Luciano Pignataro e la carica dei 101....vini da bere

Non ci sono dalmata ma solo storie di piccoli grandi vignaioli nell’ultimo libro di Luciano Pignataro intitolato “101 vini da bere almeno una volta nella vita”, un libro e non una guida, come ci tiene a precisare lui stesso, all’interno della quale il lettore troverà più di cento etichette di vini selezionati che, tranne rare eccezioni, non superano il prezzo di 10 euro franco cantina.
Storie di vino quotidiano che il giornalista de “Il Mattino”, nonché prossimo curatore di Slow Wine, ha voluto condividere la scorsa settomana col pubblico romano dell’AIS che si è ritrovato nel bicchiere interessanti vini quotidiani. Dei nove presenti quel giorno ho scelto di scrivere su:

Cantopassi - Terre Rosse di Giabbascio Catarratto 2009: Centopassi è un marchio vitivinicolo che raggruppa varie cooperative che aderiscono alla rete Libera di Don Luigi Ciotti e che producono vino dalla terre confiscate alla mafia. Solo per questo comprerei questo vino, da vigne di oltre venti anni di età, che presenta un naso dolce, giocato su toni di frutta bianca mediterranea, melone bianco su tutti, e fiori di acacia. Dolcezza che in qualche modo è stemperata da un fondo sapido che rende il tutto più elegante e meno stucchevole. In bocca c’è perfetta sintonia col naso, si ripropone questa morbida dolcezza a cui si affianca una sapidità che rende il palato abbastanza armonico ed equilibrato. Bello il finale dove ritorna il floreale bianco (mandorlo) e la frutta bianca matura. Costo f.c. circa 10 euro

Azienda Agricola Petrussa - Pinot Bianco 2008: da una piccola azienda familiare friulana, attenta da sempre al biologico, nasce questo interessante pinot bianco dall’impostazione severa, tradizionale, che si apre su note minerali, quasi fumè, intervallate da sbuffi di frutta bianca, fiori di sambuco e fieno. Al palato è fresco, puro, riempie senza sbavature e con una progressione minerale davvero interessante. Costo f.c. circa 10 euro

Ciro Picariello – Fiano di Avellino 2007: non è una sorpresa per me, stiamo parlando di uno dei migliori bianchi italiani in circolazione. Questo fiano ha un intrigante naso floreale dove percepiamo nettamente la ginestra ed il tiglio, poi escono le note minerali, di bergamotto e di macchia mediterranea (ruta). Il sorso rivela una grande freschezza giovanile, la spalla acido-sapida tiene in equilibrio una importante struttura. Grande persistenza finale per un vino giovanissimo che potrà sicuramente regalare emozioni in futuro. Costo f.c. circa 8 euro

Azienda Vinicola CarboneTerra dei fuochi 2007: di questa azienda ne avevo sentito parlare positivamente si Vinix e devo dire che non si sbagliavano. Il monte Volture, terreno lavico ricco di potassio ed estremamente fertile, regala questo Aglianico di grande espressione territoriale che colpisce per la sua anima nera, minerale, selvatica, dove la grafite si fonde al catrame, alla china, alla radice di liquirizia e alla frutta nera di rovo. La bocca è armonica, 12,5° di alcol sono un piacere per il palato che rimane basito per l’estremo equilibrio di questo vino del quale non possiamo non apprezzare l’estrema facilità di beva. Un sorso dal vulcano. Prezzo f.c. circa 7 euro

AR.PE.PEGrumello riserva Rocca de Piro 2004 : L'azienda vitivinicola Ar.Pe.Pe., che prende il nome da Arturo Pelizzatti Perego, si trova nel cuore della Valtellina e produce da sempre “nebbiolo (chiavennasca) di montagna” di grande classe che viene commercializzato solo quando si pensa possa essere alla sua massima espressione. Non bisogna perciò stupirsi se ora in commercio troviamo il Sassella Riserva Rocce Rosse 1997 o questo interessante Grumello Riserva 2004. Di un rosso rubino vivo, con riflessi rosa corallo, offre aromi eleganti di arancia amara, rosa, lampone, cuoio, tabacco, liquirizia. L’assaggio non delude per equilibrio e coerenza. L’ottimo tannino supportato da una buona freschezza rendono il sorso godibile, ampio, di bella persistenza. Un vino che non smetterei mai di bere per la sua leggerezza ed armonia. E se questo è il vino base…..

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