Proprio ieri è stata diffusa la notizia di una tentata truffa ai danni del Brunello di Montalcino posta in essere da un consulente di alcune aziende del territorio.
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Fortunatamente la Guardia di Finanza ha sventato il tutto e, proprio oggi, il Presidente del
Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci ha diffuso la seguente nota stampa per chiarire tutti i fatti al fine di tutelare il lavoro di tutte le aziende che operano a Montalcino.
“E’ un fatto molto grave che potrebbe
arrecare un danno sensibile al Brunello di Montalcino, ai produttori ed al suo
territorio, un sistema che però fortunatamente – come in questo caso – ha
la forza e gli strumenti per individuare, isolare e combattere con successo chi
abusa della notorietà del Brunello. I reati contestati non lasciano
dubbi: si tratta di una truffa verso il consumatore e soprattutto verso il
produttori di Brunello, che subiscono questa vicenda e che reagiranno con
durezza. Se e quando l’inchiesta confermerà le varie responsabilità il
Consorzio si costituirà immediatamente parte civile e ricorrerà a tutti gli strumenti
necessari per colpire simili comportamenti, ed in modo particolare coloro che
sul territorio eventualmente avessero condotto gravi irregolarità o
adottato iniziative lesive dell’immagine
del Brunello. Del resto proprio il Consorzio a nome di tutti i produttori
e del territorio ha collaborato sin dall’inizio delle indagini, indagini
partite proprio dal sistema stesso dei produttori. Questa è infatti una vicenda
che avrebbe potuto attentare alla credibilità e alla notorietà di un brand
importantissimo del made in Italy che da sempre ha puntato sulla qualità in
modo da distinguersi sul mercato mondiale e che proprio per questo,
analogamente alle grandi griffes della moda, è maggiormente a rischio di
truffa. Ed è proprio per evitare il ripetersi di comportamenti illeciti e
lesivi del territorio – prosegue Bindocci – che già nei mesi scorsi abbiamo preso due provvedimenti molto
importanti. Innanzitutto a luglio l’Assemblea ha approvato l’inserimento di un
nuovo articolo nel disciplinare che introduce il controllo preventivo sulle
vendite di uva e vino sfuso. I produttori dovranno comunicare le vendite con un
preavviso di 48 ore, facilitando così ulteriormente il lavoro degli organi
preposti al controllo. Sempre a luglio è stata varata la commissione che entro
ottobre redigerà il Codice Etico cui tutti i produttori e coloro che ruotano
intono al mondo del vino dovranno attenersi. Del resto - conclude Fabrizio
Bindocci - da molti anni il Consorzio è
impegnato a salvaguardare il lavoro dei produttori e tutelare i consumatori, un
impegno che richiede una sempre maggiore attenzione e un aggiornamento continuo
delle regole, a vantaggio del territorio, del brand e della qualità dei
prodotti” .
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