Succede a Campo de' Fiori


Ieri pomeriggio, camminando per Campo de' Fiori, a pochi passi dalla bistrattata statua di Giordano Bruno, vedo due turisti che chiedevano ad alcuni passanti se potevano far loro una foto davanti ad un negozio. Incuriosito dalla scena mi fermo a guardare e capisco che la loro intenzione è quella di immortalarsi davanti ad una vetrina piena di bottiglie. Il locale, come molti altri nella piazza, è un'ex bottega oggi trasformata in una sorta di negozio di alimentari acchiappaturisti con ambiziosa esposizione di alcolici da sbronza.

La stutua di Giordano Bruno a Campo de' Fiori. Fonte:http://www.destination360.com
Visto che non mi faccio mai i cavoli miei, mi fermo a parlare con i due fidanzatini teutonici e gli chiedo il perchè di quella foto. Mi rispondono in inglese che vogliono un ricordo dei VINI DI ITALIA e, anzi, ora entreranno a comprare un vino da riportare a casa.
Guardo bene l'esposizione, la migliore bottiglia offerta è un modesto Fragolino Rosso Spumante che, col sole, ha tutta l'etichetta sbiadita.

Il mercato a Campo de' Fiori. Fonte: therepublicofless.wordpress.com
Non so se ridere o se piangere: i due turisti torneranno in Germania convinti di avere nel bicchiere un vino di territorio mentre il venditore si sfregherà ancora una volta le mani per aver rifilato l'ennesima fregatura. 

Questo succede nel centro di Roma, ogni giorno...

5 commenti:

Paolo Cianferoni ha detto...

Quando la gente è fessa, è fessa c'è poco da fare.
Comunque, seriamente, il livello medio di conoscenza del vino è molto basso. Sopratutto a Roma, fa un po rabbia perchè potrebbe essere un centro competente di vino, come potrei dire tante capitali come Londra... ma evidentemente quando non c'è necessità, non serve impegnarsi. Noi parliamo, ci confrontiamo, discutiamo, ma siamo una gocciolina...
te comunque fai una grande opera di sensibilizzazione, grazie.

Alessandro Bandini ha detto...

Roma, purtroppo, da questo punto di vista è spesso deficitaria. "Bianco o Rosso Dottò?" è una frase che si sente pronunciare spesso e sarebbe poco male se il bianco e il rosso fossero vini decenti e invece niente...ci sono numerose enoteche di ottimo livello, ma infinitamente di più sono gli esercizi improvvisati, a volte truffaldini, che campano di pacchi e mezzesòle.
Tutto questo mi sembra collegato, non saprei dire se come causa o effetto, anche al livello medio della produzione regionale che stenta enormemente a decollare

Andrea Petrini ha detto...

Ragazzi non sapete quanto è difficile fare opera di sensibilizzazione. Proprio ieri ero ad un'enoteca a Campo de Fiori per una serata sui vini naturali. Difficile spendere tante parole quanto poi a fianco si vendevano in bicchieri di plastica le pegggiori produzioni industriali italiane.

CDR WineLab ha detto...

Salve questo post sui poveri turisti tedeschi ci ha colpito e abbiamo riportato il link a questo post sulla nostra pagina Facebook.

Quale potrebbe essere la soluzione per diffondere più consapevolezza sulla qualità del vino in una grande città come Roma? In fin dei conti il discorso della qualità del vino interessa a anche a noi di CDR perché un maggiore richiesta di vino buono implica fare analisi più attente.

Andrea Petrini ha detto...

Anzittuto far capire ai turisti quale è il vero vino italiano di qualità. La qualità, poi, non ha bisogno di molte analisi