Il buon vino quotidiano: la Pampanella della Masseria Vigne Vecchie


Dovrei parlare molto più spesso di vino quotidiano soprattutto quando quello che ho bevuto proviene da una piccola realtà cooperativa biologica di Solopaca.
La “Masseria Vigne Vecchie” è stata costituita pochi anni fa da alcuni agricoltori locali decisi a non essere solo meri conferitori ma, piuttosto, ad essere artefici del loro destino trasformando personalmente le loro uve in vino che provvederanno loro stessi a commercializzare. Un passo importante e coraggioso per una zona che sta vivendo una crisi profonda e che avrebbe bisogno di dieci, cento, mille progetti del genere.

Vigneti
L’azienda si estende per circa 20 ettari e i vigneti piantati, principalmente aglianico e falanghina, sono coltivati biologicamente secondo certificazione Icea (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale) e vengono trattati con stallatico.
Contro la peronospora vengono utilizzati anticrittogamici a base di rame e contro l'oidio lo zolfo, così come facevano i vecchi contadini della zona 50 anni fa.
Masseria Vigne Vecchie produce diversi tipologie di vino a base di falanghina: Armonia, Meteora e Pampanella.
Quest’ultimo vino l’ho acquistato la scorsa estate tornando da Castelvenere
La sera era afosa e non c’era miglior rimedio che stappare una bottiglia di bianco fresco e senza troppe pretese. 
Al naso mi ha colpito per la sua leggiadria e i profumi piacevolissimi di pesca, succo di mela, camomilla, tiglio. 
Al sorso la falanghina è caratterizzata da un corpo snello e da una spiccata sponda acido/sapida. Finale non troppo lungo fruttato.


Un vino discreto, da bere nel quotidiano, che non ha nessuno scopo recondito se non quello di ridare dignità agricola a questo vitigno e a questa zona.
Se non ricordo male la Pampanella 2009 l’ho pagata circa sette euro. Che volete di più?

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