Il quarto appuntamento di Studio Marche, in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, si tinge di nuovo di rosso attraverso un approfondimento della Lacrima di Morro d’Alba DOC. Con una superficie vitata di 258 ettari, la Doc ritaglia il proprio areale nella provincia di Ancona e comprende i comuni di Morro d'Alba, Monte S. Vito, S. Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, ad esclusione dei fondi valle e dei versanti collinari di Senigallia rivolti verso il mare.
Il Lacrima è un vitigno non facile coltivazione a causa della notevole precocità di germogliamento ed è per questo che nel corso del tempo, soprattutto dopo la secondo dopoguerra, ha visto un periodo di contrazioni delle sue superfici e solo attorno alla metà degli anni ‘80, grazie al rinnovato interesse di un piccolo gruppo di produttori, si è cominciato di nuovo a valorizzare questo vino tanto che, nel 1985, si è ottenuto il riconoscimento della denominazione d’origine controllata “Lacrima di Morro” o “Lacrima di Morro d’Alba” che a sua volta ha dato ulteriore impulso allo sviluppo del territorio e al perfezionamento delle tecniche di gestione dei vigneti e di vinificazione delle uve.
La DOC Lacrima di Morro d’Alba è riferita a 3 tipologie di vino ottenuto con almeno l’85% di uve Lacrima:
- Lacrima di Morro d’Alba
- Lacrima di Morro d’Alba Superiore
- Lacrima di Morro d’Alba Passito
Ultima curiosità prima di passare alla degustazione dei sei vini: la buccia dell’uva Lacrima ha uno spessore notevole, il che, in fase di macerazione, fa sì che la cessione di antociani, tannini e sostanze coloranti, sia enorme. In particolare, tra le sostanze aromatiche, viene rilasciata una grande quantità d geraniolo che conferisce il classico odore di rosa attribuito al vino.
Stefano Mancinelli - Lacrima di Morro d’Alba D.O.C. Superiore 2018: quando il Lacrima non era di moda e la superficie vitata era forse 1\20 di quella attuale, Stefano Mancinelli era l’unico a puntare sul vitigno in purezza tanto che nel 1985, all’epoca del riconoscimento della DOC, l’azienda possedeva quattro ettari sui sette totali. Dei tanti Lacrima di Morro d’Alba prodotti dall’azienda, tra cui un metodo classico, questo Superiore si fa apprezzare per trillante nota floreale di rosa e viola, seguita da un cesto succoso di more, mirto, rabarbaro e pepe rosa. In piena corrispondenza, il palato si sviluppa elegante, fresco, dinamico, per nulla intralciato da tannini filigranati, deliziando con dissolvenza sapido-amaricante di radice di liquirizia e confettura di frutti di bosco.
Marotti Campi - Lacrima di Morro d’Alba D.O.C. Superiore “Orgiolo” 2017: la Marotti Campi nasce dalla fattoria di famiglia di metà ‘800 e solo nel 1999, dopo aver coltivato la vite per generazioni, si è deciso finalmente di costruire una cantina moderna per vinificare le proprie uve da 70 ettari di vigneto dove vengono coltivati solo verdicchio e lacrima. L’Orgiolo è il loro Lacrima di Morro D’Alba da lungo affinamento e infatti la 2017 è l’ultima annata in commercio. Il vino, dopo tre anni di affinamento, esprime totalmente le potenzialità evolutive del Lacrima, smussandolo della carica aromatica giovanile che viene sostituita da sensazioni più eleganti ed austere dove ritrovo la carruba, il caffè in grani, gerle di petali di rosa appassita, noce moscata ed erbe aromatiche. Al sorso è slanciato, teso, avvolgente, ben delineato nel tannino e dalla chiusura sapidamente accattivante.
Nessun commento:
Posta un commento