Ore 17.00, padiglione del Lazio. Una voce lontana ma solenne annuncia la vittoria della Roma sull’Atalanta, pochi millesimi di secondo dopo si sente un boato degno della curva Sud.
Tutto viene riportato allo stato primordiale, produttori biologici e amici del pesticida, tradizionalisti e barricaderi, rossisti e bianchisti si abbracciano commossi, in delirio per il primato della loro squadra del cuore.
Tutto è azzerato, tutti solo per un attimo sono tornati amici, fratelli, vignaioli con una grande fede: l’A.S. Roma. Inizia la festa, a Roma suonano i clacson, al padiglione del Lazio la radio intona Grazie Roma di Antonello Venditti.
Tutto viene riportato allo stato primordiale, produttori biologici e amici del pesticida, tradizionalisti e barricaderi, rossisti e bianchisti si abbracciano commossi, in delirio per il primato della loro squadra del cuore.
Tutto è azzerato, tutti solo per un attimo sono tornati amici, fratelli, vignaioli con una grande fede: l’A.S. Roma. Inizia la festa, a Roma suonano i clacson, al padiglione del Lazio la radio intona Grazie Roma di Antonello Venditti.
P.S.: mercoledì, lo giuro, scrivo qualcosa di più sensato sul vino.
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