Anche quest’anno negli assaggi l’Alto
Adige ci ha regalato soddisfazioni. Non siamo sorpresi, a essere sinceri, visti
il livello medio (elevato) e la costanza alla quale oramai ci siamo abituati
nel corso degli anni. Ed è proprio questo uno dei maggiori punti di forza del
vino altoatesino, qualità e precisione enologica che nascono non solo da un
terroir vocato, ma anche da una solida base tecnica e da una rete di servizi di
appoggio e di consulenza unica in Italia. Basta pensare all’Istituto agrario di
Laimburg, a quello di Ora, o al vicino Istituto agrario di San Michele
all’Adige. Molti produttori inoltre hanno studiato nelle migliori università in
Germania, come Geisenheim, Neustadt o Weinsberg,
Tutto oro quello che luccica?
Certo che no: paradossalmente, infatti, il rovescio di questa medaglia è
l’estremo tecnicismo, oppure la stndardizzazione dei protocolli, situazioni che
rischiano di appiattire non poco la diversità di stili e offuscare la piena
espressione di territorio e annata. Per fortuna sta crescendo il numero di
produttori, nella maggior parte giovani, che perseguono un’agricoltura più
consapevole e attenta agli equilibri naturali della vigna e un’enologia meno
incentrata sull’interventismo e sulla mania del “controllo assoluto”. Alla
terra bisogna saper stare vicini al di là di un diploma o di una laurea, e il
tocco del cuore a volte conta più di una decisione ponderata.
In generale, comunque, c’è
aria di cambiamento in questo lembo settentrionale d’Italia: durante le nostre
visite annuali il tema più ricorrente è stato il lavoro portato avanti dal
Consorzio vini Alto Adige sulla delimitazione ufficiale dei cru storici e
l’intento di ancorarli finalmente alla legislazione vitivinicola. Come in tutte
le aree vociate, nel corso dei secoli i viticoltori hanno individuato e
denominato le zone più adatte. Oggi, in effetti, c’è tanta confusione: molti
nomi di parcelle storicamente rinomate sono diventati marchi a tutti gli
effetti, di solito perchè la produzione di un’etichetta di successo è cresciuta
al punto che, non bastando più l’uva della vigna originale, si è iniziato ad
acquisirla da altre aree.
Molto è stato fatto negli
ultimi 30 anni per individuare le zone più vociate per ogni varietà, ora pare che
ciscuna menzione geografica debba legarsi a una o poche varietà adatte a quel
terroir. Anche se non ci saranno classificazioni, si tratta di un’operazione
delicata che richiede buon senso e sensibilità per non ripetere gli errori già
fatti in altre regioni, dove le circoscrizioni troppo generose hanno svuotato
di valore proprio quelle vigne che si volevano valorizzare. Staremo a vedere,
fiduciosi…
Per il momento vi proponiamo
la lista delle etichette che ci hanno più emozionato nel corso delle
degustazioni effettuate nei mesi scorsi (in ordine alfabetico):
VINO SLOW
A.A. Bianco Mondevinum Ris. 2013, Niklaserhof
A.A. Chardonnay Löwengang 2013, Alois Lageder
A.A. Schiava Gschleier Alte Reben 2014, Cantina Girlan
A.A. Terlano Pinot Bianco Eichhorn 2015, Manincor
A.A. Val Venosta Riesling 2014, Falkenstein – Franz Pratzner
A.A. Val Venosta Riesling Windbichel 2014, Unterortl – Castel Juval
A.A. Valle Isarco Riesling Kaiton 2015, Kuenhof – Peter Pliger
A.A. Valle Isarco Sylvaner 2014, Garlider – Christian Kerschbaumer
Donà Blanc 2011, Hartmann Donà
Elda 2012, Nusserhof – Heinrich Mayr
Kerner Radoy 2015, Radoar – Norbert Blasbichler
Pinot Bianco In der Lamm 2014, Weingut Abraham
Quirein 2013, Pranzegg – Martin Gojer
Sankt Anna 2013, Weingut in der Eben – Urban Plattner
GRANDE VINO
A.A. Chardonnay Magré 2015, Cantina Nals Margreid
A.A. Chardonnay Ris. 2013, Bessererhof
A.A. Pinot Nero Renaissance Ris. 2013, Gumphof – Markus Prackwieser
A.A. Sauvignon Castel Giovanelli 2014, Cantina Caldaro
A.A. Sauvignon Voglar 2014, Peter Dipoli
A.A. Terlano Pinot Bianco Rarità 2004, Cantina Terlano
A.A. Valle Isarco Grüner Veltliner 2015, Strasserhof – Hannes Baumgartner
A.A. Valle Isarco Grüner Veltliner Eichberg 2014, Klaus Lentsch
A.A. Valle Isarco Grüner Veltliner Praepositus 2014, Abbazia di Novacella
A.A. Valle Isarco Sylvaner R 2014, Köfererhof – Günther Kerschbaumer
Rot 2013, Baron Widmann
VINO QUOTIDIANO
A.A. Lago di Caldaro Cl. Sup. Leuchtenburg 2015, Erste + Neue
A.A. Pinot Bianco Finado 2015, Cantina Andriano
A.A. Santa Maddalena 2015, H. Lun
A.A. Schiava Menzen 2015, Cantina Colterenzio
A.A. Schiava Vecchie Vigne 2015, Glögglhof – Franz Gojer
A.A. Terlano Pinot Bianco 2015, Cantina Convento Muti-Gries
A.A. Valle Isarco Sylvaner 2015, Cantina Valle Isarco
T Bianco 2015, Cantina Tramin
Nessun commento:
Posta un commento