Sul Corriere della Sera di qualche giorno fa è uscito questo interessante articolo che mette in luce tutte le debolezze del robot vendemmiatore che in Francia speravano risolvesse qualche problema in più. Ed invece....
Il robot viticoltore delude le attese dei vignaioli francesi. Era stato
presentato come un vero gioiello tecnologico, capace di rendere meno
faticoso il lavoro umano nelle estese vigne transalpine e in grado di
risolvere il problema della cronica mancanza di manodopera
nell'industria vitivinicola. Ma a quanto pare le capacità di Vin
(acronimo che sta per «viticoltura naturale intelligente»), robot ideato
dallo scienziato d'Oltralpe Christophe Millot e prodotto dall'azienda Wall-Ye
che ha il suo quartier generale a Mâcon, nel dipartimento della Saona e
Loira, non hanno soddisfatto l'esigente mondo dei viticoltori francesi.
Come racconta un reportage pubblicato su Le Figaro, venerdì scorso è
stata organizzata in Borgogna una dimostrazione pubblica per testare
l'abilità della "macchina", ma la delusione degli esperti è stata
notevole.
LE CAPACITA' SULLA CARTA - Il
robot che è alto 50 cm, ha due braccia e quattro ruote, è dotato di Gps e
di sei telecamere. Grazie a queste dovrebbe esaminare lo stato di
salute dei vigneti e memorizzare nei dettagli ogni vite. Inoltre ogni
giorno - afferma Millot - è in grado di potare 600 piedi di vite. Il
prezzo di ogni macchina è di 25.000, ma sulla carta i vantaggi sono
enormi: I viticoltori potrebbero disporre di mano d'opera che costa meno
e che lavora dal lunedì alla domenica: «E' attivo giorno e notte, non
prende vacanza e non fa neppure uno spuntino» ha dichiarato qualche
settimana fa l'ingegnere Guy Julien, che ha sviluppato Vin assieme a
Christophe Millot. Un'altra importante qualità del robot sarebbe la
capacità di registrare le caratteristiche di ciascun ceppo di vigna e di
memorizzare le cure di cui necessita. Le eventuali malattie del suolo e
lo stato di maturazione dell'uva sarebbero immediatamente monitorate
dal robot viticoltore. «Abbiamo creato Vin non per sopprimere posti di
lavoro, ma per aiutare i piccoli viticoltori che non hanno i mezzi per
assumere nuovo personale» ha più volte dichiarato lo scienziato Millot.
DELUSIONE - Peccato che le
promesse di Vin siano state disattese nella pratica. Il robot - scrive
Le Figaro - presenta gravi problemi di batteria e si muove troppo
lentamente nel campo. Inoltre anche le sue capacità di esaminare lo
stato di salute dei vigneti e di memorizzare nei dettagli ogni vite sono
ancora superficiali. Se vogliono convincere davvero i vignaioli
francesi a investire nella loro invenzione – dichiara il quotidiano
francese - bisogna che i suoi ideatori sviluppino meglio le potenzialità
di questa macchina. «Conoscendo la diffidenza verso le nuove tecnologie
dei viticoltori transalpini, è necessario che Millot renda impeccabile
la sua creatura artificiale» si legge su Le Figaro-
In caso contrario è certo che la commercializzazione di questo piccolo
gioiello high-tech è rinviata sine die». Ma c'è anche chi la pensa
diversamente. Dieci viticoltori avrebbero ordinato il dispositivo e già
tre robot sono stati consegnati dall'azienda di Mâcon.
Fonte: Corriere della Sera
Foto: http://wall-ye.com
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