secchezza totale, sostanziale, che non lo si può immaginare se non lo si gusta... Che grande piccolo vino!".

Le Cantine Grotta del Sole nascono nel 1992 grazie alla voglia della famiglia Martusciello di dare il via ad un vero e proprio lavoro di ¨riscoperta enologica, con il preciso intento di valorizzare e, in alcuni casi di riscoprire, alcuni vini campani di qualità come come la Falanghina e il Piedirosso dei Campi Flegrei, l`Asprinio dell`Agro Aversano, il Gragnano e il Lettere. In virtù di questo amore, vengono prodotti vini che possano esaltare le qualità e le potenzialità dell'uva, senza stravolgerne i gusti e gli aromi, senza cioè produrre vini dal "gusto d'impresa", banalizzazioni standardizzate della moderna enologia. Qualità tradizione, tipicità, genuinità, cultura. Sono le linee conduttrici del programma enologico di studio e recupero "Grotta del Sole".


La degustazione: Asprinio d'Aversa Extra Brut 1997 DOC Grotta del Sole

Il vino, di un perlage abbastanza persistene e fino, si presenta di un colore dorato brillante. Al naso è subito marcata la caratteristica dell'uva con i tipici sentori sentori agrumati, soprattutto di cedro, miele e frutta secca. In bocca lo spumante, nonostante l'età, si mantiene fresco ed equilibrato, con un finale molto lungo giocato su note citrine che lasciano il palato pulito e pronto per il prossimo boccone...... di mozzarella di bufala. Già, io consiglio vivamente questo abbinamento, soprattuto ora in estate, perchè l'asprinio d'aversa, con le sue caratteristiche di freschezza ed acidità, ben si sposa con le note grasse della mozzarella di bufala campana DOP. Buon appetito!







1 commento:

Audio Di...Vino ha detto...

Veramente interessante questo metodo classico, non ne avevo mai sentito parlare, per me che sono un'appassionato di metodi classici italiani sarebbe un'interessantissima degustazione, immagino che il problema sostanziale sia la reperibilità di questo prodotto, sapere anche che una persona come Mario Soldati ne faccia elogi me ne conferma la qualità