di Lorenzo Colombo
Sono ben 19 le varietà di Malvasia iscritte al Registro
Nazionale delle Varietà di Vite e la Malvasia di Candia Aromatica è stata tra
le prime ad essere inserita in questo catalogo, nel maggio del 1970. Nel censimento del 2010 se ne contavano poco meno di 900
ettari.
Nonostante il vitigno sia autorizzati in cinque vini a
denominazione ed in 21 ad Igt, tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Molise ed
Emilia Romagna la sua diffusione è prettamente localizzata in quest’ultima
regione, dove se ne trova(va)no 716 ettari (sempre in base al censimento del
2010). Nello specifico è localizzata principalmente nella provincia
di Piacenza, ed in minor misura in quelle di Parma e Reggio Emilia.
Durante l’ultima edizione del Mercato dei vini FIVI, a
Piacenza, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad una degustazione dal
titolo “La Malvasia Passita dei Colli Piacentini”,
ovvero la versione nella quale il vitigno dà (probabilmente) il meglio di sé.
La conduzione era affidata a tre produttori, Stefano
Pizzamiglio, titolare dell’Azienda La Tosa, un cui vino “L’Ora Felice” era in
degustazione, Rita Babini dell’azienda romagnola Ancarani e Mario Pojer
dell’azienda trentina Pojer e Sandri.
La maggior parte dei vini erano classificati come Colli Piacentini
Doc Malvasia Passito, frutto quindi di uve Malvasia di Candia Aromatica, che
debbono essere utilizzate per almeno l’85%, nei vini degustati (anche in quelli
non a denominazione) se non diversamente specificato, il vitigno è utilizzato
in purezza. Eccovi le nostre impressioni su quanto assaggiato (i vini
sono elencati in ordine si servizio):
Loschi – Colli Piacentini Doc “L’Arte Contadina” 2016
Uve provenienti da vigneti situati nei pressi di
Castell’Arquato, su suoli con alta percentuale sabbiosa.
Color oro antico. Intenso al naso, ciliegia sotto spirito (sembra un vino
liquoroso), pesca ed albicocca sciroppata. Strutturato, morbido,
sentori di miele, canditi, scorza d’arancio, panettone. Molto mediterraneo.
Valla – Igt Emilia Malvasia Passito “Boccadoro” 2015/2016
I vigneti si trovano nel comune di Ziano Piacentino,il
particolare metodo vendemmiale ne fa una via di mezzo tra un vino passito ed
uno da vendemmia tardiva.
Giallo-oro luminoso. Molto intenso al naso, fresco, decisamente agrumato,
elegante, alcolico, accenni di botritis. Fresco ed agrumato, erbe officinali, timo, salvia. Decisamente particolare ed interessante. E’ il vino che in
assoluto abbiamo preferito.
Terzoni – Colli Piacentini Doc Passito “Sensazioni d’inverno”
2014
Da vigneti situati a Becedasco.
Color ambra, luminoso. Molto interessante al naso, intenso, alcolico, sentori di Calvados e di liquore
d’albicocca.
Di buona struttura, alcolico, morbido, pesca sciroppata,
albicocca, lunghissima la sua persistenza.
Marco Cordani - Colli Piacentini Doc Malvasia Passito “Sulì”
2015
Iniziamo col dire che il vino non è in commercio. Peccato,
poiché c’era molto piaciuto.
Infatti la 2015 è stata l’unica annata (sperimentale) di
produzione di questo vino, tra l’altro mai messo in vendita. Avrebbe dovuto essere prodotto nuovamente quest’anno, ma un
grandinata ha distrutto il 90% delle uve a bacca bianca.
I vigneti sono situati a Celleri, frazione di Carpaneto
Piacentino, a 190 metri d’altitudine con esposizione sud-est, allevati a Guyot
su suoli argillosi-sassosi. Le uve vengono appassite al sole, in cassette, la
fermentazione si svolge in acciaio e l’affinamento in anfora per un anno.
Color topazio. Intenso ed elegante al naso dove presenta leggeri accenni
ossidativi, ricorda a tratti uno Sherry. Strutturato, elegante, fresco, con
bella vena acida, dolce/non dolce, sentori di fichi secchi e datteri.Vino
notevole, e molto mediterraneo.
Lusenti – Colli Piacentini Doc Malvasia Passito “Il Piriolo”
2012
I vigneti si trovano a Ziano, in Località Casa Piccioni a 230 metri
d’altitudine, i suoli sono di natura argillosa-limosa, il sistema d’allevamento
è in parte a Guyot ed in parte a Casarsa con densità da 3.200 a 3.800
ceppi/ettaro.Ventiquattro i mesi di affinamento in botte ed altrettanti di
bottiglia.
Color ambrato luminoso. Bel naso, intenso, sentori di miele, datteri, fichi secchi,
ricorda a tratti un distillato. Morbido e pastoso, leggermente pungente, albicocca
disidratata, tornano alla bocca i sentori di distillato, buona la persistenza.
Elevata la percezione della dolcezza.
Tollara – Colli Piacentini Doc Malvasia Passito “L’Angelico”
2011
Le uve provengono dalle colline di Becedasco, in Val d’Arda,
il sistema d’allevamento è il Guyot. Appassimento per circa quattro mesi, affinamento in
barriques per dodici mesi.
Color topazio, intenso e luminoso. Mediamente intenso al naso, sentori di fichi secchi, miele di castagno, caramella
all’orzo. Buona la struttura e bella la vena acida, leggermente
bruciante, ritroviamo la caramella all’orzo, buona la sua persistenza.
La Stoppa – Emilia Igt Malvasia Passito “Vigna del Volta”
2007
Da vigneti gestiti in biologico, allevati a Guyot con densità
di 6.000 ceppi/ettaro, su suoli di natura argillosa-limosa. Fermentazione con lieviti indigeni, affinamento in barriques
francesi usate.
Color topazio intenso, presenta numerosi sedimenti nel
bicchiere. Buona l’intensità olfattiva, elegante, caramella al
rabarbaro, frutta secca. Di buona struttura, asciutto, note tanniche, tornano sia la
frutta secca che la caramella al rabarbaro, lunga la sua persistenza.
La Tosa – Colli Piacentini Doc “L’Ora Felice” 2009
Le uve provengono da tre distinti vigneti, situati su suoli
argillosi-limosi (terre rosse antiche), ad altitudini variabili tra i 185 ed i
210 metri slm. Sostituita la prima bottiglia che presentava qualche
problema (dieci anni sono tanti), la seconda si presentava con un color oro
antico, simile a quello dell’olio.
Fieno di montagna al naso. Fresco e mentolato al palato, con bella vena acida,
agrumato, sentori di miele, lunga la sua persistenza.
Barattieri – Vin Santo Doc dei Colli Piacentini “Albarola”
2008
Trattandosi di un Vin Santo la metodologia produttiva e lo
stile del vino sono completamente diversi rispetto ai precedenti. Non cambiano le uve, che vengono sempre poste in
appassimento, l’affinamento invece si svolge in caratelli di rovere per nove
anni.
Color ambra, intenso e luminoso. Intenso al naso, alcolico, sembra un vino liquoroso, ricordi
di Rhum. Di buona struttura, pastoso, leggermente pungente, un poco
bruciante, miele di castagno su lunga persistenza.