Critical Wine: il mercato dei contadini critici al Forte Fanfulla di Roma


Guardate attentamente le foto sottostanti perchè vedrete etichette e volti "diversi", lontani dalle luci della ribalta perchè spesso e volontieri non fanno "enofighetto" o  magari perchè non hanno i mezzi per farsi pubblicità


Questo, ad esempio, è Giovanni dell'azienda agricola Il Casale, una piccola realtà biologica incastonata nella Montagnola Senese che produce, a mio parere, un ottimo Chianti dei Colli Senesi.

Giovanni dell'azienda agricola Il Casale
Al Fanfulla Giovanni ha portato varie etichette tra cui spiccava un Chianti Riserva 1999 di grande profondità ed ampiezza che, bevuto alla cieca, potrebbe far sobbalzare dalla sedia più di un esperto. Il costo? 14 euro.

Andrea Andreozzi
Questo sopra è Andrea Andreozzi de I Botri di Ghiaccioforte, azienda bio di Scansano che per prima è uscita dalla DOC e DOCG per confluire nella DE.CO tanto cara a Veronelli. Il loro Nero di Scansano Vigna I Botri Riserva 2007 (100% sangiovese) è un vino caratteriale che, con questa annata, punta molto sulla dinamicità e sulla succosa acidità. Davvero ben fatto, bevibilissimo e per quanto costa, circa 10 euro, sarebbe un ottimo regalo di Natale per appassionati.

Emilio Falcone - La Busattina
La Busattina, azienda agricola biodinamica condotta egregiamente da Emilio Falcone e sua moglie, è un vero e proprio microcosmo contadino che oltre ad ottimo vino produce anche olio d'oliva, coltiva cereali antichi ed alleva bestiame di antiche razze in via d'estinzione. Dalle uve coltivate nei loro 25 ettari di tenuta (Sangiovese, Ciliegiolo, Trebbiano, Malvasia, Ansonica) producono vari vini tra cui il San Martino 210, bianco di Maremma IGT, che invade il bicchiere di note fruttate e floreali per poi passare a tocchi di miele di acacia e soffi di intensa mineralità. La bocca è acida, sapida, minerale, intensa e persistente. Che altro volere da un bianco toscano di qualità?

I Calcabrina
La foto precedente invece mostra Diego e Angelo Calcabrina, due giovani ragazzi hanno pensato bene di declassare il loro Sagrantino uscendo dalla DOCG per produrre il loro Vino da Tavola Rosso. L'annata che ho degustato, la 2007, mi ha conquistato per i profumi di frutta di rovo e radici e per una freschezza e bevibilità che non risulta affatto compromessa nonostante il tannino tipico dell'uva. Qualcuno che siede sul piedistallo di alto di Montefalco dovrebbe prendere esempio da questi piccoli vignaioli. Nota importante: notare la bella confezione del vino con tanto di valori nutrizionali e spiegazione dei solfiti.


La Fattoria Cerreto Libri ha invece presentato un interessante Chianti Rufina 2006 che, nello stile del terroir di quella zona, ho trovato austero, rigoroso, scuro, di ampio respiro anche se lontano dalle vette stilistiche del Vigneto Bucerchiale. Una conferma comunque che la Rufina, se valorizzata, può dar vita davvero ad ottimi Chianti.


Chiusura per un vino molto amato da Brera e Veronelli: il Gaggiarone, blend di Croatina (90%) e Uva Rara (10%) prodotto dall'Az. Agricola Alziati Annibale. Il vino prende il nome da una vecchia vigna di quaranta anni esposta a sud ovest su un declivio a forte pendenza, tanto estremo da lavorare quanto generoso in qualità, con un terreno in cui oltre ad argilla si riscontra anche presenza di tufo. Il Gaggiarone è opulenza selvatica, equilibrio contadino e sana, elegante, rusticità.


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