La notizia è stata già pubblicata da più parti: un centinaio di agricoltori hanno pestato l'uva dei Castelli Romani nel centro di Roma, dinanzi al palazzo della Provincia, per protestare contro gli alti costi della filiera che coinvolge la produzione di vino Frascati che, in questa situazione di crisi, avrebbe bisogno di un sostegno e di un rilancio. Negli ultimi 40 anni il prezzo delle uve del 'Frascati' è diminuito fino a livelli che oggi - sottolinea la Coldiretti - non garantiscono più neanche la copertura dei costi di produzione per effetto di un sistema drogato che ha finito col favorire soggetti esterni alla filiera agricola e impoverito le aziende. I prezzi proposti per le uve quest'anno sono quasi dimezzati rispetto ai 43 euro/quintale dello scorso anno. A rischio, sottolinea l'organizzazione, "non c'è dunque solo una attività economica, ma un intero sistema produttivo, ambientale e culturale fortemente radicato al territorio come quello del Lazio che può contare su 30 mila ettari circa di vigneto dai quali si producono mediamente oltre 2,7 milioni di ettolitri di vino all'anno". E’ chiaro che, pur essendo solidale con questi agricoltori che rischiano di entrare in seria crisi (se già non lo sono), due cose mi vengono in mente pensando al Frascati:
- questi vignaioli perché invece di produrre 150/200 quintali per ettaro non si adeguano ad una viticoltura di qualità abbassando drasticamente le rese? Se fate un giro per i Castelli Romani trovate più tendoni che abitanti…
- si lamentano del caro bottiglia? Il male di Roma, a livello di qualità di vino, sono sempre state e, forse, saranno tutte le fraschette e le osterie turistiche del centro che comprano vino a pochissimi cent al litro per poi rivenderlo, targandolo “della casa”, a 10/12 euro il litro. Perché allora questi valenti agricoltori non cambiano rotta producendo e commercializzando un vino che non permetta a questi osti da quattro soldi di fare sto giochetto? Negli anni passati gli è andato bene questo connubio, tanto Roma se beve tutto dicevano. E ora? Ora che c’è la crisi vi lamentate di scelte sbagliate? Solo i lungimiranti ora stanno gongolando.
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