Daniele Cernilli cosa penserà dell'editoriale di Ricci su Bibenda?


Mi riferiscono, perché io non frequento, che hanno lanciato la moda di giudicare il vino e parlarne in maniera interattiva con più persone, scambiandosi pareri positivi o negativi di quella e di quell’altra etichetta. Insomma, delusioni o esaltazioni di Barolo o di grandi Champagne, vengono trasmesse da una stanza, seduti davanti a un computer.  

Una visione distorta del vino, diciamo noi, abituati a far capire il meraviglioso prodotto, dalla Sicilia al Piemonte, nelle aule dei nostri corsi, avvezzi ad assaggiare insieme lo stesso vino e, soprattutto, in uguale bicchiere... Siamo profondamente convinti che non si possa parlare opportunamente e tecnicamente di un vino semplicemente sulla base del ricordo d’averlo bevuto.

Riflettendo ieri a mente fredda mi è venuto in mente che Daniele Cernilli, amico e collaboratore di Ricci, non dovrebbe essere molto d'accordo con le parole del patron di Bibenda visto che proprio l'ex direttore del Gambero Rosso, ora responsabile della comunicazione di AIS, ha un interessantissimo wine blog dove non solo si parla di vino virtualmente ma, pensate un pò, i lettori possono anche commentare un articolo disquisendo di delusioni o esaltazioni di Barolo o di grandi Champagne. 

Ma a Ricci lo hanno informato di tutto ciò perchè, a mio modesto parere, questo è un altro autogol provocato dall'editoriale. A meno che Cernilli sia immune da tutto ciò....


2 commenti:

Jacopo Cossater ha detto...

Prima cosa che ho pensato anche io. Bello immaginare la redazione di Bibenda come una roccaforte dell'uno punto zero. Con i computer con connessione solo per le email, che tanto servono solo per lavorare (dice).

xxx ha detto...

...secondo me Cernilli non è stato l'unico a storcere il naso all'AIS sull'editoriale ...
A buon intenditor poche parole.