Life of Wine 2012: Campo del Guardiano e Pietramarina attraverso il loro tempo

  
Life of Wine 2012, un viaggio nel tempo della vita del vino, un percorso tra passato, presente e futuro che didatticamente ogni appassionato dovrebbe provare affinchè si smetta di chiedere sempre l'ultima annata di un vino. Non sopporto più che venga ordinato il Brunello 2011 perchè l'annata 2007 è "troppo vecchia", non sopporto più che un grande vino bianco di 10 anni venga visto con lo stesso sospetto di un trafficante internazionale di droga. Il vino, il grande vino, come l'uomo, migliora con gli anni..

Sono corroso dai sogni,
un tritone di marmo consumato
dalle intemperie, in mezzo alle correnti,
e tutto il giorno contemplo la bellezza
di questa donna
come una bella immagine
rinvenuta in un libro,
compiaciuto di averne pieni gli occhi
o i perspicaci orecchi,
non d’altro pago che d’essere saggio,
perché gli uomini migliorano con gli anni.
Eppure, eppure,
questo è il mio sogno, o è la verità?
Oh, se ci fossimo incontrati
nella mia ardente giovinezza!
Ma io divento vecchio in mezzo ai sogni,
un tritone di marmo consumato
dalle intemperie, in mezzo alle correnti.

William Butler Yeats

Palazzone - Campo del Guardiano 2009 (Procanico 50%,Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%) : l'ultima annata in commercio tira fuori un vino solare, di frutta gialla, erba di campo e una mineralità in fasce.

Palazzone - Campo del Guardiano 2004: un vino ad effetto risacca, l'onda del suo mare si porta dietro un pò della gioventù fruttata e lascia sul campo una sapida mineralirà che invade il palato. Dal centro bocca in poi mette il turbo e persiste alla grande.

Palazzone - Campo del Guardiano 2001: il tempo fa uscire questo grande vi no umbro che diventa un'esplosione di roccia bianca che in bocca diventa seta su cui sognare.

La persistenza della memoria di Salvador Dalí.
Benanti - Pietramarina 2007 (100% carricante): da viti allevate ad alberello in sperduto delle alture dell'Etna (950 metri s.l.m.) nasce questo vino che sa di vulcano e di fiori di zagara.

Benanti - Pietramarina 2001: aumenta la complessità nel bicchiere, le emozioni si trasformano in frutta gialla matura, polline, fieno bangato, mentre il tempo esalta la sapidità del vino che in bocca sa di roccia e vento di mare.

Benanti - Pietramarina 1995: chapeau ad un monumento alla Sicilia in bianco. Naso di erbe mediterranee, cappero, caramella mou, olive, miele, frutta gialla candita. Bocca coerente col naso, stretta tra la morsa sapida e la verve acida che donano al carricante un fascino gattopardiano ed infinito. 

La verticale Campo del Guardiano

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