Vincent d’Astree è una cooperativa di piccoli produttori che opera da cinquanta anni nel territorio della Champagne nella zona di Pierry, sulla Côte d’Epernay nella Vallée de la Marne, in zona Premier Cru.
La realtà associativa vanta oggi 240 viticoltori conferitori, diretti dal vulcanico Patrick Boivin, che gestiscono con amore circa 85 ettari di vigneto piantato su terreni argilloso-calcarei e coltivato per il 55% a Pinot Meunier, 20% a Pinot Nero e 25% a Chardonnay.
I palati fini storceranno il naso per questo prodotto poco nobile, d’altro canto i pregiati Grand Cru sono là sullo scaffale a prezzi folli pronti per essere degustati da Paris Hilton e dalle sue amiche di Saint Tropez.
Oggi vorrei parlarvi di due champagne non gridati, umili, dopo averli bevuto mi sono venute in mente quelle persone che, apparentemente insignificanti fuori, nascondono dentro una grande anima e vorresti averli amici per sempre.
L’Empreinte du Temps Brut Millésimé 2000, 100% chardonnay, è l’anima sottile ed elegante di Vincent d’Astree. Con la sua rotondità si apre su note di mela cotogna e frutta secca per aprirsi poi su spezie gialle e pasticceria. Bocca coerente col naso e con l’eleganza dello champagne che regala finezza ma non struttura e possanza. Costo alla scaffale: 39 euro. Ottimo rapporto q/p e una valido inizio per chi si avvicina agli champagne invecchiati.
Brut « Coeur de Terroir » 2004: per una cooperativa che punta moltissimo sul Pinot Meunier questo dovrebbe essere il vino più rappresentativo. Elaborato da mono-vigneti appartenenti al comune di Pierry, questo è uno champagne che abbina la freschezza alla struttura dell’uva Meunier. A differenza del precedente, il naso sviluppa una complessità che fa riferimento a tutte le sfaccettature della frutta gialla e, alla gustativa, si presenta ampio, potente e dalla persistenza prolungata. Rispetto all’Empreinte du Temps Brut Millésimé 2000 questo champagne è più gridato, territoriale e maschio. Senza mezze misure. Costo alla scaffale: 33 euro.
Bella scoperta vero?
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