Estate 2012, prima del casino di oggi.
La Turchia è ancora nei miei occhi e nel mio cuore nonostante abbia trovato una qualità media di vino e birra abbastanza bassa dipesa, anche, delle leggi islamiche che proibiscono l'alcol visto più come una bevanda per dissetare i turisti.
Ad Istanbul, per ovviare a questa carenza di alcol, ho seguito il consiglio di alcuni miei amici che mi hanno spedito a bere Boza.
L'unico posto nella città in cui, da oltre cento anni, è possibile gustare questa bevanda è il Vefa Bozacisi, un locale aperto dal 1876 all'interno dell'omonimo quartiere di Vefa, a due passi dalla moschea di Suleyman e vicino all'università di Istanbul.
La via per arrivare al Vefa Bozacisi è tutt'altro che turistica, percorro viuzze che sembrano uscite da una cartolina della Sicilia degli anni '50. Attorno a me solo vecchietti che all'ombra giocano a backgammon e negozi antichi che vendono prodotti dall'etichetta scolorita dal tempo.
Con la mappa in mano mi aggiro per Vefa alla ricerca della mia meta che non tardo ad individuare visto che tutta la popolazione del quartiere, capendo che da turista potevo solo cercare questo locale, mi aiutava con strani gesti manuali la via migliore per arrivare a destinazione.
Eccola là il Vefa Bozacisi, l'entrata e il suo interno non devono essere cambiati molto da quando Hadji Sadik Bey, bisnonno dell'attuale proprietario, giunse ad Istanbul dall'Albania stabilendosi in questa zona che, ai tempi, era considerata residenziale.
Foto: www.wittistanbul.com |
Ma cos'è la Boza? E' una bevanda piuttosto densa derivante dalla fermentazione del bulgur, un cereale, con l'aggiunta di acqua e zucchero. A fine '800 ad Istanbul la produceva una comunità armena ma, rispetto all'attuale, era molto più acida e diluita. Probabilmente ad Hadji Sadik Bey non piaceva in quel modo e così si inventa la sua Boza, la Vefa Boza, più densa e meno aspra e nel 1876 registra il marchio Bozacisi Vefa.
Foto: www.tripadvisor.com |
Tradizionalmente la bevanda si consuma in inverno con l'aggiunta di ceci tostati, che dovreste comprare al negozio di fronte, e cannella in polvere. In Agosto, fortunatamente, si "alleggerisce" il tutto eliminando i legumi.
La Boza nel mio bicchiere a prima vista sembra crema con sopra della cannella, la consistenza e i colori sono quelli. Bevendola ti rendi conto dell'originalità organolettica della bevanda, un misto tra succo un succo di pera denso a cui aggiungi dell'amido. Al gusto è pungente, soprattutto nel finale dove riconosci quell'acido lattico presente in grandi quantità nella bevanda e che, dicono, sia prezioso per le neo mamme e per combattere il colera.
Foto: mademoiselleistanbul.com |
Sarà per quell'aspetto apparentemente goloso da crema liquida, sarà per quel fascino da bevanda rara e decadente, sarà per il tempo che da queste parti sembra essersi fermato, ma a me la Boza è piaciuta, tanto da dovermi finire anche quella di Stefania che, un pò schifata, al primo sorso l'ha lasciata là...
Ovviamente il simpatico titolare vende anche Boza in bottiglia da portar via assieme ad altre specialità della casa come succo di limone, aceto, aceto balsamico e succo di melograno.
Ah, potevamo anche bere del Sire, un fermentato d'uva ma......stavamo bene così.
Vi lascio con alcune bellissime fotografie tratte dal sito Istanbul for 91 days. Le immagini parlano più di mille parole...
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