E' sempre bello quando una vecchia amica ti chiama al telefono ed, emozionata, ti dice che:"Devo farti provare i vini dell'azienda per cui ora sto lavorando. Sai che, conoscendomi, non mi esporrei mai se non fossi davvero convinta!".
L'appuntamento è fissato per un pomeriggio di primavera. Ad aspettarmi, oltre il mio "gancio" che Mario Pelosi, il proprietario dell'azienda, per tanti anni ingegnere meccanico ed oggi, oltre Sommelier Master, anche enologo. Sì, la passione per il vino chi ha fatto conseguire la laurea ad oltre sessanti anni di età.
Mi racconta di come è nata Tenuta Casteani, ex Podere Casa Fabbri che per anni, in un passato non troppo lontano, ha ospitato il direttore della Montecatini - Società Generale per l'Industria Mineraria e Chimica che, proprio nel sottosuolo della Località Casteani, aveva scoperto grandi risorse di lignite e carbone.
Dopo la fine dell'attività mineraria, avvenuta a fine anni '70, questo podere, così come tutta l'economia locale del posto, è entrato in una fase di progressiva decadenza fino al 2002 quando appunto Mario, romano ma innamorato di questo angolo di Maremma, ha iniziato un'opera di recupero agricolo non solo attraverso la ristrutturazione del vecchio casale ma, soprattutto, reimpiantando circa 10 ettari di vigneto (sangiovese, alicante, merlot, syrah, vermentino e viognier) e 600 piante di olivo (cultivar leccino, frantoio e corregiolo).
I vigneti |
La passione di Mario, che si avvale di uno staff giovane ma di grande esperienza, è tutta davanti a me. Dieci vini che aspettano di essere bevuti.
Piccabòn 2012: spumante brut ottenuto da uve vermentino spumantizzate attraverso metodo Martinotti. Perlage abbastanza fine, persistente, profumi freschi che spaziano dalla frutta bianca matura, agrumi. In bocca è fresco e beverino e non ho dubbi sarà il loro vino dell'estate.
Vermentino 2012: ottenuto quasi esclusivamente da uve vermentino (c'è una piccola percentuale di viognier che non supera il 10%), il vino esprieme tutto il meglio sia delle uve utilizzante che del territorio. Sa di pera, pompelmo rosa per poi virare su una nota minerale che prende la giusta centralità senza essere mai invadente. In bocca il vino richiama il mare con una nota salina in evidenza che, assieme a vibrante freschezza, provoca dipendenza dal bicchiere. Altra felice scoperta.
Spirito Libero - 4/8 - 2012: è Mario a presentarmi personalmente i due vini che verranno. Con un grande orgoglio mi dice che il progetto "Spirito Libero" è il tema della sua tesi di laurea in enologia ovvero arrivare a produrre personalmente vini senza solfiti aggiunti attraverso la ricerca di modalità alternative e salutari per il consumatore. Questo 4/8, che significa 4 mg/l di solfiti liberi e 8 mg/l di solfiti totali, si caratterizza per il fatto che l'uva, in stoccaggio al freddo, è stata nebulizzata con ozono (quante ore??????) con lo scopo non solo di ritardare la decomposizione dell'uva ma, soprattutto, di aumentare i livelli di antiossidanti naturali. Questo vino, 100% vermentino, si caratterizza per un complesso olfatto che gioca su mela, pera e note floreali fresche. Bocca coerente, sapida e dal finale durevole. Però!
Spirito Libero - 5/10 - 2012: stessa storia del precedente ma con due particolarità: anzichè ozono sono stati usati antiossidanti alimentari e, come facile prevedere, i numeri stanno ad indicare 5 mg/l di solfiti liberi e 10 mg/l di solfiti totali. Rispetto al precedente, questo vermentino in purezza sembra essere più "avanti" sia come colore, leggermente più dorato, sia come profumi che virano sul tostato, la frutta matura e su una sensazione minerale più decisa del 4/8. Bocca più ampia e profonda, decisamente più lunga. L'ho preferito al suo gemello di poco.
Rusada 2012: rosato da 100% sangiovese che ha tra le sue armi migliori la freschezza e la facilità di beva. Mario è un estimatore della tipologia per cui non aspettatevi niente di banale. Anzi!
Spirito Libero - Rosso 2012: l'altro esperimento di Mario con i vini rossi (anche qua la solforosa totale è pari a 5 mg/l) ci porta nel bicchiere un sangiovese in purezza il cui sapore, inconfondibilmente, ricorda quello della buccia dell'acino. Sì, berlo significa godere di una spremuta di sangiovese pura e primordiale. Curiosità: mantenuto aperto per giorni non solo non si è ossidato ma, anzi, ha tenuto e migliorato la sua performance gustativa. Da tenere d'occhio!
Sessanta 2009: blend di sangiovese, merlot ed alicante, è il vino che Mario ha fatto "nascere" per celebrare i suoi sessanta anni di età. E' un vino sorprendente perchè tutto ti aspetti meno che in Maremma si possa produrre un vino del genere. Elegante è la parola adatta. Colore scarico, profumi di agrume rosso, viola passita, frutta rossa croccante, sandalo e tabacco trinciato. In bocca ha una grana tannica invidiabile e una cospicua dotazione acida che, senza dubbio, autorizzano a previsioni di grande longevità. Finale sapido, minerale. Una bellezza di vino. Una delle migliori scoperte del 2013.
Terra di Casteani 2008: rappresenta il vino di punta dell'azienda, lo chiamano il loro Supertuscan anche se, ad oggi, di questa menzione ne farei a meno. E' un sangiovese (70%) e merlot (30%) di grande grinta e spessore, diverso dal precedente per una maggiore forza e profondità gustativa. Ha profumi di frutta di bosco, macchia mediterranea, inflessioni dal timbro vegetale e fiori rossi secchi. Al sorso è particolarmente piacevole perchè mostra grande equilibrio, tannini fini ed un finale di bocca fruttato e speziato. Fossero tutti così i c.d. Supertuscan!
Pian di Tatti 2010: finale con il loro vino dolce a base di sangiovese e un tocco di merlot. E' una vendemmia che seduce regalandoti un ventaglio di frutti rossi addolciti dal sole con sottofondo minerale. Sorso di struttura e freschezza che sfuma in una lunga eco sapida e dai ritorni mediterranei. L'annata 2009, la prima in assoluto, si differenzia da questa in quanto il grande caldo e la siccità hanno costretto a vendemmiare anticipatamente. Ancora non l'ho degustato ma mi dicono grandi cose di questa versione....
Ringrazio tutti della bella degustazione che mi è stata offerta, un regalo grande che solo i veri amici mi possono fare. Che legge Percorsi di Vino, invece, non si faccia sfuggire l'occasione di provare questi vini.
La promessa è di ritornare a parlare di Tenuta Casteani, questa volta voglio calpestare le loro vigne e la loro cantina.
Sessanta 2009: blend di sangiovese, merlot ed alicante, è il vino che Mario ha fatto "nascere" per celebrare i suoi sessanta anni di età. E' un vino sorprendente perchè tutto ti aspetti meno che in Maremma si possa produrre un vino del genere. Elegante è la parola adatta. Colore scarico, profumi di agrume rosso, viola passita, frutta rossa croccante, sandalo e tabacco trinciato. In bocca ha una grana tannica invidiabile e una cospicua dotazione acida che, senza dubbio, autorizzano a previsioni di grande longevità. Finale sapido, minerale. Una bellezza di vino. Una delle migliori scoperte del 2013.
La promessa è di ritornare a parlare di Tenuta Casteani, questa volta voglio calpestare le loro vigne e la loro cantina.
Ah, ecco Mario!!! |