Il Trentino
del vino è uno dei territori italiani più ricchi di opportunità. Grandi
spumanti metodo classico i TrentoDoc, rossi di pregio da vitigni autoctoni,
come il Teroldego dei Campi Rotaliani, la consuetudine
ai tagli bordolesi e ai vitigni internazionali che qui è radicata da oltre un
secolo, le più estese vigne di chardonnay della Penisola e una serie di vini
bianchi importanti da vigne di alta quota... E ancora: tanti vitigni autoctoni,
bianchi e rossi, e piccole produzioni di straordinari vini dolci come il
Trentino Vino Santo.
Queste per
sommi capi le potenzialità della regione. Quando, ogni anno, andiamo a tirare
le somme del lavoro del comparto vinicolo della provincia di Trento vediamo
però che i risultati ottenuti non rendono giustizia, ancora, a questo
potenziale. È il TrentoDoc a tenere alto il vessillo trentino, con sette
eccellenti cuvée che sono sicuramente tra le migliori d’Italia. Accanto a Ferrari, Mezzacorona, Abate
Nero, Cavit,Letrari eCesarini Sforza, che
non sono nuovi a questi successi, debutta la Maso Martis dei coniugi Stelzer con
un Dosaggio Zero ’11 di livello assoluto.
Il San
Leonardo ’11 è sui consueti altissimi livelli, mentre Zeni si
ripete con un eccellente Teroldego Rotaliano. Vini che non si discutono. Così
come il Fojaneghe Rosso ’12 della Bossi Fedrigotti, al
suo primo alloro.
Ma ce ne
potrebbero essere molti di più se solo questa terra del vino, tra grandi
strutture cooperative e piccoli e piccolissimi vignaioli (divisi al loro
interno, tra tradizionalisti e giovani propulsori del biologico e del
biodinamico) trovasse la chiave, accanto alle istituzioni, per operare
sinergicamente e incidere di più sul mercato italiano e internazionale,
abbandonando le diatribe interne tra un mercato improntato sui grandi numeri,
le scelte di coltivazione dei vigneti, il disciplinare delle denominazioni (non
ultima quella riservata al Pinot Grigio Venezie: rese altissime che coinvolgono
Trentino, Veneto e Friuli per business sul mercato americano). "In
Trentino non mancano risorse economiche e viticole per far crescere la
provincia tutta insieme e porla finalmente nella posizione che merita. È un
peccato..." Con questa sintesi chiudevamo la presentazione della
nostra Guida 1996. Vent'anni dopo le considerazioni sono quasi le stesse.
Fojaneghe
Rosso 2012 Bossi Fedrigotti
San Leonardo
2011 San Leonardo
Teroldego
Rotaliano Pini 2012 Roberto Zeni
Trento Brut
Altemasi Graal Ris. 2009 Cavit
Trento Brut
Domini 2010 Abate Nero
Trento Brut
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005 Ferrari
Trento Brut
Ris. 2010 Letrari
Trento
Dosaggio Zero Ris. 2011 Maso Martis
Trento Extra
Brut Tridentum 2009 Cesarini Sforza
Trento
Rotari Flavio Ris. 2008 Mezzacorona
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