di Stefano Tesi
Col lockdown, pieno o leggero che sia, non ha molto senso recensire ristoranti dove per un pezzo nessuno potrà andare. E, quanto alle opportunità di asporto e delivery, ci saranno presto novità su questi schermi. Ma di ciò è presto per parlare.
Viste quindi le prospettive di una lunga costrizione sul divano, cosa di meglio che suggerire letture edificanti? E’ il caso di questo libello che ho letteralmente – il verbo non è scelto a caso – divorato.
L’ha scritto Serena Guidobaldi, un’amica nonchè collega con la quale ho condiviso numerose ed entusiasmanti avventure pedestri, essendo lei, col “garantito” Charlie Macchi e il sottoscritto, uno dei fondatori del “Pellegrinaggio artusiano”, ovvero la zingarata enogastropodistica che abbiamo più volte portato in giro per l’Italia.
Ma si diceva del libello. Che poi, formato a parte, tanto libello non è. Anzi, occorre dire che una delle prime cose che si notano immergendosi nella lettura di questo romanzo storico, asciutto per dimensioni ma tutt’altro che asfittico, è proprio il contrasto tra la leggerezza del titolo e del taglio tipografico tascabile da un lato e la densità del racconto dall’altro. Un racconto denso nel tema e pure nel tipo di scrittura, tutta da masticare e quasi da metabolizzare: a suo modo complessa e immaginifica, piena di citazioni, finezze, riferimenti, sottintesi e uno scenografico vernacolo romanesco. Un testo articolato, dunque, ma non privo di crudezza e a volte di un gusto grandguignol tipicamente fumettistico, che infatti non rinuncia a illustrazioni gotiche e a parentesi teatrali. Serena del resto è anche una brava autrice di graphic novel e si vede.
Non sta bene, recensendolo, rivelare la trama di un libro che anche sulla trama basa la sua forza. E non lo farò certamente io, perchè l’opera è pure agile e la lettura avvincente. Tra graveolenti odori di zuppa, serramanici scintillanti, parroci di malaffare, emigrati d’antan, balordi de noantri, ricchi e poveracci, sembrerà spesso di calarsi nelle atmosfere e perfino nei suoni del Marchese del Grillo. Ma con lo stomaco molto più vuoto e con molta meno voglia di scherzare. Eppure lo spirito se ne gioverà.
“L’Appetito”di Serena GuidobaldiEris Edizioni, 2020, 190 pagine, 13 euro.
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