Il Soave e i suoi Cru hanno conquistato Roma - Parte Seconda

Dopo una prima parte dell'articolo prettamente tecnica, in cui ho cercato di spiegare i vari caratteri del "terroir" Soave, arriva questa seconda parte, più edonistica, dove cercherò di trasporre on line i miei appunti di degustazione scritti sul mio immancabile Moleskine.

La domanda è: cosa si è bevuto di buono a Roma durante il Soave tour presso l'enoteca Trimani e il Simposio di Costantini

Latium Campo Le Calle Soave Doc 2013: un Soave 100% garganega che si fa apprezzare in queste serate estive per la sua freschezza e per il suo essere immediato. Al naso un cesto di frutta estiva vi accoglierà assieme ad un contorno minerale. Bocca che si rivela stuzzicante per per sapidità e allungo. Dissetante! Vendemmia, Vinificazione e Affinamento: Raccolta in casse nella prima decade di ottobre, l’uva viene fatta riposare per 15/20 giorni in fruttaio. Successivamente diraspata e macerata in pressa per 12 ore, il mosto pulito affronta una fermentazione a temperatura controllata a massimo 15°C per 20/25 gg in acciaio inox. 


Damiano Fornaro Soave Classico Doc 2013: un Soave 100% garganega che rispetto al precedente ha un registro olfattivo totalmente differente visto che, accanto alla frutta gialla, sempre in sottofondo, emergono intensi effluvi di iodio. Sul mio Moleskine ho scritto chiaramente che questo è un Soave marino. Al sorso morde con la sua acidità e per il suo carattere quasi sbarazzino. Chiude molto fresco e su ricordi di agrumi. Vinificazione: in bianco, spremitura di uve selezionate e raccolte a mano, fermentato a bassa temperatura in piccoli serbatoi d’acciaio e affinato a contatto con i lieviti


Marcato "Monte Tenda" Soave Classico Doc 2013 (80% garganega, 20% trebbiano di Soave): grande intensità olfattiva dove ritrovi la luminosità della frutta gialla solare e i fiori di zagara. Al palato te lo aspetti rotondo e polposo ed invece ti stupisce per verticalità ed affondo sapido/minerale. Chiude lungo. Vinificazione: 3 ore di macerazione in atmosfera di anidride carbonica, spremitura soffice e fermentazione in acciaio a temperatura controllata di 14- 16°C. Maturazione: in vasche di acciaio per minimo 6 mesi.


Coffele "Cà Visco" Soave Classico Doc 2013 (75% garganega, 25% trebbiano di Soave): austero al naso, rimane contratto nel bicchiere per molti minuti prima di "aprirsi" su note calcaree e di frutta e fiori bianchi. Al sorso conferma le sue durezze ma anche una complessità ed una estensione in bocca tipiche di un grande bianco ancora giovane. Crescerà col tempo, va aspettato. Vinificazionea temperatura controllata. Il vino subisce un solo travaso ed una sola filtrazione. Maturazione: in piccoli recipienti di acciaio inox con temperatura sempre inferiore ai 16°.


I Stefanini "Monte di Fice" Soave Classico Doc 2013 (100% garganega): ferroso, basaltico, esprime al meglio il territorio di appartenenza. Dotato di un sorso di grande personalità ed equilibrio, incanta anche per l'ottimo rapporto q/p. Sempre se lo trovate....Vinificazione: macerazione prefermentativa a bassa temperature, pressatura soffice e illimpidimento enzimatico, fermentazione a temperatura controllata totalmente in acciaio, lungo affinamento sui lieviti. Malolattica svolta. Maturazione: si imbottiglia in tarda primavera.


Gini "La Froscà" Soave Classico Doc 2012 (100% garganega): se il mondo è affascinato dai Soave dei fratelli Gini ci sarà un motivo e, ogni volta che bevo il La Froscà, questo si manifesta nel grandissimo equilibrio che riescono a dare a questa garganega in purezza che vede, grazie ad un sapiente uso del legno, esprime al meglio il territorio vulcanico dove sono piantate le vigne. Il La Froscà è rotondo, deciso, superbo, avvolgente e sapido allo stesso tempo. Piccolo consiglio: provatelo nelle annate non recenti e vi stupirete! Vinificazione: pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata totalmente in acciaio, lungo affinamento sui lieviti fino all’imbottigliamento. Maturazione: 30% in rovere 228 lt.



Cantina di Monforte "Vigneti di Castellaro" Soave Superiore DOCG 2012 (100% garganega): la teoria del Big Bang traslata nel mondo del vino ovvero un Soave talmente compatto e allo stato primordiale che solo il tempo potrà dirci che tipo di universo potrà tratteggiare. Comunque, non abbiate paura a berlo oggi, è un sorso più che appagante e poi si sa, come diceva Oscar Wilde, l'unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi.. Vinificazione: le uve vengono pigiate in maniera soffice usando delle presse discontinue a polmone, con leggera permanenza del pigiato a contatto delle bucce a freddo. Il mosto viene fatto fermentare in piccole botti (barrique) e in botti da 15 hl, dove rimane per circa un anno. Maturazione: sei mesi di bottiglia.


Roccolo Grassi "La Broia" Soave DOC 2011 (100% garganega): cosa succede quando un grande rossista e uno dei maggiori produttori della Valpolicella tenta la strada di vinificare la grande garganega di Soave? Creare un vino bianco molto boteriano il cui stampo è ben definito ovvero grande struttura, spalle larghe e complessità. Sfiderà il tempo, del resto chi produce Amarone ha i suoi orizzonti temporali... Vinificazione: svolta in barrique e botti da 22 hl per lʼ80 % del prodotto, lʼaltro 20% viene fermentato in acciaio. Poi il vino viene lavorato surlie per 12 mesi. Malolattica svolta per la parte in barrique. Maturazione: 12 mesi surlie e 6 mesi in bottiglia.

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