Come promesso ecco qualche nota di degustazione di questi splendidi vini. In ordine ho bevuto:
Tempier Bandol Cuvée Classique 2006: vino estremamente equilibrato nonostante la giovane età. Al naso spiccano sentori fruttati di mirtillo, lampone, mora, melograno e una lieve nota erbacea. Al palato risulto ancora un pò rustico con un tannino ancora da smussare ma comunque equilibrato e gradevole. Manca un pò di lunghezza nel finale ma le potenzialità per un grande invecchiamento ci sono tutte.
Tempier Bandol Cuvée Classique 2006: vino estremamente equilibrato nonostante la giovane età. Al naso spiccano sentori fruttati di mirtillo, lampone, mora, melograno e una lieve nota erbacea. Al palato risulto ancora un pò rustico con un tannino ancora da smussare ma comunque equilibrato e gradevole. Manca un pò di lunghezza nel finale ma le potenzialità per un grande invecchiamento ci sono tutte.
Tempier Bandol Cuvée Spéciale La Tourtine 2005: naso molto intenso ed intrigante con belle note di ferro, quasi ematiche, poi terra, cuoio e frutta nera matura. In bocca ha un'altra stoffa rispetto al precedente, grande è la struttura e l'equilibrio di questo vino che perde quelle caratteristiche di rusticità e le trasforma in pura eleganza. Persistenza stavolta da campione. Ancora giovane, praticamente in fascie, andrebbe messo in cantina e ribevuto tra 15 anni minimo.
Tempier Bandol Cuvée Spéciale Cabassaou 2005: il gioiello di casa Tempier composto da puro Mourvédre e prodotto in pochissime bottiglie. Aprire questa bottiglia corrisponde ad un vero e proprio infanticidio. Sarò un killer enologico ma se questo vino, con l'affinamento, può solo migliorare non so cosa aspettarmi tra 10/15 anni visto che a tuttoggi è splendido. Naso che definirei carnoso, dove le note animali ed ematiche sono di rara purezza e giocano con le sensazioni di sottobosco e di frutta nera di rovo. Bocca potente, di grande estratto ma equilibrata con alcol e freschezza ben misurati. Persistenza infinita. La guida 2008 della “Revue de Vins de France" gli attribuisce un fantastico 19,5. Vino vicino alla perfezione stilistica. Sintetico invece il giudizio della guida Parker: eccezionale, 5 stelle. Ultima nota di colore, il vino viene citato nel film di recente uscita “Un’ottima Annata” con le seguenti parole: “Un vino talmente buono, che stenderebbe anche un uomo alto tre metri”.
Tempier Bandol Rouge La Migoua 2005: altro grande vino con un naso interessante dove si riconoscono nitidamente frutta nera matura (ciligia e marasca), speziato (pepe nero) e minerale, con leggeri segni di tostatura e animale. In bocca il vino è superbo, strutturato con bellissime percezione di aromi fruttati e minerali. Grande allungo nel finale per un vino già eccellente ma che, come gli altri, mostrerà la sua vera natura tra qualche anno.
Tempier Bandol Cuvée Classique 1999: bottiglia aperta e vino degustato in un bellissimo ristorante di Bandol. Colore di un rosso rubino ancora molto intenso e profondo, esprime al naso profumi terziari che esprimono ciliegia scura in confettura, grafite, catrame, caffè, sostanze ematiche e pelliccia. In bocca il vino è rotondo, complesso, ed esprime tutto quell'equilibrio che mancava al 2005 con un tannino ora meglio integrato e fine e un'acidita che nonostante i quasi 10 anni ancora è viva. Buona la persistenza finale per un palato che aspetta ancora con ansia che il vino affini ulteriormente in bottiglia.
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