Il vino ecologico è realtà?


Interessante articolo tratto da Il Correre della Sera. Che sia la svolta ecologica del vino?
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La cantina è per definizione un luogo buio. Al massimo c'è qualche lampadina per poter eseguire i lavori. La Società agricola Salcheto di Montepulciano invece ha ribaltato concetti sedimentati da secoli e ha trasformato la propria cantina, inaugurata il 29 settembre in corrispondenza con l'inizio della vendemmia nella zona doc delle colline senesi, nel primo esempio mondiale di una cantina non collegata alla rete di distribuzione elettrica (off grid), con la luce del sole che penetra all'interno dei locali tramite una serie di collettori luminosi. 

Progetto della nuova cantina. Fonte: Intravino

PROGETTO - «Il progetto è in linea con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto», ha affermato Domenico Andreis, coordinatore del gruppo Salcheto carbon free. «Se si applicasse il nostro modello all’intera produzione vinicola nazionale, si potrebbero ridurre le emissioni di 2,3 milioni di tonnellate equivalenti di CO2». «La cantina è un edificio sostenibile ideale in cui produrre il nostro vino riducendo al minimo l’impatto ambientale attraverso lo sfruttamento delle risorse presenti nell’azienda agricola, senza distogliere terre alla coltivazione», ha aggiunto Michele Manelli, presidente di Salcheto. 

Fonte: Italia a Tavola
OFF GRID - Il 54% della produzione della nuova cantina viene soddisfatto dal risparmio energetico ottenuto da innovative dotazioni tecniche: collettori solari che convogliano la luce solare all’interno, i giardini verticali e il recupero di ventilazioni naturali fredde notturne che isolano dal caldo estivo, i vinificatori che sfruttano il gas autoprodotto dalla fermentazione per movimentare i vini. Fondamentale l’utilizzo delle biomasse prodotte in azienda da cui si ricava il 29% della produzione energetica necessaria (35% da cippato da vigneto che fornisce 110 mila kWh/anno, 9% da cespuglietti, 14% da siepi razionali e il 42% da coltivazione arborea).
Il 15% dell’energia viene inoltre ricavata dal geotermico che sfrutta 400 metri di sonde interrate a bassa profondità lungo i filari. Infine, la poca energia elettrica necessaria è prodotta dal fotovoltaico (2%). Rispetto a una cantina tradizionale, inoltre, la potenza termica da 200 kW passa a 150 kW, la potenza frigorifera da 230 kW a 100 kW e per quanto riguarda la potenza elettrica da 80 kW a 50 kW. «Abbiamo investito 350 mila euro, ma questo ci consentirà di risparmiare 46 mila euro di bollette all’anno», ha specificato Manelli. Un investimento, quindi, che sarà ammortizzato in 7-8 anni. Forse meno se il costo dell'energia, come probabile, aumenterà.

1 commento:

Paolo Cianferoni ha detto...

Che dire... bellissimo! Bisognerà organizzare una gita. Spero anche che le uve nel vigneto siano biologiche!