Stesso millesimo e due "miti nel bicchiere". Degustati all'ultima asta romana di Gelardini & Romani la comparazione è stata oggetto di discussione tra i "sassicaisti" (che brutto termine ho coniato) e gli "ornellisti" (pure quest'altro....).
Secondo me sono vini ben diversi, il primo molto fine, elegante e forse molto più pronto di un Ornellaia a cui gioverebbe un altro pò di bottiglia visto il tannino ancora non troppo digerito.
In particolare, ho trovato il Sassicaia 2000 di un bel colore rubino intenso con unghia leggermente granata, al naso i classici sentori del cabernet sono abbastanza nitidi, esce subito la belle nota di peperone seguita da più eleganti sensazioni di frutta rossa matura, caffè, sottobosco, cacao, che si fondono con un bella vena balsamica e speziata. Al palato si capisce subito perchè il Sassicaia è un gran vino in quanto armonicità, eleganza e consistenza si fondono perfettamente originando tannini setosi e un finale che non finisce mai. Lo comparo ad una ballerina étoile della Scala.
Secondo me sono vini ben diversi, il primo molto fine, elegante e forse molto più pronto di un Ornellaia a cui gioverebbe un altro pò di bottiglia visto il tannino ancora non troppo digerito.
In particolare, ho trovato il Sassicaia 2000 di un bel colore rubino intenso con unghia leggermente granata, al naso i classici sentori del cabernet sono abbastanza nitidi, esce subito la belle nota di peperone seguita da più eleganti sensazioni di frutta rossa matura, caffè, sottobosco, cacao, che si fondono con un bella vena balsamica e speziata. Al palato si capisce subito perchè il Sassicaia è un gran vino in quanto armonicità, eleganza e consistenza si fondono perfettamente originando tannini setosi e un finale che non finisce mai. Lo comparo ad una ballerina étoile della Scala.
L'Ornellaia 2000 già al naso è un vino più maschio, forse è il merlot gli aggiunge quella componente di vigoria, chi lo sa. Resta il fatto che anche questo vino ha un colore ancora molto vivo, giovane, un rosso rubino intenso che promette e mantiene, differenziandosi con il sassicaia, un naso molto più fruttato, qua c'è sia frutta rossa matura che frutta nera di rovo e solo in un secondo momento escono profumi di cioccolato fondente, liquirizia e un leggero vegetale. La bocca non mi ha convinto molto: sicuramente un vino di grande corpo ed equilibrio, ma i tannini li ho trovati ancora in fase di evoluzione, non perfettamente integrati nonostante siano passati otto anni. Finale lunhgissimo che chiude con una leggerissima scia amarognola. Lo paragono ad un pugile con un grande futuro davanti.
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