Russolo - Venezia Giulia Igt Pinot Nero “Grifo Nero” 2013 è il Vino della settimana di Garantito IGP

di Lorenzo Colombo

Dodici mesi d’affinamento in barriques nuove, in parte francesi ed in parte americane, conferiscono complessità, eleganza e balsamicità a questo vino, fresco, sapido e persistente che mantiene intatti i caratteristici sentori di piccoli frutti di bosco  tipici del vitigno.


Le uve provengono da vigneti situati su suoli alluvionali in provincia di Pordenone.


Il Bardolino Chiaretto alla prova del tempo - Garantito IGP

Di Lorenzo Colombo

Tra i tanti “luoghi comuni” che circolano tra i consumatori di vino uno tra i più accreditati è che i vini rosati abbiano una vita assai breve e che il loro periodo di maggior splendore (e consumo) sia quello dell’estate successiva alla vendemmia, mentre il loro deperimento avvenga già all’inizio dell’autunno. 

In realtà non è (sempre) così, anche se, ovviamente, col passare del tempo le loro caratteristiche organolettiche cambiano abbastanza repentinamente, perdendo la fragranza e le note fruttate della gioventù, per acquisire profumi (e gusti) più complessi ed a volte inaspettati.

Un’ulteriore prova di quanto scritto sopra l’abbiamo avuta domenica 11 marzo durante una degustazione in verticale di alcuni Bardolino Chiaretto, tenutasi nell’ambito dell’Anteprima del Chiaretto 2017, a Lazise.

Abbiamo avuto infatti l’occasione di assaggiare quattro diverse annate (in due casi addirittura cinque) di Bardolino Chiaretto di tre diverse aziende.

Qui sotto potete trovare le nostre sintetiche note di degustazione.

Giovanna Tantini

Di quest’azienda abbiamo preferito il vino più giovane, mentre quello del 2014 appariva un poco stanco e vuoto.


2017
Color rosa confetto poco intenso.
Intenso al naso, pulito e fresco, si colgono sentori di caramella ai frutti di bosco.
Fresco e pulito anche al palato, sapido, con sentori d’agrume maturo, lunga la persistenza.

2016
Color rosa antico. Buona l’intensità olfattiva, sentori di tabacco e fieno. Sapido, si colgono frutti di bosco leggermente macerati ed accenni di tabacco, buona la persistenza.

2015
Ramato scarico. Di buona intensità olfattiva, note di tabacco, fieno ed erbe secche. Erba secca e fino anche alla bocca, bella vena acida e buona persistenza. Succoso.

2014
Tendente al giallo il colore. Tabacco, erba secca e fieno al naso. Intenso, con bella vena acida, note di mela, accenni di tabacco e fieno. Un poco vuoto. 

Cavalchina

Tutti i cinque vini ci sono parsi molto interessanti, soprattutto il 2015 ed il 2013.


2017
Color rosa scarico. Buona l’intensità olfattiva, sentori di fieno e tabacco.
Di media struttura, sapido, con bella vena acida, fieno e tabacco su lunga persistenza.

2016
Color giallo-ramato. Di buona intensità, sentori di tabacco e ricordi di frutti di bosco. Sapido, fresco, elegante, frutti di bosco con leggere note macerate, buona la persistenza.

2015
Ramato il colore. Intenso al naso, tabacco e fieno. Sapido, fresco, elegante, con lunga persistenza. Notevole.

2014
Color giallo dorato. Fieno ed erba secca al naso. Evoluto, sentori di caramella all’orzo, buccia d’uva, mela cotogna, sapido e con bella vena acida, lunga la persistenza.

2013
Giallo tendente al ramato. Bel naso, elegante, quasi balsamico. Intenso alla bocca, balsamico, sapido, elegante, tabacco e fieno, lunga la persistenza. 

Le Vigne di San Pietro

Il migliore dei cinque (secondo noi) è stato ancora una volta il 2013, seguito a ruota dal 2016. Abbiamo invece trovato un poco sottotono sia il 2014 che 2015.


2017
Color rosa, tra l’antico ed il confetto. Intenso al naso, piccoli frutti di bosco, tabacco e fieno. Buono il frutto, sapido, intenso, con sentori vegetali e note di tabacco, buona la persistenza.

2016
Color oro antico, tendente al ramato. Di media intensità olfattiva e buona eleganza, tabacco e fieno i sentori. Fresco e sapido, con spiccata vena acida, piccoli frutti di bosco, lunga la persistenza.

2015
Ramato tendente all’aranciato. Note tostate al naso, tabacco, fieno umido. Tostato anche alla bocca, un poco scomposto.

2014
Color ramato-aranciato. Intenso al naso, tabacco e fieno i sentori. Evoluto, sapido, tabacco e fieno, chiude un poco amaro.

2013
Color ramato. Media l’intensità olfattiva, tabacco, leggere note ossidative. Tabacco anche alla bocca, frutto ancora presente, sapido, lunga la persistenza.


Podere La Madia - Cafaggio 2016 IGT Toscana Bianco è il vino della settimana di Garantito IGP

Di Stefano Tesi

Un migliaio di bottiglie bio da uve di Malvasia bianca lunga ritrovata in una vigna terrazzata del 1945 e ripropagate in loco, ovvero in Valdarno. 


Botti di acacia, poi acciaio. Un naso cangiantissimo su cui misurarsi e discettare per ore. Una bocca asciutta, verticale, ma piena di cascami. Da provare.


www.poderelamadia.com

Una “Follia” gastronomica partenofiorentina - Garantito IGP

Di Stefano Tesi

Questo pezzo è praticamente un invito al compare Luciano Pignataro, pontefice massimo della golosità partenopea, a venirci a trovare a Firenze per un test gastronomico. A meno che, ovviamente e come è probabile, da bravo cronista qual è egli non sia già venuto in riva all’Arno a nostra insaputa (il che accrescerebbe la stima per il professionista, ma anche il risentimento verso l’amico).

Rizzuti e Pescatore

Perché se col campionato in corso non so come andrà a finire – indovinate comunque per quale delle contendenti faccio il tifo – non c’è dubbio che il Napoli in trasferta sia spesso vincente. E sovente lo è anche Napoli, quello senza “il”.

Oddio: difficile parlare di trasferta per chi vive a Firenze da anni e proprio lì ha costruito il successo professionale. Ma sulle radici e sulla veracità vesuviana dei due non si discute.
Parlo di Romualdo Rizzuti e di Daniele Pescatore. Affermatissimo pizzaiolo il primo, specialista del pesce di nome e di fatto, con un curriculum importante alle spalle, il secondo.
La novità però non sta nel fatto che l'uno abbia ormai da mesi aperto con coraggio e successo, nel quartiere di Gavinana, zona periferica difficile e in un locale segnato da precedenti quanto altrettanto difficili esperienze, “Le follie di Romualdo”, pizzeria di alta qualità ai vertici dell’offerta cittadina.

Lasagna

Non sta nemmeno nel fatto che l'altro, reduce da un complicato periodo di transizione, nel gennaio scorso si sia accordato con l’amico per dargli man forte in cucina con una serie di piatti di pesce e della tradizione napoletana che, oltre a garantire coerenza “etnica” al locale, hanno ovviamente molto arricchito le proposte del medesimo.
No: la vera novità, a mio parere geniale (e con risultati qualitativamente eccellenti), è che il connubio si suggella per pranzo. Anzi, solo a pranzo. Nel senso di mezzogiorno.
Insomma, ogni mezzodì Daniele Pescatore affianca i corregionali pizzaioli (già, perché da Romualdo la pizza si mangia anche di giorno, dettaglio non trascurabile) e ammannisce una serie di specialità napoletane altrimenti difficili da trovare a queste latitudini e a questo livello di bontà.
Fritto napoletano

Le ho testate con piglio volutamente non tecnico, anzi espressamente, perfino sbracatamente godereccio, e le ho trovate irresistibili: dall’antipasto di fritto napoletano, con la mozzarella in carrozza sugli scudi, alla lasagna delle feste, un piatto travolgente ripieno di ragù partenopeo che, lo ammetto, mangiato alla luce del giorno e in orario diurno conferisce a chi se lo pappa non solo grande soddisfazione, ma una sensazione opalizzante di euforia onirica, da ultimo giorno di scuola e da liberi orizzonti.

Panuozzo

Se poi si vuole approfondire, si sappia che il ragù è anche il medio gastroproporzionale tra Romualdo e Daniele: delittuoso infatti non assaggiare come minimo “’o panuozzo co’ raù”, versione più bassa e quasi croccante del classico panuozzo, che il maestro della pizza si è inventato e che è subito diventato un classico.
Luciano (magari con gli altri sodali IGP), quando vieni?


Le Follie di Romualdo

Viale Europa 4, Firenze
Tel. 055 6802482
Chiuso mercoledì

La Cricca - Friuliano 2016

Sono trascorsi due anni e mezzo dalla nascita di The Winefathers, il primo e unico portale che permette ad appassionati di tutto il mondo di diventare parenti dei migliori vignaioli artigianali italiani. Due anni e mezzo intensi, che hanno portato molti riconoscimenti alla giovane azienda friulana - premiata a Expo come una delle 25 migliori startup italiane in ambito food.
Il lavoro dietro al computer, però, cominciava a stare stretto, ed ecco che, all’inizio del 2016 nasce il progetto La Cricca.
La Cricca è la storia di un incontro, quello tra i Winefathers e l’enologo Giacomo Orlando. Un incontro casuale, o forse segnato dal destino. I Winefathers - Luca, Luca e Alessandro - entusiasti del loro progetto nel mondo del vino sono alla ricerca di una nuova idea. Giacomo Orlando, giovane enologo che lavora in una rinomata cantina friulana, sente lo stesso bisogno di realizzare qualcosa di nuovo. È  un tecnico talentuoso, ma vuole condividere con qualcuno il suo progetto.


E così i Winefathers e Giacomo - a cui si aggiunge Michelangelo, enologo appassionato di comunicazione digitale - si trovano e formano un gruppo - una cricca come la chiamano loro - per lavorare insieme e portare in tavola la loro idea di vino friulano.
Un vino che deve essere innanzitutto sostenibile, da diversi punti di vista: ambientale, sociale, culturale. Il primo aspetto è perseguito sin dal primo giorno con la cura dedicata alla selezione dell’uva e alla vinificazione seguendo il regolamento del biologico. L’attenzione alla sostenibilità sociale e culturale si concretizza invece nel lancio di un progetto fotografico per il sostegno di artisti friulani emergenti. Un vino espressione autentica del territorio quindi, e che al territorio vuole ritornare qualcosa.
Sulla base di questi valori, nascono dalla DOC Friuli Colli Orientali due bianchi prodotti in edizione limitata ovvero un Friulano e un Pinot Bianco tutti e due 2016.

Foto: Angelo Peretti

Qualche giorno fa, grazie alla campionatura gentilmente offerta dai ragazzi de La Cricca, ho potuto degustare il Friuliano 2016 (100% friulano) dal panorama olfattivo definito e senza fronzoli: mandorla, tracce minerali, camomilla, timo e tanto respiro marino. Al sorso vincono la freschezza e la sapidità che, senza soluzione di continuità, segnano una traccia saporita e vitale sostenendo la chiusura minerale e delicatamente ammandorlata di questo Friulano dalla personalità non troppo complicata ma nettamente territoriale. 

Degustato assieme ad un piatto di fettuccine con tonno fresco e capperi ha fatto la sua bella figura!

Croci - Gutturnio DOC Frizzante "Colli Piacentini" 2013 è il Vino della settimana di Garantito IGP

Di Luciano Pignataro

Siamo in una trattoria tipica romana e sulle animelle, la pajata,l’amatriciana non abbiamo dubbi. 

Foto: Vinissimus
Tra vini gastrochic e tante verità puntiamo il dito su questo rosso frizzante semplice e dissetante, lo esigiamo in un bicchiere senza calice e ne godiamo a profusione sin al fondo della bottiglia

www.vinicroci.com

'A Vita - Calabria Rosato Gaglioppo IGP 2015 per Garantito IGP

Di Luciano Pignataro


Adoriamo il Gaglioppo per questa sua immediata riconoscibilità, comprensibile anche a chi non ha mai studiato vino. Ma stavolta scegliamo una versione rosata di cui si parla poco e che a noi invece è sempre piaciuta molto. Becchiamo la bottiglia da 28 Posti a Milano, una carta coerentemente estrema ma ricca di spunti, tra cui, appunto, questa bottiglia di uno dei Cirò Boys che hanno contribuito negli anni scorsi a rilanciare la simpatia e l’interesse verso un vino dal grande, grandissimo passato, ma in chiara difficoltà di immagine.
Cote de Franze, Calabretta, Arcuri: ecco i nomi di una linea che ci porta nel mondo del rosato senza lasciarci insoddisfatti, non una cosa a metà tra bianco e rosso come purtroppo spesso accade (fresco come un bianco, sembra un rosso scolorito) ma con una precisa linea identitaria.


Anche in questo caso il bicchiere di Francesco mantiene queste caratteristiche: al naso sentori di frutti di bosco, fragoline, ma anche note balsamiche e rimandi minerali fumé molto interessanti. Al palato il rosato è freschissimo, piacevole, riprende alcuni temi olfattivi senza amplificarli e chiude in maniera precisa, amara, che invoglia alla beva. Una bottiglia da bere a tutto pasto, come in effetti è stato fatto sulla cucina concettuale e strabiliante, moderna e antica, di Marco Ambrosino.

Alle spalle di questo risultato c’è tanta buona agricoltura, certificata biologica su sei ettari sparsi a Cirò Marina tra il mare e le prime colline. Il rosato, neanche tremila bottiglie, nasce dalla vigna Fego a ridosso del mare su suolo argilloso e calcareo ed è attenuto dalla fermentazione spontanea dopo una macerazione di circa 12 ore, a seguire l’affinamento in acciaio. Una bottiglia da non bere subito ma da conservare anche un paio d’anni per dar modo al vino di assestarsi e trovare il giusto equilibrio.
Davvero un gran bel bere.

‘A Vita, sede a Curò Marina, StradaStatale 106, km 279,8. www.avitavini.it Tel. 329.0732474. Ettari: sei di proprietà, bottiglia prodotte 15mila.

Il Lambrusco vince la sfida nelle vendite nella GDO


Crescono le vendite di vino sugli scaffali e lo fanno grazie ai vini autoctoni regionali e ancora grazie alla spinta degli spumanti che non sembra essersi esaurita. È quanto emerge dalle prime anticipazioni dell’annuale ricerca condotta da Iri-Infoscan sulle vendite di vino in supermercati e ipermercati che sarà poi presentata nei dettagli nel corso del prossimo Vinitaly (a Verona dal 15 al 18 aprile). Nel corso del 2017 nella Gdo italiana (compreso anche il canale dei disconut) sono stati venduti vini per 648 milioni di litri per un valore sempre più vicino ai due miliardi (con 1.849 milioni). Per quanto riguarda il vino confezionato le vendite sono calate dello 0,2% in volume ma sono cresciute dell’1,9% in valore grazie a un significativo incremento del prezzo medio del 2,2% (giunto a quota 2,85 euro al litro). Performance che sono state migliori per i vini Doc e Docg che infatti hanno registrato una crescita del 2% in volume, del 4% in valore e del 2% nel prezzo medio (che per i vini a denominazione tocca i 4,54 euro al litro).
Tra gli altri formati cala il vino in brik (-0,6% in volume e -0,7% in valore).



Per quanto riguarda le tipologie continua il momento non brillante dei vini rossi (calati dell’1,3% in volume, ma cresciuti dell’1,5% in valore grazie a un incremento del prezzo medio del 2,8%). Meglio va per i vini bianchi cresciuti dello 0,9% in volume, del 3% in valore grazie al +2,1% registrato nei prezzi medi.

Non si ferma l’onda lunga degli spumanti che in questi anni hanno letteralmente trainato le performance del vino italiano all’estero e continuano a farlo anche in Italia. Le loro vendite nella Gdo sono aumentate infatti del 4,9% in volume, del 6,7% in valore nonostante la quasi stabilità dei prezzi (+1,7%).

Tra le singole denominazioni regionali italiane il vino più venduto sugli scaffali della grande distribuzione organizzata continua a essere il Lambrusco venduto anche nel 2017 in 13,12 milioni di litri (-0,1% in volume ma + 2,9% in valore). Al secondo posto a pochissima distanza il Chianti che con 13,10 milioni di litri che ha riportato una crescita in volume dell’8,5% ma con una sostanziale stabilità dei valori (-0,4%). Al terzo posto il Montepulciano d’Abruzzo con 8,4 milioni di litri (-3% in quantità e +0,7% in valore). Primo vino bianco lo Chardonnay (7,8 milioni di litri, -5% in quantità e – 0,8% in valore).

Ma al di là dei numeri assoluti vanno poi ricordate invece le denominazioni e tipologie di vino che sugli scaffali della grande distribuzione hanno fatto registrare le migliori perfomance. E tra queste vanno annoverate il siciliano Grillo (aumentato del 22,8% in quantità e del 21,2% in valore). Seguito da un altro vino del Sud, il Primitivo le cui vendite sono aumentate del 20,5% in volume e del 23,5% nel giro d’affari. Una vera e propria new entry al terzo posto tra le etichette più performanti con l’Ortrugo dell’Emilia Romagna che ha messo a segno un +18,8% in quantità e un +16,2% in valore. 

A seguire tra le denominazioni con le migliori performance nel 2017 la Ribolla del Friuli, il Veneto Ripasso della Valpolicella, il Cortese del Piemonte, la Passerina marchigiana e il Chianti classico.


«Se la quantità di vino acquistato nella Grande Distribuzione è stabile da anni, i consumatori mostrano di apprezzare le novità, accogliendo favorevolmente le proposte delle cantine – ha commentato il spiega il Business Insight Director di Iri e coordinatore della ricerca, Virgilio Romano –. I vini a denominazione d’origine vendono 5,5 milioni di litri in più nel 2017, così come crescono bollicine e vini bianchi, inoltre aumentano le tipologie regionali che si fanno apprezzare ogni anno per i tassi di crescita. I vini emergenti si fanno apprezzare per posizionamenti di prezzo non bassi (oltre la metà superiore a 4 euro) e questo è un aspetto positivo perché dimostra la disponibilità del consumatore a premiare novità e valore».

«La grande distribuzione organizzata si mantiene un canale di vendita molto importante per il mercato italiano –ha aggiunto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – capace di far emergere nuovi vini e territori e di assecondare nel tempo la richiesta di prodotti di maggiore qualità anche per il consumo quotidiano. Un’evoluzione che Vinitaly sta seguendo negli anni diventando il luogo di analisi e confronto tra gdo e settore enologico e soprattutto proponendo alle cantine espositrici incontri B2B con i buyer delle insegne della distribuzione organizzata. Con l’International Packaging Competition Vinitaly da oltre venti anni promuove la cultura del comunicare con efficacia attraverso l’etichetta e la confezione il valore del prodotto».

                            Articolo di Giorgio dell'Orefice - Fonte Il Sole24Ore

V.A.N. - Vignaioli Artigiani Naturali ROMA 2018 Sabato 17 e Domenica 18 MARZO 2018



Il 17 e 18 Marzo alla Città dell’Altra Economia torna la Fiera in Italia che propone il top della produzione vinicola italiana dei vignaioli artigiani uniti dalla passione per il vino naturale: V.A.N. Vignaioli Artigiani Naturali.

Dal Lazio alla Sardegna, Sicilia, Piemonte, Toscana e Calabria aumenta il numero di vignaioli che riconferma la propria partecipazione e si aggiunge ex-novo alla due giorni romana, produttori che scelgono di percorrere la strada del vino naturale e di proporlo in un contesto attento alle loro scelte e sensibile alle “storie” del vino e dei vignaioli.

Due giorni per degustare con calma prodotti genuini ottenuti da uve raccolte manualmente, da agricoltura biologica o biodinamica. Un vino caratteristico, ottenuto unicamente da fermentazioni spontanee (senza lieviti o batteri aggiunti), e senza aggiunte di additivi o coadiuvanti enologici in vinificazione, maturazione e affinamento. 

IL 17 e 18 marzo sarà quindi possibile degustare i vini ininterrottamente nelle postazioni dei vignaioli che impreziosiscono i propri prodotti di curiosità artigiane; e ad accompagnare i vini anche profumati formaggi e peperoncini abruzzesi, sfiziosi prodotti dalle farine biologiche sapientemente macinate a pietra, e altri prodotti della cucina tradizionale del centro Italia. 

V.A.N. Vignaioli Artigiani Naturali, lo ricordiamo, non è solo degustazione: i vini si possono acquistare eccezionalmente e direttamente dal produttore, entrando in contatto con le storie e l’umanità che fanno del vino naturale un incontro di vite e sapienza artigiana e contadina.
Un vino sincero dalle radici ai frutti per il palato e per il cuore, forte testimone delle variegate tradizioni vinicole italiane e di un mercato possibile in espansione.

ABRUZZO
- Colle S. Massimo
- Az. Agr. Caprera

CALABRIA
- Cantina Lucà Santini
- Az. Agr. Biagio Diana
- Az. Agr. Giuseppe Calabrese
- Az. Agr. Tenuta del Conte

CAMPANIA
- Az. Agr. Casa di Baal
- Salvatore Magnoni - Prima la Terra

EMILIA ROMAGNA
- Az. Agr. Maria Bortolotti
- Az. Agr. Susanna Diamanti

LAZIO
- Il Vinco
- Cantina Ribelà
- Podere Orto
- Az. Agricola Marco Colicchi
- Az. Agr. Piero Riccardi - Lorella Reale
- Az. Agr. Maria Ernesta Berucci

LIGURIA
- Az. Agr. Rosmarinus

LOMBARDIA
- Az. Agr. Castello di Stefanago
- Az. Agr. Antonio Ligabue
- Tenuta Belvedere

MARCHE
- Ca' Sciampagne
- Fontorfio

MOLISE
- Az. Agr. Vinica

PIEMONTE
- Daniele Saccoletto
- Az. Agr. Vinicea
- Cascina Bricco Ottavio

SARDEGNA
- Cantina Francesco Cadinu

SICILIA
- Bruno Ferrara Sardo
- EnoTrio
- Az. Agr. Gueli Calogero

TOSCANA
- Coop Agr. La Ginestra
- Az. Agr. Il Casale Giglioli
- Az. Agr. Busattina
- Podere Anima Mundi
- Az. Agr. Fattoria S. Vito
- Poggio di Cicignano

UMBRIA
- La Casa dei Cini
- Raina
- Az. Agr. Preggio - Elena Vezzoli
- Az. Agr. Mani di Luna

SLOVENIA
- Az. Agr. Cotar

- Calice Bio Distribuzione
- Gregorio Rotolo formaggi (Abruzzo)
- Paolo Lu Cavaliere - Olio evo, peperoncini (Abruzzo)
- Associazione Agricola sociale, Farine ORTO (Lazio)

L’evento è organizzato da V.A.N. - Vignaioli Artigiani Naturali
e Città dell’Altra Economia, con la partecipazione di Coop. Oltre Onlus.

PROGRAMMA
Sabato dalle 11 alle 20
Degustazione e vendita diretta di vini naturali e prodotti dell’agricoltura biologica

Domenica dalle 10 alle 19
Degustazione e vendita diretta di vini naturali e prodotti dell’agricoltura biologica

Ingresso 10 + bicchiere 2


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Gruppo Vini Naturali Veri
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Vignaioli Artigiani Naturali – Fiera Marzo 2018

Villscheider - Alto Adige Valle Isarco Passito St. Cyryll 2015 è il Vino della settimana di Garantito IGP

Di Carlo Macchi

Quando in una zona di montagna, a più di 700 metri, trovi un vino caldo e potente come un sole estivo, profumato come un aranceto siciliano, morbido e suadente come…(CENSURA), ringrazi non solo San Cyrill ma tutti i santi. 


80% Gewürztraminer, 20% Kerner. Un passito di incredibile concentrazione e bontà.

                                                 www.villscheider.info

Nebbiolo nel cuore a Roma il 10 e 11 Marzo 2018


L’Agenzia RISERVA GRANDE il 10 e 11 marzo 2018 presso le prestigiose sale del Radisson Blu Hotel di  Roma promuove la V edizione dell’Evento dedicato esclusivamente al Nebbiolo nelle sue varie declinazioni. Dopo il successo delle prime quattro edizioni, vogliamo ancora  rivolgere  la  nostra  attenzione  al  Nebbiolo nelle sue più alte espressioni: il Barolo e il Barbaresco, il Roero, il Gattinara e Ghemme, Il Boca e il Lessona, il Bramaterra e il Carema… fino alla Valtellina e alle altre piccole realtà sparse sul nostro territorioIl nome che abbiamo dato all’evento dimostra chiaramente la forte identità del nobile vitigno.

Banchi di Assaggio, Seminari e Laboratori


L’Evento proposto vuole essere una promozione culturale del Nebbiolo e delle sue terre di elezione. Il territorio italiano del vino che più di ogni altro è legato ai vari terroirs che lo caratterizzano, e che da sempre, è un esempio di come il territorio può e deve essere valorizzato.
Attraverso i banchi di assaggio e i seminari potremo valutare, infatti, la diversa declinazione territoriale. Grande importanza verrà data proprio ai seminari di degustazione (nostro punto di forza), che vogliono approfondire il terroir unico del Nebbiolo. Alle prime edizioni dell’evento abbiamo avuto la partecipazione di circa 450 aderenti tra operatori ed appassionati, nei vari seminari proposti. 

Programma sabato 10 marzo
ore 14:00 Apertura banchi di assaggio
ore 16:00 Seminario. Le Zone e i terroir del nebbiolo delle Langhe. Orizzontale dell'annata 2010 dei maggiori cru provenienti dai diversi territori delle Langhe: Barbaresco, Barolo e Roero. A cura di Marco Cum
ore 19:00 Chiusura dei banchi di assaggio
ore 20:30 Cena con i Produttori (adesione libera con prenotazione obbligatoria)

Programma domenica 11 marzo
ore 11:00 Apertura banchi di assaggio
ore 15:00 Seminario. Verticale Storica di Valtellina superiore riserva di Balgera Paolo. A cura di Marco Cum e Paolo Balgera.
ore 17:30 Seminario. Nebbiolo a confronto in blind tasting. Comparazione di nebbioli provenienti dai vari territori. A cura di Andrea Petrini.
ore 19:00 Chiusura dei banchi di assaggio

Aziende partecipanti

ALTO PIEMONTE
Pietro CassinaLessona
Tiziano Mazzoni, Ghemme

BAROLO
Anselma GiacomoSerralunga D'Alba
Aurelio Settimo, La Morra
Batasiolo, La Morra
Bruna Grimaldi, Grinzane Cavour
Burzi Alberto, La Morra
Cà Brusà, Monforte D'Alba
Cascina Carrà, Monforte D'Alba
Cascina Fontana, Monforte D'Alba
Marengo Mauro, Novello
Mascarello Giuseppe, Castiglione Falletto
Monchiero F.lli, Castiglione Falletto
Morra Diego, Verduno
Poderi Marcarini, La Morra
Raineri, Novello 
Rossello, Castiglione Falletto
Palladino, Serralunga D'Alba
Sordo Giovanni, Castiglione Falletto

BARBARESCO
Busso Piero, Neive
Manera F.lli, Barbaresco
Punset, Neive
Varaldo Rino, Barbaresco
CASTIGLIONE TINELLA
SANTO STEFANO BELBO

ROERO
Antica Cascina Dei Conti Di Roero, Vezza D'Alba
Ponchione, Govone

VALLE D'AOSTA
PiantagrossaDonnas

VALTELLINA
Balgera, Chiuro
Gianatti Giorgio, Montagna in Valtellina
Le Strie, Ponte In Valtellina