Una questione naturalmente volatile

Roma, inaugurazione di un locale in pieno centro storico. Facciamo un giro tra le varie salette e ci accorgiamo che, tra le pareti colorate, svettano decine di bottiglie di vini "diversamente convenzionali". Non li chiamo naturali altrimenti mi arrivano i controlli.

Ottime etichette, pensiamo ad alta voce, ci sono tutti i produttori che ultimamente stanno dando grande soddisfazione a tutto il movimento.

Che fico, per almeno un paio d'ore ci sarà anche una sorta di open bar dove ci vengono serviti al calice i vini presenti in carta. 

Sì, sì, scegliamo quello, il produttore è una sicurezza e un bianco con questo caldo ci sta bene!

Prima "snasata" nel bicchiere. Il sorriso si spegne progressivamente.

Seconda "snasata". Divento serio. Passo il calice ad una amica di fianco (Stefania già mi aveva capito) e subito mi dice:"Oddio, sembra acetone, ma che qualcuno si sta togliendo lo smalto per le unghie?"

Ecco qua. E ora? Il famoso vino prodotto in maniera artigianale e naturale ha una volatile totalmente fuori controllo, ogni aroma è coperto da una coltre acetica fastidiosa. 

Fonte: primobicchiere.wordpress.com

Non sappiamo che fare. Faccio sentire l'odore ad uno dei proprietari del locale che, sorridendo, mi dice che:"Vabbè, dai, si sa che questi vini possono avere questi problemi...".

Quindi devo accettare l'idea che se prendo un vino naturale, vabbè l'ho detto, posso incorrere in questo tipo di difetti? Perchè la volatile è un difetto eh!!! Soprattutto a questi livelli.

Il vino non l'ho pagato per cui stavolta la cosa passa ma, mi domando, se fossi un normale avventore del locale al quale viene servito un vino del genere? Cosa dovrei fare? Chiamare il cameriere e farmelo cambiare o "abbozzare" e tenermi sto vino naturale? E poi, siamo sicuri che me lo avrebbero cambiato visto che per loro è "normale" e "possibile" un difettuccio del genere?

Domande, domande, domande, alle quali forse troverò risposta.....


4 commenti:

Daniele Serafini ha detto...

Il dramma è che esistono persone che in nome della naturalità sono disposte ad annusare dell'aceto. Anzi, persone che pensano che bere naturale significhi automaticamente accettare puzze e difetti. Ma allora tutti quei produttori naturali che fanno vini perfetti? Penso che la natura sarebbe stata molto più felice se quel vino molto poco buono non fosse stato prodotto affatto. Pensa all'inquinamento risparmiato dovuto a trasporto del vino, uso del vetro, quercia da sughero e per le botti abbattute, capsula in plastica ecc...

Andrea ha detto...

L'errore è del ristoratore, se un vino (naturale oppure no) ha dei difetti, non si possono accettare. Errore ancora più grande affermare che è normale che questi vini possono avere certi difetti. Innanzitutto i difetti possono averli qualunque tipologia di vini, e così dicendo dai per scontato che i vini naturali siano difettosi. Allora perchè proporli nel tuo locale? Perchè fa moda?
Più che i produttori, che come tutti gli esseri umani possono sbagliare, sono questi personaggio che fanno una comunicazione ingannevole la vera rovina del vino...

wineleaky ha detto...

Purtroppo certi "miti" dell'enologia naturale, sono creature dei cosidetti esperti, giornalisti o blogger che siano; quindi la qualità non c'entra, è tutto frutto di un'astrazione. Il mondo del vino naturale è cresciuto nei numeri, nella qualità e nella consapevolezza di chi li consuma. E' necessario cominciare a dire chiaramente che alcuni vini sono difettosi ed alcuni produttori non sanno fare il vino. Non si può più accettare la lotteria per cui, di un produttore, una annata su sei è "buona", in un procedere in cui l'annata buona è casuale e non determinata da chi fà il vino!

Andrea Petrini ha detto...

Ad onore del vero lo stesso vino l'ho bevuto altre volte con grande goduria e l'ho anche recensito sul blog. bottiglia sfigata?