di Roberto Giuliani
Quando ho conosciuto Anna Maria Buzdon e il marito
Andrea, quindici anni fa, ebbi subito l’impressione di trovarmi a contatto con
due persone che, pur non provenendo dal mondo del vino, ne erano pazzamente
innamorate. L’azienda si trova fra l’altro in un punto fra i più belli del
territorio di Torrenieri, a stretto contatto con la via Francigena, una frazione
tranquilla che guarda a Montalcino con aria serena, senza alcun timore
reverenziale.
Anna Maria è un vulcano, sempre attiva, dinamica, a
volte un po’ apprensiva ma con il sorriso che fa capoccella molto facilmente, a
evidenziare il suo carattere permeato di positività.
Anna Maria Buzdon |
Dei tre vini prodotti, il Brunello, il Rosso e
l’Abelardo, ho voluto dedicare uno spazio particolare a questo Rosso di
Montalcino 2013, quindi non quello in commercio ora, che credo sia il 2017,
perché ritengo che troppo spesso la tipologia venga sottovalutata o,
quantomeno, poco considerata quando si parla di Montalcino, mentre molto spesso
può dare notevoli sorprese.
Vista dell'azienda |
Nel caso poi dei vini di Podere Paganico, l’attesa è
sempre benefica, ne esalta tutte le qualità e li rende molto più stimolanti ed
equilibrati.
Qui abbiamo un vino davvero aperto e generoso, con
sentori che denunciano subito la grandezza del sangiovese ilcinese, la materia
espressiva si espande man mano che passano i secondi e affiorano belle note di
frutta appena matura, tanta ciliegia e prugna, ma anche un tabacco elegante,
raffinato, poi sbuffi di liquirizia ed erbe aromatiche essiccate, a sprazzi si
manifesta ancora una bella nuance floreale.
L’assaggio rivela proprio quell’equilibrio di cui
parlavo, il tannino è setoso e ben amalgamato con il frutto, c’è freschezza e
l’alcol non aggredisce in alcun modo, il sorso è godibilissimo, gioioso, mette
in moto l’appetito, un valore non così scontato, privilegio di quei vini che
hanno tutto al punto giusto, senza iperboli o picchi, ma piuttosto progressivi
e mai stancanti.
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