Il vino col nome strano si beve meglio?


Dopo aver letto i risultati della ricerca scentifica diretta dalla professoressa Antonia Mantonakis e presentata a "Cool Climate Oenology and Viticulture Institute" consiglierei ad Antinori di chiamarsi Antinorakikos o, che ne so, a Caprai di sostituire il suo nome in bottiglia con Kaprailokkos. Perchè dico questo? Perchè questa ricerca portata avanti dalla Brock University (Canada) ha svelato che il nome del vino può incidere sulla capacità di valutare il prodotto.
Come si è arrivati a tutto ciò?  Il team canadese ha lavorato con alcuni volontari che hanno bevuto lo stesso vino ma credendo di bere due etichette diverse. La prima volta, il vino gli è stato presentato come prodotto della cantina Titakis, nome facile da pronunciare. La seconda volta, la bevanda è arrivata dalla cantina Tselepou, nome greco di tre sillabe dalla pronuncia non facile.
Dopo la degustazione è stata chiesta una valutazione da uno a sette, e il punteggio maggiore è stato ottenuto dal secondo vino, nonostante fosse identico al primo.

 
È interessante come le persone percepiscano le cose - spiega Antonia Mantonakis, autrice dello studio - il suono di un nome sembra poter influenzare le percezioni”. 
E non sarebbe la prima volta che si nota un fenomeno simile, spiega l’esperta: studi precedenti ad esempio hanno dimostrato che più le montagne russe hanno un nome bizzarro e più vengono percepite come pericolose, e lo stesso avviene per gli additivi alimentari e persino per le società finanziarie.

Comunque, a me tutte ste ricerche scientifiche non convincono molto, soprattutto non mi convince la scelta del panel di degustazione.

FONTI: WineNews, NewsFood tramite "What's in a name? A lot when it comes to the wine industry", Brock News,

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