Il terreno è mediamente argilloso e ricco di pietre, tendenzialmente magro e arido.
Il particolare microclima e le precipitazioni concentrate nei mesi primaverili e tardo autunnali caratterizzano la crescita dei tipici vitigni autoctoni e conferiscono alle uve un aroma unico. Sono quattro le principali vigne del podere: le principesse di Sanlorenzo. Si trovano nel versante sud della proprietà e sono esposte verso est o verso ovest, a seconda della morfologia naturale del territorio.
La "principessa della luce" esposta a sud-est è, fra tutte, la preferita dal Sole che la scalda dall'alba fino al tramonto. E' la vigna più grande con 6800 viti di Sangiovese Grosso che, per 1,4 ettari producono uve destinate a divenire Brunello di Montalcino, e per 0,4 ettari, Rosso di Montalcino.
La "principessa del risveglio" è la prima, al mattino, ad essere accarezzata dal sole. Quando ci si trova in questa vigna il silenzio è così intenso che sembra di essere soli al mondo. La principessa del risveglio è composta da due appezzamenti, impiantati a distanza di molti anni l'uno dall'altro, e coltivata a Sangiovese Grosso.
La "principessa di Bramante" è la vigna più antica, la signora del Brunello. Di sicuro è la più piccola per estensione, ma nessuno più di lei ha storie da raccontare e persone da ricordare. Dalla principessa di Bramante si produce unicamente Brunello di Montalcino che ha preso il nome di Bramante in onore del più anziano dei fondatori dell'azienda ancora in vita.
La "principessa di Lorenzo" è la vigna più giovane, anch'essa coltivata a Sangiovese Grosso rappresenta l’unione tra il passato e il futuro della famiglia. I suoi filari corrono giù lungo una piaggia scoscesa e nelle notti d'estate, quando la Luna è piena e il cielo limpido, i riflessi scintillano lungo i tralci e la principessa di Lorenzo sembra un pezzetto di cielo attraversato da milioni di stelle cadenti.
Durante l’anno le principesse vengono costantemente curate selezionando prima i tralci con la potatura verde che evita ammassi disomogenei di uva, successivamente, dal mese di agosto, selezionando i grappoli e controllando lo stato delle uve.
Verso la metà di settembre, si tolgono le foglie più vicine all'uva per arieggiare e soleggiare i grappoli, e infine, di ottobre, si controlla l'avanzamento della maturazione perché per ogni vigna c'è un giorno esatto, che ogni anno viene scelto accuratamente, per iniziare la vendemmia che, di solito, cade verso la metà di ottobre, all'inizio dell'autunno, quando la terra è ancora tiepida dei solleoni estivi, e l'aria del mattino è già quella frizzante dell'autunno inoltrato. Immediatamente dopo raccolta, l'uva viene trasportata in cantina e accuratamente diraspata. Gli acini vengono spremuti e il tutto passa in apposite vasche d'acciaio dove avviene la fermentazione e la successiva macerazione che di solito ha la durata di 20-25 giorni ad una temperatura che varia dai 28 gradi dei primi giorni fino ai 20 degli ultimi giorni.
Durante tutto questo tempo vengono effettuate periodiche rimonte e delestage. Al termine della vinificazione il vino passa in vasche per il deposito dei residui solidi.
A questo punto, analizzando e assaggiando il vino, si decide la sua destinazione ultima, cioè se diverrà Rosso di Montalcino oppure Brunello di Montalcino. Il vino destinato a diventare Rosso di Montalcino viene passato nei barriques senza togliere le fecce leggere.
Qui rimane per 10 mesi e viene periodicamente sottoposto a batonage. Trascorso questo tempo viene imbottigliato e lasciato riposare per almeno altri 3 mesi. Il Rosso di Montalcino viene messo in commercio dal febbraio del secondo anno dopo la vendemmia.
Il Brunello viene messo a riposare in grandi botti di legno da 30 ettolitri per 3 anni. Al termine di questo lungo periodo viene passato in acciaio per il tempo necessario e successivamente imbottigliato e lasciato di nuovo riposare per almeno 6 mesi. Il Brunello di Montalcino viene messo in commercio dal primo gennaio del quinto anno successivo alla vendemmia.
L'annata 2004, come ormai anche i sassi sanno, si è distinta per il suo andamento climatico equilibrato, roba da far meritare al Brunello di tale millesimo il voto massimo delle cinque stelle.
Per i vigneti di Sanlorenzo questa (presunta) ottima annata si ritrova anche nel bicchiere dove il vino presenta al naso con un bouquet molto intenso di viola, ribes nero, mora e un filo di spezie scure. Al palato mostra stoffa da vendere con una trama tannica molto levigata, potente ed elegante.
Vino di grande personalità, davvero gustoso, da bere con un filetto di manzo alle ciliegie.
Foto tratte dalla rete