di Augusta Boes
Dio salvi il Gallo Nero, la sua inventiva e la sua creatività!
E dopo la leggenda che lo vede protagonista determinante in una sfida tra Cavalieri nel Medioevo, il Gallo Nero quest’anno scrive una nuova e importante pagina nella storia del vino e del Chianti Classico perché riesce a portare il Made in Italy nel mondo sconfiggendo addirittura il malefico Covid-19. Adesso ditemi se anche questa impresa non entrerà a pieno titolo nella leggenda! E quindi, se il Mondo non può venire alla Casa del Gallo Nero, lui si industria, si attrezza, si organizza e parte alla conquista del Mondo pieno di buon vino e di tanto sano entusiasmo, perché il Mondo non debba mai restare senza Chianti Classico!
Ed è così che la storica rassegna Chianti Classico Collection, che ha sempre attirato addetti ai lavori e appassionati da tutto il mondo, quest’anno diventa Chiani Classico Connection e va in scena in 6 città di cinque paesi diversi: Chicago, Firenze, Londra, Monaco, New York e Tokyo in un incontro globale tra Produttori e Addetti ai lavori con webinar, masterclass, e degustazioni in presenza purtroppo ancora contingentate e solo su invito.
È la naturale evoluzione in un format che possa continuare ad essere di grande respiro internazionale anche in tempi di limitazione degli spostamenti e di restrizioni dovute alla pandemia, perché la produzione di Chianti Classico, tra Annata, Riserva e Gran Selezione, ha come sbocco principale il mercato estero per il 70%, con gli Stati Uniti che da soli ne assorbono il 33%. Ma non lasciatevi fuorviare troppo dalle statistiche e sappiate che i maggiori estimatori di questo grande vino continuiamo ad esse Noi, qui nel Bel Paese, con una domanda che assorbe il 20% della produzione totale, e se consideriamo che gli USA contano 328 milioni di abitanti e l’Italia 60, si fa presto a fare una botta di conti sul consumo medio pro-capite. Questo mi rincuora molto, e ancora di più il fatto che la domanda interna, così come quella globale, alla fine dei conti non abbia subito nessuna particolare contrazione durante la pandemia, nonostante la grave crisi del settore Ho.Re.Ca. Gli investimenti dei Produttori in e-commerce e in comunicazione B2C evidentemente sono stati molto efficaci e ampiamente ripagati.
Ma veniamo a noi, e a questa giornata di degustazione così diversa ma così ugualmente impegnativa ed emozionante. Il Consorzio ci ha ospitati in una cornice davvero suggestiva: il Chiostro Grande del Museo di Santa Maria Novella. Tavolini opportunamente distanziati, un software semplice ed intuitivo per gli ordini dal catalogo delle etichette presenti, e l’efficienza dei sommelier di sala, hanno consentito una degustazione davvero proficua e in assoluta sicurezza. Ci è piaciuto questo format? Ci è piaciuto perché ci ha consentito di assaggiare tante ottime bottiglie con concentrazione e tranquillità, in un contesto dove ha parlato esclusivamente il vino. Ci è mancato tanto il contatto e il colloquio con i Produttori però, che non erano presenti per ovvi motivi; ci è mancato il confronto con amici e colleghi, il loro contagioso entusiasmo e la loro allegria che rendevano l’aria così elettrizzante e piena di energia positiva. Ci sono mancate in sinesi le luci della ribalta che hanno sempre contraddistinto questa manifestazione rendendola sempre così squisitamente glamour!
Anche in questo caso però c’è da dire che l’inventiva del Gallo Nero è stata arguta e ammirevole; era difatti possibile chattare con i produttori volendo, prenotare incontri digitali con loro nonché visite in cantina. Devo ammettere che non ho usufruito di questo servizio perché non amo particolarmente la comunicazione virtuale. Personalmente in questi casi il contatto umano, l’essere vicini guardandosi negli occhi, sono cose che per me assumono una importanza imprescindibile: dopo tutto il vino è principalmente convivialità, e quanto era bello far festa tutti insieme! E così la parola resta esclusivamente ai calici che raccontano una annata, la 2019, che in una solo parola definirei Gioiosa! Calici intensi, profumati, giustamente scalpitanti e in linea con una esuberante giovinezza. Cavalli di razza che sfilano con armoniosa eleganza, ognuno con il suo stile ma tutti con la voglia e l’ardire di diventare grandi campioni. Per non parlare delle Riserve e Gran Selezioni, lì c’è poco da ardire, il sorso già appare disteso ed eloquente; la scelta consapevole di produrre qualità non è solo uno slogan, ma un impegno serio e appassionato che restituisce i suoi frutti alzando di anno in anno l’asticella dell’eccellenza.
Non è mia abitudine fare la lista dei miei dieci assaggi migliori, lascio ai colleghi più esperti e titolati di me l’arduo compito, anche perché avrei difficoltà a identificare l’undicesimo, il dodicesimo e così via. Vorrei però menzionare una etichetta, una sola, già menzionarne due sarebbe un torto a tutte le altre. Non sarà forse stata la più buona, ma è certamente stata la bottiglia giusta al momento giusto, il mio penultimo assaggio dopo una lunga giornata in cui hanno predominato la forza, i muscoli e l’esuberante giovinezza del sorso; ecco questa è stata una vera coccola, una carezza, un dolce rifugio.
Fattoria di Lamole – Chianti Classico Gran Selezione "Antico Lamole Vigna Grospoli" 2016 (100% sangiovese bio)
Meraviglioso! Una poesia in versi liquidi, una emozione profonda, così avvolgente, morbido, ampio ed equilibrato, con un bouquet didascalico di viola mammola, amarene, piccoli frutti rossi e dolcezza ematica, impreziosito da spezie dolci, arancia amara, e persistenti note balsamiche di erbe aromatiche.
Concludo con l’ultima grande novità dell’ingegnoso Gallo Nero, una novità che consentirà a tutti di poter progettare e realizzare la propria personalissima esperienza enogastronomica, culturale e artistica in questo meraviglioso angolo di paradiso tra Firenze e Siena. È la Chianti Classico Card, un vero e proprio passe-partout nel mondo del Gallo Nero; acquistandola si potrà di fatto scegliere fra le oltre 100 offerte delle Aziende vitivinicole che hanno aderito al progetto, visitare le Cantine, degustare i prodotti a marchio Gallo Nero, e godere degli innumerevoli tesori dell’Arte di cui questo territorio è ricchissimo. E allora tutti in Chianti Classico questa estate, con o senza mascherina poco importa, ma pieni di entusiasmo e voglia di riscoprire e di vivere appieno questo meraviglioso gioiello tutto italiano.
Nessun commento:
Posta un commento