Di Lorenzo Colombo
Poter assaggiare tutte le
annate prodotte di un determinato vino è un’esperienza assai gratificante per
un degustatore (anche se non spesso possibile da mettere in pratica), perché,
oltre a verificarne la tenuta nel tempo e la sua evoluzione, si possono anche
toccare con mano le variazioni stilistiche e le pratiche enologiche dovute ai
diversi andamenti climatici delle annate.
Il vino in questione è l’IGT Toscana “Monteverro”, un classico vino d’impronta bordolese –dal punto di vista
dei vitigni utilizzati – prodotto in Maremma, vicino a Capalbio, a pochi
chilometri dal mare e dal Lago di Burano.
Monteverro è un’azienda
giovane, come giovani sono i suoi proprietari, Julia e Georg Weber, coppia di
signori tedeschi che hanno iniziato il loro percorso con le idee ben chiare e
che si sono dotati di uno staff di prim'ordine (quasi tutti stranieri: francesi,
svizzeri, tedeschi) per ottenere il massimo risultato possibile in questo
territorio dalle caratteristiche climatiche assai particolari. Colline e
vicinanza del mare fanno si che si crei un microclima particolare, dove la
costante ventilazione e gli sbalzi termici tra giorno e notte ed il suolo
argilloso e pietroso vanno a costituire un terroir unico. Attualmente l’azienda può
contare su una trentina d’ettari vitati dai quali escono circa 120mila
bottiglie/anno.
I vitigni utilizzati sono
principalmente quelli internazionali, d’origine francese, soprattutto del
bordolese, ma anche provenienti dalla Borgogna e dalla regione del Rodano. Troviamo
così i due cabernet, franc e sauvignon, merlot, petit verdot, syrah, grenache
tra quelli a bacca rossa, con unica eccezione di un poco di sangiovese, mentre
tra quelli a bacca bianca, oltre allo chardonnay troviamo il vermentino, ormai
diffusissimo in maremma. Se ne ricavano così sei diversi vini, quattro rossi,
tutti frutto di blend, e due bianchi, quest’ultimi da monovitigno.
La nostra verticale verteva
sul più importante vino aziendale, ovvero il “Monteverro”, prodotto per la
prima volta nel 2008 e derivato da un blend di cabernet sauvignon, cabernet
franc, merlot e petit verdot le cui percentuali sono cambiate negli anni e che
continuano a cambiare, seppur ormai minimamente, in base all’andamento
dell’annata. L’impianto del vigneto, con orientamento nord-sud, prevede una
notevole fittezza: 7.575 ceppi/ha, i suoli hanno composizione argillo-calcarea
con buona presenza di ciottoli. La fermentazione del mosto avviene parte in
inox e parte in barrique, mentre l’affinamento, per una durata di ventiquattro
mesi, si svolge in barrique, per il 70% nuove. Nessuna chiarifica né
filtrazione pre-imbottigliamento.
Passiamo ora alla
degustazione, dalla prima annata sino all’ultima in commercio:
Monteverro Toscana IGT 2008 (60 % cabernet sauvignon, 25 % cabernet franc, 10 % merlot, 5 % petit
verdot): la vendemmia è iniziata il 10 settembre, con il merlot e terminata il
23 ottobre con il cabernet sauvignon. La resa è stata di 35hl/ha.
Il colore è
granato, molto profondo. Al naso presenta note scure, di sottobosco, radici,
bastoncino di liquirizia. Strutturato ed alcolico alla bocca ma al contempo
molto fresco, si coglie un frutto scuro maturo e dolce, note di confettura di
more e liquirizia forte, buona la sua complessità e piacevolmente amaricante il
lungo fin di bocca.
Complessivamente il vino c’è
molto piaciuto, anche se nelle annate seguenti abbiamo notato un deciso cambio
di stile, con il cabernet sauvignon -qui presente in percentuale maggioritaria-
ridimensionato. Piacevole il frutto maturo, ancora ben presente dopo dieci
anni, notevole la struttura e la nota alcolica, ben bilanciate però da una nota
fresca. Probabilmente il vino di stile più internazionale della batteria.
Monteverro Toscana IGT 2009 (45%
cabernet sauvignon, 35% cabernet franc, 10% merlot, 10% petit verdot): la
vendemmia è iniziata il 12 settembre con il merlot e conclusa il 20 ottobre con
cabernet e petit verdot. 40 ettolitri per ettaro la resa, per una produzione di
poco meno di 15mila bottiglie più qualche centinaio d’altri formati.
Profondissimo e luminoso il
colore. Un poco chiuso al naso, quasi compresso. Strutturato, con tannino
importante e legno in evidenza, lunghissima la persistenza su note di
liquirizia. E’ l’annata che abbiamo trovato più difficile e che meno c’è piaciuta
(anche se di buoni livello), abbiamo trovato un vino piuttosto chiuso e che
faticava ad esprimersi, con un legno ed una trama tannica un poco invadenti.
Monteverro Toscana IGT 2010 (45% cabernet sauvignon, 35% cabernet franc, 10% merlot, 10% petit verdot): stessa composizione dell’annata precedente per
quanto riguarda i vitigni, e stessa lavorazione in cantina. Inizio vendemmia il
10 settembre con il merlot per finire il 15 ottobre con il cabernet. Anche la
resa per ettaro ed il numero di bottiglie prodotte è simile. Profondo
e luminoso il colore. Intenso al naso dove presenta note balsamiche e sentori
di bastoncino di liquirizia. Asciutto, con tannini importanti ma ben fusi
nell’insieme, molto fresco, equilibrato, elegante, dalla lunghissima
persistenza. Un vino davvero notevole. Eleganza ed equilibrio ne fanno un
prodotto di gran classe.
Monteverro Toscana IGT 2011 (40% cabernet sauvignon, 30% cabernet franc, 25%
merlot, 5% petit verdot): altra piccola variazione nelle percentuali dei
vitigni, ridimensionato l’apporto di cabernet sauvignon ed incremento del
merlot. Vendemmia decisamente anticipata, s’inizia il 19 agosto con il merlot
per terminare il 26 settembre con cabernet e petit verdot. Resa più bassa del
solito (30 hl/ha e conseguente leggero calo sul numero di bottiglie prodotte
(13.300) più qualche centinaio d’altri formati. Anche in cantina un piccolo
cambiamento: la percentuale di barrique nuove sale all’80%, valore che rimarrà
tale negli anni seguenti. Molto bello il colore, purpureo, intenso e luminoso. Di
buona intensità olfattiva, balsamico, con sentori di legno dolce. Strutturato
ma non pesante, leggerissima nota pungente, bastoncino di liquirizia, lunga la
persistenza. L’annata calda e la conseguente vendemmia anticipata hanno dato un
vino più opulento che, perlomeno secondo noi, seppure d’ottima qualità, non
raggiunge i vertici dell’annata precedente.
Monteverro Toscana IGT 2012 (35% cabernet sauvignon, 35% cabernet franc, 25%
merlot, 5%, petit verdot): altro calo in percentuale nell’uso del cabernet
sauvignon, ormai raggiunto in proporzione dal cabernet franc. La vendemmia
inizia come sempre con il merlot, il 21 agosto, bassa la resa (30hl/ha), poche
le bottiglie prodotte, poco più di 7mila, mentre sale il numero d’altro formati
che ormai supera il migliaio. Color rubino, intenso e luminoso. Intenso al
naso, presenta sentori di sottobosco con note autunnali e di foglie bagnate. Fresco
ed asciutto, con bella trama tannica, sentori di liquirizia su lunga
persistenza. Vino interessante, dalle connotazioni autunnali.
Monteverro Toscana IGT 2013 (40% cabernet franc, 35% cabernet sauvignon, 20%
merlot, 5% petit verdot): il cabernet franc supera in percentuale il
cabernet sauvignon, il merlot viene vendemmiato nella prima settima di
settembre mentre il 4 ottobre termina quella degli altri vitigni. La resa è
ormai attestata sui 30hl/ha mentre le bottiglie prodotte ritornano ad essere
quasi 18mila, più come sempre circa un migliaio d’altri formati. Profondissimo
il colore, rubino con unghia violacea. Discreta l’intensità olfattiva, note
balsamiche e di prugna secca. Fresco e verticale al palato, con bella trama
tannica, perfettamente integrata, lunghissima la persistenza. Notevole. Si
ritorna sullo stile fresco ed elegante del 2010, che tanto c’era piaciuto.
Monteverro Toscana IGT 2014 (40% cabernet franc, 30% cabernet sauvignon, 20%
merlot, 10% petit verdot): nuovo piccolo aggiustamento nelle
proporzioni dei vitigni, la vendemmia inizia il 10 settembre con il merlot e
dopo il 20 dello stesso mese per gli altri vitigni, la resa in vino ormai è
stabile e le bottiglie prodotte superano ormai le 20mila. Color rubino-violaceo,
profondo e luminoso. Frutto dolce al naso, prugna secca, leggera nota
surmatura. Di buon struttura, morbido ed asciutto, con bella trama tannica e
lunga persistenza. Annata fredda e piovosa comunque gestita ottimamente anche in
cantina, il risultato è un vino da buon frutto, che pur presentandosi asciutto
lascia trasparire una certa morbidezza.
Monteverro Toscana IGT 2015 (di quest’annata non abbiamo le percentuali dei vitigni utilizzati,
anche se pensiamo non ci siano grosse differenze rispetto alle ultime annate
precedenti): color violaceo-rubino, intenso e luminoso.Intenso al naso, con
leggere note surmature e di prugna secca. Buona la struttura, tannini decisi
(ancora da integrarsi) ed un poco asciuganti. Paga lo scotto della sua
gioventù. Di questo vino possiamo solamente dire che occorre aspettare,
speriamo di poterlo riassaggiare tra un anno o due.