Reims, città culla dello Champagne, un autobus pubblico (l’OmnibusCity 100) sarà alimentato a etanolo ottenuto dagli scarti dell’uva usata per il famoso vino spumante francese.
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» diceva il chimico Lavoisier. Questa massima calza a pennello per questo progetto pilota di tre mesi promosso dalla società Veolia-Transdev.
Il principio della sperimentazione è di sfruttare le risorse naturali della regione, non solo fornendo un’alternativa al petrolio, ma anche sostenendo l’economia locale. A gestire la produzione di bioetalonolo è infatti la cooperativa Raisinor di Reims.
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» diceva il chimico Lavoisier. Questa massima calza a pennello per questo progetto pilota di tre mesi promosso dalla società Veolia-Transdev.
Il principio della sperimentazione è di sfruttare le risorse naturali della regione, non solo fornendo un’alternativa al petrolio, ma anche sostenendo l’economia locale. A gestire la produzione di bioetalonolo è infatti la cooperativa Raisinor di Reims.
Fonte:Ecoblog |
L’etanolo prodotto a partire dall’uva di scarto permette di ridurre le emissioni ci anidride carbonica del 70%. Lo stesso tipo di sperimentazione è già in atto anche a Saint Quentin (Haute-Picardie): da maggio un autobus circola a bioetanolo prodotto da un’industria locale che utilizza gli scarti della lavorazione della barbabietola.
Ricordiamo che l’Unione Europea impone l’obiettivo di ricorrere per il 10% alle energie rinnovabili nel campo dei trasporti entro il 2020. Il video.
Articolo tratto da sito Slow Food
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