Colfóndo e il tasting panel di Bele Casel


Il recente Vinitaly mi ha permesso anche di ritrovare il prosecco di Bele Casel che, per quest’anno, aveva riservato una sorpresa a blogger ed appassionati: il tasting panel Colfóndo!

Fonte: madeinbrescia.org
In cosa consiste? In pratica Luca Ferraro mi ha fornito di una bella confezione contenente quattro bottiglie, due col tappo a fungo classico, una col tappo a corona rosso e una col tappo a corona color acciaio. In sostanza si tratta di degustare e valutare due diversi imbottigliamenti con due (anzi tre) diversi sistemi di tappatura.

Il prosecco Colfóndo con la “vecchia” etichetta con la rocca di Asolo è stato proposto con due versioni di tappatura: tappo a fungo e tappo a corona (rosso).
La bottiglia avente la prima tipologia di tappo, che Luca mi spiega essere sempre andato bene, presenta nel bicchiere un prosecco inizialmente caratterizzato da note sulfuree a cui, col tempo e l’ossigenazione, seguono cenni di crosta di pane, banana e pera. In bocca è un mix di frutta a polpa bianca e sensazioni minerali, è di discreta ampiezza anche se, nel finale, percepisco un leggera nota ammandorlata che non un po’ mi disturba.

Vecchia etichetta
Il prosecco col tappo a corona rossa, spiega Luca, dopo circa quattro mesi dall’imbottigliamento era caduto in riduzione spinta dove la sensazione di aglio la faceva da padrone fino a qualche mese fa quando, fortunatamente, i lieviti hanno deciso di riassorbire tutti gli odori sgradevoli del vino. Aprendo questa bottiglia ho potuto constatare che ciò era vero parzialmente perché il Colfóndo mi è risultato sempre un po’ chiuso, meno espressivo e con l’aglio ancora a fare leggermente da eco. Col tempo le cose un po’ sono migliorate ma il prosecco è rimasto sempre statico e, cosa strana, mi è sembrato che, rispetto al precedente, abbia perso quasi subito la sua frizzantezza. Poco convincente di certo.


Il Colfóndo con la nuova etichetta è stato proposto sia col tappo a fungo sia col tappo a corona che, in questo caso, era dotato di una guarnizione traspirante che lascia passere piccole quantità di ossigeno all’interno della bottiglia.
Tra le due tappature del “nuovo” Colfóndo non ho trovato grandissime differenze mentre uno stacco evidente l’ho notato tra le due etichette.
Il nuovo imbottigliamento mi è sembrato più maturo e conscio del fatto che bisognava cominciare a trovare una quadratura del cerchio soprattutto alla gustativa.
Al naso il nuovo prosecco mi sembra giochi più su evidenze di frutta a polpa bianca, pera williams soprattutto. Poi esce la nota di mela, pompelmo, lievito e solo in fondo risento il tratto minerale del prosecco. Al gusto mi sembra abbia più equilibrio del suo predecessore, con evidenti note di pera e banana al palato e una chiusura più lineare dove non ritrovo, fortunatamente, l’amaro finale del prosecco vecchia etichetta.

Nuova etichetta


2 commenti:

Luca Ferraro@Bele Casel ha detto...

Andrea,
deduco che secondo te la vera differenza sta più nel vino che nel tappo. Interessante per me questa degustazione, deduco che in linea di massima è meglio imbottigliare come tradizione comanda il periodo di pasqua.
Grazie ancora
Luca

Andrea Petrini ha detto...

Penso che il tappo non sia così determinante e penso che hai raffinato e migliorato il Colfondo. Il resto sono piccolezze che magari posson essermi sfuggite :)