Verdicchio 2006: una panoramica con il gruppo EnoRoma

La prima uscita ufficiale del gruppo EnoRoma, appena creato su Facebook, è stata suggellata da un'interessante panoramica sull'annata 2006 del Verdicchio, Matelica e Castelli di Jesi, che sta riservando emozioni crescenti perchè, lo diciamo subito, il millesimo è davvero promettente.

Grazie ad Alessio Pietrobattista, che ha procurato le bottiglie, abbiamo giocato creando vari round di degustazione, con tre eccezioni, dove solo un verdicchio poteva avere la meglio. Ecco come è andata.

Brut Metodo Classico riserva Verdicchio 2005 "Ubaldo Rosi" 2006 - Colonnara: questa ottima cooperativa sociale di Cupramontana "sforna" in questo millesimo uno spumante metodo classico emozionante. E' ancora in fasce, arroccato su se stesso su sensazioni minerali che stentano a cedere altro sia al naso che al palato dove la progressione salina è netta. Grande futuro, basta solo aspettare.

Foto: Andrea Federici

Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. "San Michele" 2006 - Vallerosa Bonci: dopo averlo bevuto mi è venuta in mente la famosa pubblicità della Pirelli che aveva come slogan il seguente: la potenza non è nulla senza controllo.

Iniziamo i veri e propri round di degustazione

Fonte: justnapoli.it

Verdicchio dei Castelli di Jesi "Santa Maria d'Arco" 2006 - Ceci: davvero una sorpresa per questo verdicchio poco conosciuto che invece, complice l'annata, si propone di grande equilibrio, quasi didattico con un bagaglio aromatico ben definito tra agrumi e mineralità. Bocca sapida, fresca, equilibratissima. Grande beva.

Verdicchio di Matelica "Collestefano" 2006 - Collestefano: il solito grande verdicchio. Questo millesimo fornisce al vino un vigore acido molto pronunciato, rispetto al precedente verdicchio questo sembra giocare una partita per conto suo, tutte le sensazioni sono quasi estremizzati su una scala gusto-olfattiva superiore di almeno tre toni. Il suo equilibrio è davvero una scomessa riuscita-

 Vittoria ai punti per il Collestefano, uno dei migliori rapporti q/p italiani.

Foto: Andrea Federici

Altro round, questa volta a quattro.

Verdicchio dei Castelli di Jesi "Pietrone" 2006 - Vallerosa Bonci: rispetto al San Michele sembra più domato nonostante sia un vino da uve surmature. E' pieno, rotondo, cremoso, ma non riesce ad emozionarmi come dovrebbe.

Verdicchio dei Castelli di Jesi "Podium" 2006 - Garofoli: inizialmente parte sottotono, alla cieca non riesco a riconoscerlo. Poi, col tempo, comincia la sua progressione ed esce la sua classe innata col solito mix tra sensazioni fruttate, vegetali e minerali. Chisura lunghissima, amaricante, sapida.

Verdicchio di Matelica "Mirum" Ris. 2006 - Fattoria La Monacesca: siamo di fronte ad un grandissimo Verdicchio senza se e senza ma. Vino tridimensionale dove potenza, classe ed ampiezza brillano sotto lo stesso cielo. Le sue sensazioni di polline, biancospino, anice, pesca gialla, accompagnati dalla preziosa mineralità si intersecano con una struttura di avvolgente personalità. Beva compulsiva. Non manca nulla a questo vino.

Verdicchio dei Castelli di Jesi "Misco" Ris. 2006 - Tenuta di Tavignano: vino molto simile al precedente per struttura ma, rispetto al Mirum, a mio giudizio, manca un pò di profondità e personalità. Attenzione, è un grandissimo verdicchio, magari ad avercene, ma nella batteria arriva terzo anche dietro il Podium.

Vittoria per il Mirum

Foto: Andrea Federici

Altro round!!

Verdicchio dei Castelli di Jesi "Le Giuncare" Ris. 2006 - Monteschiavo: molto fruttato, tratti tripicali, di cedro, sambuco. Bocca molto morbida, fresca, sapida. Da una riserva mi aspetto di più, anche in questo caso non sono impazzito per il vino.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. "Serra Fiorese" Ris. 2006 - Garofoli: c'è chi lo ama per la sua morbidezza, chi lo odia per alcuni eccessi burrosi, chi lo contrappone al Podium, chi ne berrebbe a secchi come me perchè ogni volta si stupisce di come un verdicchio possa andare d'accordo con il legno che, in questi casi, non copre ma offre complessità ed esalta gli aromi iodati e vegetali (erbe di campo) del vino. Godurioso.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. "Villa Bucci" Ris. 2006 - Bucci: purtroppo la bottiglia non era a posto, una nota grafitica copriva troppo il quadro aromatico del vino che tutti sappiamo essere di grande complessità e vivacità. In bocca si può solo capire il potenziale del vino.

Verdicchio dei Castelli di Jesi "Selezione Gioacchino Garofoli" Ris. 2006 - Garofoli: telegraficamente trattasi di uno dei migliori Verdicchio degli ultimi anni e, quasi probabilmente, uno dei migliori vini bianchi italiani usciti. STOP.

Vittoria, per manifesta superiorità, per la Selezione Gioacchino Garofoli

Fonte: il sole 24 ore

Chiudiamo la serata con un ottimo Verdicchio dei Castelli di Jesi "Brumato" di Garofoli, un passito da verdicchio morbido ed avvolgente che conferma come questo vitigno sia poliedrico e comunque interessante.

Il ringraziamento finale va ad Andrea Dolciotti, chef di Inopia, che ci ha accolto nel suo ristorante preparandoci una cena degna del valore dei vini abbinati. Il menù prevedeva una zuppa di fagioli con polpo piastrato e alloro, la Carbonara, un succulento filetto di maiale alle erbe e un dolce di zucca e caffè che fa molto Novembre.

Grazie a tutti! 


2 commenti:

Anonimo ha detto...

un plauso sia per i vini i commenti e sopratutto per la foto del grande Parisi....da lassù con il suo gancio sinistro "Flash" ne sistemerebbe ancora tanti...toccato nel cuore!!ciao GP

Andrea Petrini ha detto...

Ha toccato il cuore anche a me!