Un anno da wine blogger...

E’ un po’ di tempo che mi diletto a scrivere di vino, in internet ho questo diario digitale dove appunto tutte le sensazioni su ciò che bevo cercando di condividere le mie emozioni con quelle poche persone che mi seguono. Dicono che sono un wine blogger e come tale faccio parte di questo mondo, della blogosfera.
E’ più di un anno che redigo questo piccolo blog e, volente o nolente, sono dovuto entrare in relazione con gli altri colleghi di tastiera (una volta si diceva pen friend), a piccoli passi sto entrando nel mondo dei wine blogger, un microcosmo che ha caratteristiche specifiche e che, forse, non è altro che lo spaccato della nostra società attuale.
Ma di cosa parliamo? Senza che si offenda nessuno posso dire che, ad oggi, questo mondo (forum compresi), secondo la mia personale opinione e con le dovute eccezioni, ha queste caratteristiche:
  • Molti wine blogger si conoscono, sono amici o pensano di esserlo. Questo genera due tipi di fenomeni: all’interno di molti blog i commenti spesso vengono fatti sempre dagli amici/colleghi wine writer, sono poche le persone veramente esterne che partecipano alla discussione dicendo la propria. Tutto ciò certamente non è disdicevole, anzi, però c’è il rischio di creare una sorta di circolo chiuso che spinge il semplice appassionato, il neofita, a non intervenire mai per paura di essere crocifisso stile Fantozzi. L’altro aspetto è che questo pugno di wine blogger, spesso influenti nell’ambiente, creano una sorta di casta, un piccolo ordine professionale con tutti i difetti che questo si porta dietro. Entrare nel giro è difficile, se non fai parte di una certa scuola di pensiero (e ce ne è più di una) rischi di venire respinto con forza in quanto personaggio potenzialmente pericoloso per il loro ego. La prova? Vedere come sono stato trattato a Maggio durante le nomination per il miglior blog di vino.
  • Se entri nel giro giusto, se sei popolare, allora godi di grandi tutele e tutti ti linkano anche se scrivi delle vaccate tremende;
  • I wine blog sono spesso autoreferenziali e, per questo, non universalmente comprensibili;
  • I wine blogger pensano, forse sperano, di capire davvero di vino e guai a contraddirli, potrebbero sparare bordate di insulti incredibili e sbatterti in faccia il loro diploma di sommelier;
  • Guai a stilare classifiche o a pubblicizzare qualche iniziativa personale, verresti subito bombardato di critiche, spesso non costruttive;
  • Attenzione massima anche quando si recensisce un vino, i produttori a volte sono permalosi e pensano di fare il vino migliore del mondo. Diplomazia ed indipendenza devono sempre viaggiare a braccetto.
La domanda, come direbbe qualcuno, nasce spontanea: ma è così tremendo sto mondo? Come ho scritto in precedenza, ribadisco anche ora che le eccezioni sono tante, tantissime, e c’è il serio “rischio” di divertirsi sul serio e conoscere, anche indirettamente, tanta gente seria, simpatica e appassionata. A volte penso di essere Alice nel Paese delle Meraviglie o un orso in una mare di barattoli di marmellata.
Il mondo che abbiamo fuori sta anche qua dentro, basta scegliere, selezionare, a volte tapparsi il naso, e alla fine vedrete che pure voi vorrete essere un wine blogger, c’è spazio per tutti qua ma non dite che ve l’ho detto io….

5 commenti:

fabio ha detto...

Beh, ti dico cosa ne penso io, per alcuni punti.
- A Maggio durante le nomination per il miglior blog di vino: in realtà, abbiamo visto che dopotutto non era un concorso valido. Mancavano tutti i wine blogger e questo la dice lunga.

- "Se entri nel giro giusto, se sei popolare, allora godi di grandi tutele e tutti ti linkano anche se scrivi delle vaccate tremende": qui non ti capisco. Tutele in che senso?

- Autoreferenzialità: d'accordissimo! La maggioranza dei wine blogger italiani non sa neanche cosa significhi confrontarsi.

In ogni caso, auguri per la tua prima candelina ;)

Andrea Petrini ha detto...

Ciao Fabio, in realtà scrivo da più tempo anche se in questo articolo ho fatto un resoconto dell'ultimo anno.
Per quanto riguarda i punti:
1- è vero il concorso ha la validità che ha, a ma non ha portato alcun vantaggio, però tutte le polemiche di quei giorni me le vorrei scordare. Inutili e strumentali.
2- Le tutele riguardano il fatto di far parte un gruppo di persone che, da amici, prendono le tue difese quando è il caso. Se non sei ancora troppo "dentro" le stesse persone potrebbero non dare lo stesso tipo di aiuto. Discorso criptico lo so, ma meglio non dire altro per evitare altre polemiche.

Michelangelo ha detto...

Molto interessante e ragionevole la tua analisi. Credo che le potenzialità di relazione e crescita (sia in termini di confronto che di conoscenza) che mette a disposizione la rete sono straordinari e, come avrai avuto modo di provare, imprevedibili.
Michelangelo

Mauro Erro ha detto...

Sono arrivato a questo post attraverso il sito dell'Ais e la segnalazione di Ziliani. Sinceramente questi discorsi, triti e ritriti, già letti innumerevoli volte, non mi appassionano, anche perchè, forse inconsapevolmente ci si erge a giudici e la cosa, non solo non mi piace, non ne vedo l'utilità: uno si potrebbe accontentare di raccontare la propria passione e chiuderla lì. Le tue osservazioni sono in larga parte sensate anche se, mi pare un po' la scoperta dell'acqua calda, e condite da una certa nota di vittimismo. Vorrei aggiungere solo due considerazioni: la prima, farei una distinzione tra chi usa il blog come forma comunicativa a corredo del proprio lavoro in questo campo, vedi Ziliani, Pignataro e tanti altri, me per ultimo. Poi ci sono quelli degli appassionati, alcuno mossi da passione autentica, altri da un ego smisurato e dal narcisismo più puro. la seconda considerazione è spesso conseguenza della prima e consiste nel meccanismo dello scambio link. Spiego per i non addetti: qualcuno che ti contatta e ti chiede lo scambio del link, prima ti fa una serie di complimenti, poi ti dice - se tu mi linki, io ti linko - , tutto questo per poter guadagnare lettori e posizioni in classifiche di cui, ovviamente, si dice – no figurati, che mi frega –
Ora, se uno ha vera passione, mica dovrebbe fare questi discorsi, se ti piacciono le cose che scrive un tizio qualsiasi, lo linki e ne consigli la lettura no? Se poi gli fai i complimenti soprattutto, poi onestà intellettuale vorrebbe…ed invece…
Cosa che tra l’altro mi pare molto poco stile web, confronto tra i blogger, democrazia dell’informazione ecc. ecc.
Ma tu ne sai qualcosa, vero, Andrea?

Andrea Petrini ha detto...

Ciao Mauro,
non mi sento affatto vittima di un sistema visto che di questo credo di non farne parte.
Come spiegai a ziliani tempo fa il mio è un blog "amatoriale" che ha ben altri obiettivi rispetto un sito internet creato e gestito da giornalisti professionisti.
Il discorso dello scambio link non l'ho compreso, se ti riferivi a me come puoi vedere ho vari link di siti che a volte non hanno Percorsi di Vino come blog di vino preferito. Non cerco per forza lo scambio per scalare le classifiche, quelli lo fanno altri, a me interessa solo gestire il mio personale diario enologico.
Io sarò comunque ad Ercolano a fine novembre, magari sarà un'occasione per confrontarci.