Rosso di Montalcino: non mi sono dimenticato del cambio di disciplinare


Dopo aver scritto molto in passato della questione cambio di disciplinare del Rosso di Montalcino, intervista esclusiva a Alberto Mattiacci inclusa, non è che ora me ne sto fregando di tutto quello che sta succedendo da quelle parti. 
La nuova sfida del Consorzio è per il 7 Settembre, giorno in cui l'assemblea dei soci dovrebbe essere chiamata a sceliere tra lasciare intatto il disciplinare (ipotesi che appoggio) oppure perseguire due strade: creare un Rosso di Montalcino con un 15% di vitigni internazionali (chiamati migliorativi) e un Rosso di Montalcino Sangiovese oppure creare un  Rosso di Montalcino con un 15% di vitigni internazionali (chiamati migliorativi) e un Rosso di Montalcino Sangiovese Superiore.

Fonte: Intravino
Fonte: Intravino
Il dibattito è infuocato e ci sono blog molto autorevoli che stanno conducendo una battiglia interessante, anche tra di loro..... Visto che i miei contenuti, ad oggi, non offrirebbero nulla di nuovo alla questione, invito tutti a leggere Intravino o Vino al Vino per farsi un'idea di come Montalcino sia, in tutti i sensi, un catalizzatore di interessi e di polemiche
Ecco, di quest'ultime io mi sono rotto le palle, come ho sempre detto il destino se lo creano gli stessi produttori e, anche se cambiasse tutto, saprò sempre da chi andare e da chi NON andare. Come faccio adesso.

3 commenti:

AboutBC ha detto...

Saludos desde el País Vasco
http://blog.aboutbc.info/2011/09/01/los-pintxos-de-donostia-y-el-txakoli-de-getaria-un-sobresaliente-desde-italia/

Davide Bonucci ha detto...

caro Andrea, hai ragione. E'giusto rimarcare il fatto che questioni importanti sul sangiovese di Montalcino non dovrebbero diventare stimolo per sterili polemiche personalistiche. Anch'io me ne tengo fuori, dato che le considero una sfacciata perdita di tempo. Mi limito a stare ai fatti, senza bisogno di fare a gara a chi dice prima "bau". Stare concentrati e non scaldarsi è sempre la maniera migliore per conservare lucida obiettività sui fatti. Cosa che deve sempre fare un giornalista ma che è anche dovere morale ed etico di ogni blogger. Prima il servizio, poi il proprio ego. E non il contrario.

Andrea Petrini ha detto...

Sagge parole di presidente!! :)