Vino e genetica: un test per capire se è veramente siciliano

C’è un metodo scientifico per sapere non solo se un vino è buono, ma anche per conoscere informazioni sulla sua provenienza, con quali uve è stato preparato, quali lieviti sono stati impiegati per la trasformazione del mosto. A garantire tutte queste informazioni utili al consumatore e ai produttori è la certificazione genetica del vino di origine siciliana, un protocollo di analisi applicata sul vino, in grado di certificare la rispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il contenuto della bottiglia.

Il protocollo rivoluziona l’approccio tradizionale fino ad oggi impiegato, costituito dalle varie certificazioni (Doc, Dop, Igp), basato sul monitoraggio durante i processi di produzione, che lasciano ampi margini di discrezionalità al produttore. La nuova certificazione, invece, permette di controllare il prodotto finale grazie a test genetici. Queste analisi di laboratorio consentono l’estrazione del DNA e l’identificazione, attraverso tecnologie molecolari, delle sequenze identificative dei vitigni con cui è stato preparato il prodotto. 

Foto:http://palermo.repubblica.it

Le sequenze vengono poi confrontate con i dati dichiarati in etichetta. In caso di riscontro affermativo, il vino riceve la certificazione di prodotto. Il progetto è stato realizzato nell’ambito del PSR Sicilia 2007/2013, Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale” e presentato dall’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio nazionale delle Ricerche da Bionat Italia Srl. 

Questi i vitigni autoctoni siciliani utilizzati per le DOC: Carricante, Catarratto, Corinto nero, Damaschino, Frappato, Grecanico, Grillo, Inzolia, Malvasia di Lipari, Moscato bianco, Nerello Cappuccio, Nerello Mascalese, Nero d’Avola, Nocera nera, Perricone e Zibibbo;. Al progetto hanno aderito Azienda Vinicola Benanti S.r.l., Aziende Agricole Planeta Società Semplice, Cantine Settesoli Soc. Coop. Agricola; Azienda Agricola Bonivini di Di Bella Sebastiano; Azienda Individuale Saladino Luigi; Cantina Sociale Primavera Soc. Coop. Agricola; Cantine Siciliane Riunite S.r.l. (già Cantine Trapanesi Riunite S.r.l.); Graham & Associati Soc. Coop.


"Oggi siamo in grado di distinguere con innovative analisi sui vini - dice Francesco Carimi, responsabile dell’UOS Palermo dell’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche - i produttori che dicono la verità da quelli che mentono. Ovvero quei produttori che nel dichiarare un vino di origine siciliana, non si avvalgono di uve provenienti da vitigni tradizionali siciliani.” Ma al Cnr sono stati clonati anche i vitigni resistenti a batteri e virus, che mettono a rischio il patrimonio varietale siciliano.

Fonte: Repubblica

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