Questa volta parlo di gastronomia, da tempo volevo pubblicare e commentare alcune foto "immagazzinate" nella mia Kodak da quattro soldi. Oggi è di scena lo street food turco, in particolare di Istanbul!
Grazie ai miei amici di Scoprire Istanbul, a cui ho chiesto qualche consiglio, ho potuto testare, con tutti i sensi, quanto sia importante culturalmente per questa città il cibo di strada.
Dove ti giri, dal centro fino alle periferie, è un proliferare di banchi e chioschi, più o meno spartani, dove mangiare rapidamente ed avidamente piccole bontà.
Dove ti giri, dal centro fino alle periferie, è un proliferare di banchi e chioschi, più o meno spartani, dove mangiare rapidamente ed avidamente piccole bontà.
Oltre all'immancabile Kebap, a cui dedicherò magari un post a parte, ad Istanbul è immancabile prendere il balik ekmek, cioè il panino col pesce (sgombro o maccarello).
Il posto più turistico dove prendere questa prelibatezza è rappresentato da Eminönü, sotto il ponte di Galata. Per 5 LT (due euro circa) ci sono le famose barchette adornate che, di contunuo, sfornano panini per la folla di turisti in cerca di sapori tradizionali che ignorano, come mi dicono, che quello sgombro appena scottato sulla griglia con un filo di olio spesso non ha origini turche ma...scandinave.
Ponte di Galata |
Uno dei posti migliori per mangiare un vero balik ekmek è il quartiere di Besiktas dove, accanto al piccolo mercato del pesce (freschissimo), si trova una sorta di chiosco, il Balicka, che a tutte le ore sforna panini col pesce, non solo sgombro, a dir poco fantastici. Pane fresco, ottima materia prima, un pò di insalata, un filo di limone (cipolle, no grazie) e il gioco è fatto. Prezzo? 4 LT, meno di due euro....
Se, poi, avete la fortuna di passare da quelle parti dopo le 21, noterete in un angolo della strada questo signore con tanto di barbecue "insalsicciato". La sua è una presenza fugace ma, quello che vende, il suo panino, è davvero strepitoso!! Non domandatemi di cosa sono fatti questi salami perchè, a volte, è meglio non sapere........
Peccato che a Roma non ci sia nulla paragonabile a tutto ciò. Lo street food capitolino è ancora relegato all'interno di spazi chiusi che nulla hanno a che fare con la vera anima del cibo di strada. O sbaglio?
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