La Campania del vino è capace di toglierti il respiro, di farti ridere e poi ancora piangere pochi istanti più tardi. È un meraviglioso guazzabuglio di varietà autoctone e personaggi veri, di aziende che fanno grandissimi bianchi e dimenticabili rossi, e viceversa, di certezze che diventano dubbi. E così, dopo 700 campioni testati, ci troviamo con più domande che risposte. Di fronte un'ottima annata da Fiano di Avellino, come la 2016, che non avrà bisogno di ritocchi per invecchiare alla grande, millesimo che tira fuori dalla Falanghina del Sannio un respiro balsamico più sottile e intenso del solito. Tirando le somme, non possiamo di certo dire che la qualità media sia esattamente in crescita, con quasi il 15% dei vini che non raggiungono la soglia del bicchiere.
Ancora tanti i casi di livelli di solforosa da cavallo, mentre allarmano alcune denominazioni in rosso. Su tutte, il Taurasi sembra faticare tremendamente a uscire dal pericoloso tunnel nel quale si è cacciato, da quell'idea di potenza e concentrazione a tutti costi, con legni che sembrano peggiorare di stagione in stagione, con sensazioni sempre più polverose e sgranate, complice anche un mercato che rifugge da questi vini. Il concetto di bevibilità non è un optional, ma un passaggio obbligato. Alcuni Campi Taurasini danno buoni segnali in questa direzione, mentre noi gongoliamo con una serie di Piedirosso irriverenti e deliziosi.
Il messaggio dei Tre Bicchieri regionali è fin troppo chiaro: la Campania è una straordinaria terra da bianchi. E che bianchi! Non sono mancate vere e proprie ole in fase di assaggio. Quattro nuove aziende approdano per la prima volta al massimo punteggio: sugli scudi Mustilli, gli "inventori" della Falanghina centrano un Piedirosso d'autore, profondo e succulento; Donnachiara va a bersaglio con un Greco di Tufo ricco e completo; Cantine Di Marzo, dopo appena 370 anni di attività, fa il colpo grosso con un Greco di Tufo che è una scheggia di sale, taglia e cuce, e fa quello che deve fare un Greco: farti pensare alla tavola; in chiusura una bolla gioiosa e spensierata, da bere e ribere con gli amici, una bevuta pura e al contempo incisiva, Il Fric di Pasquale Mitrano di Casebianche, più che un vino una modalità di vita.
I vini della Campania premiati con Tre Bicchieri
Caiatì ’15 - Alois
Campi Flegrei Falanghina Cruna deLago ’15 - La Sibilla
Campi Flegrei Piedirosso ’16 - Agnanum
Costa d'Amalfi Furore Bianco Fiorduva ’16 - Marisa Cuomo
Falanghina del Sannio Janare Senete ’16 - La Guardiense
Falanghina del Sannio Svelato ’16 - Terre Stregate
Falanghina del Sannio Taburno ’16 - Fontanavecchia
Falanghina del Sannio Taburno ’16 - Fattoria La Rivolta
Fiano di Avellino ’16 - Colli di Lapio
Fiano di Avellino ’16 - Fonzone
Fiano di Avellino Alessandra ’12 - Di Meo
Fiano di Avellino Alimata ’15 - Villa Raiano
Fiano di Avellino Pietramara ’16 - I Favati
Fiano di Avellino V. della Congregazione ’16 - Villa Diamante
Greco di Tufo ’16 - Cantine Di Marzo
Greco di Tufo ’16 - Donnachiara
Greco di Tufo ’16 - Pietracupa
Grecomusc' ’15 - Contrade di Taurasi
Il Fric ’16 - Casebianche
Sabbie di Sopra il Bosco ’15 - Nanni Copè
Sannio Sant'Agata dei Goti Piedirosso Artus ’15 - Mustilli
Taurasi ’13 - Feudi di San Gregorio
Trentenare ’16 - San Salvatore 1988
Nessun commento:
Posta un commento