Riesling a Roma: mission impossible?

Visti i graditi impegni di ieri, solo oggi ho potuto partecipare a questa simpatica iniziativa organizzata da Benigna Mallebrein, giornalista enogastronomica tedesca col pallino del Riesling. Molte le persone che hanno partecipato a questa due giorni finalizzata alla conoscenza di tutte le varietà del Riesling prodotto nel Rheinland-Pfalz attraverso l'organizzazione seminari, degustazioni guidate e libere aperte ad esperti del settore come sommeliers, enologi, giornalisti enogastronomici, ma anche semplicemente al pubblico amante del vino.
Tutto apparentemente molto interessante, soprattutto mi ispirava molto la presenza del Dr. Ulrich Fischer, esperto del Governo Federale Tedesco all'interno dell'organizzazione internazionale per il vino (OIV) che oggi conduceva tre seminari sulle zone di coltivazione del Riesling, lo stile e la vinificazione del Riesling della Renanio-Palatinato e il Terroir del Riesling.
Come dicevo, tutto apparentemente molto interessante perchè, alla fine, il risultato (e parlo solo per la giornata di oggi) è stato una sorta di vorrei ma non posso.
I motivi?
  • il prof. Fischer purtroppo parlava solo in tedesco e la simpatica signora Mallebrein, una sorta di gemella Kessler de Noantri, traduceva come poteva spesso non conoscendo, visto che si parlava di enologia, l'equivalente significato della parola in italiano;
  • i vini, tranne qualche eccezione, erano di aziende di media qualità. Saranno pure stati produttori emergenti come si è detto durante la degustazione, però se ci volete fare innamorare davvero del Riesling dateci anche le punte di diamante. Un base di J.J. Prum non costa così tanto;
  • le annate, tranne uno spätlese 1999, erano tutte recentissime, 2007 e 2008. Per carità, il millesimo 2007 è stato fantastico da quelle parti però se volete far capire a noi italiani quanto è grande davvero questo vitigno, fateci degustare un Riesling con almeno 20 anni sulle spalle. Perchè, come ha detto anche Dario Cappelloni del Gambero Rosso, farci bere solo vini che sono al 10/15% della loro potenzialità? Io ho comprato in Mosella vecchie annate a nemmeno 20 euro;
  • durante i seminari, per questione di tempo, si è parlato di tutto ma molto superficialmente. Il prof. Fischer lo avrei "utilizzato" meglio anche se capisco la voglia di far comprendere a tutti le nozioni base del Riesling.
Sperando che tutto ciò venga preso solo come una mera critica costruttiva, Riesling a Roma resta sicuramente un tentativo apprezzabile, sotto molto aspetti pionieristico, per cercare di far conoscere a noi eno-ignoranti quali siano le potenzialità di questo grande vino del quale, come giustamente si diceva oggi, molti ancora ignorano l'esistenza. Seguiremo la signora Mallebrein nelle sue vicende, la supporteremo se vorrà davvero fare il Club del Riesling però, per favore, la prossima volta ci faccia sognare, anche solo per un minuto, ad occhi aperti.





3 commenti:

Andrea Petrini ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
xxx ha detto...

Condivido molti tuoi punti. Mi spiace oggi non ci fosse Dr. Steffen Maus, giornalista del settore, che domenica ha curato la prima degustazione per le diverse zone e traducendo poi - in ottimo italiano e con competenza vitivinicola - il Dott. Fisher.
Condivido soprattutto che i Riesling nonostante la bontà del '99, gli altri di annate recenti non mettevano in risalto la loro qualità eccellente che esce dopo anni in bottiglia.
Andrea, il beonefotografo

Andrea Petrini ha detto...

Ciao Andrea purtroppo questa è stata la mia impressione, tanta volontà ma forse la gentile signora tedesca doveva essere supportata un pò di più da chi ne sapeva più di lei