Gli Antichi Vinai dell'Etna alla corte dell'AIS di Roma

Lo scorso venerdì sera l'Ais di Roma ha organizzato l'ennesima grande degustazione di vino, stavolta presentando i prodotti distribuiti da Carreri dal 1462, storica famiglia che già nel XV secolo iniziò la coltivazione delle viti ed il commercio del vino. Tante le etichette e i prodotti a disposizione, dalla Birra allo Champagne, dal Vino ai Distillati e al Caffè. Ponendo chiaramente attenzione al reparto enologico, i vini che mi hanno destato un certo interesse sono stati il sempre ottimo Brunello di Montalcino 2004 di Podere San Lorenzo ed il Koinè 2004 di Antichi Vinai.
Tralasciando di descrivere le emozioni del Brunello di Podere San Lorenzo, dettagliate in un precedente post sulla recente Anteprima 2009, la vera scoperta di questo evento romano è sicuramente stata l'azienda siciliana Antichi Vinai che, da quattro generazioni, è condotta magistralmente dalla famiglia Gangemi che incentra tutta la filosofia aziendale sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani, soprattutto dell'Etna.
Il Koinè 2004 è un vino del vulcano, un vino ottenuto da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio nate sui terreni vulcanici e sabbiosi delle pendici dell'Etna ed allevate ad alberello. Sono terreni difficili quelli dell'Etna, con una bassissima resa al vigneto, ma che creano un'altissima concentrazione di gusto e personalità delle uve. I grappoli sono raccolti a mano al momento della maturazione tardiva, per esprimere il massimo della struttura e gradazione. Il Koinè viene vinificato con pigiatura soffice e macerazione con bucce, per poi affinarsi in piccole botti di rovere e in bottiglia per almeno un anno.
Di un bel rubino intenso, il Koinè presenta un quadro olfattivo di bella eleganza dopo ci sono belle pennellate di fragola di bosco, ribes, corbezzolo, liquirizia, cacao in polvere e un bel tocco di mineralità che rende ben percettibile il terroir. In bocca forse il vino perde qualcosa perchè, a fronte di un un bell'equilibio generale, forse manca un pò di carattere ed ampiezza, piccoli peccati di gioventù che comunque non creano alcun problema alla piacevolezza e alla grande bevibilità di questo vino.
Resta comunque un gran bel vino che, pur non toccando ancora non tocca le vette qualitative del Calderara Sottana 2004 di Tenuta delle Terre Nere, si propone comunque come una valida alternativa.

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