Il Wine Italy Tour Heres di Roma

Essere invitati da Heres fa sempre piacere perchè sai che alla fine della degustazione avrai bevuto bene godendo come un riccio. 
La loro selezione, specialmente quella che fa capo a Heres Import, è talmente di alto livello, a tratti inavvicinabile, che spesso le persone fanno la fila e sgomitano solo per quella. 
Come dargli torto se davanti a te si stappano senza problemi bottiglie di grande Champagne o Borgogna? Strano, ma anche io ho iniziato proprio da lì ......

Gli Champagne erano degnamente rappresentati da Pol Roger che proponeva ben quattro tipologie: Pure (non dosato), Brut Réserve, Blanc de Blancs Vintage 2002 e Brut Vintage 2002





La mia preferenza è andata sul Pure e sul BdB Vintage 2002, due prodotti, ovviamente, di diversa complessità ma caratterizzati da una acidità sferzante, tagliente così come piace a me. Vini che dissetano!

Si passa ai bianchi, si va verso i vini di Chablis, gli chardonnay venuti dal freddo come a qualcuno piace chiamarli. Il produttore di riferimento Heres è Billaud-Simon che ha portato a Roma ben cinque vini, partendo dal Petit Chablis 2011, passando per i vari Premier Cru 2010 ( Mont Milieu e Les Vaillons) per arrivare al grandioso Chablis Grand Cru Les Preuses 2010. Le mie preferenze? Il Petit Chablis è davvero agrumato e diretto, piacevolissimo d'estate, ma quando bevi il Grand Cru tocchi davvero alte vette. Didattico, per tutti quelli che lo chardonnay deve sapere di banana..




Gli altri due grandi bianchi della Borgogna facevano capo al Domaine Antoine Jobart. In degustazione il Bourgogne Blanc 2010 e il Meursault "En La Barre" 2010. Rispetto agli Chablis sono vini più rotondi, tridimensionali, mentali, confortevoli. 



La Borgogna, quella rossa, durante la manifestazione era in mano a Luca Santini che era spesso tallonato da questo "losco" figuro che ho ripreso di spalle. Il Maestro e l'Allievo, l'Allievo e il Maestro, chi ha superato chi?


Il pinot nero selezionato da Heres è senza dubbio il fiore all'occhiello dell'azienda. I nomi sono quelli che molti appassionati vorrebbero avere in cantina: Joseph Voillot, Domaine Chandon de Briailles, Bart, Rossignol-Trapet, Domaine d'Eugénie, Domaine des Lambrays, Chateau de la Tour. Non hanno portato tutto, mancavano ad esempio Fourrier e Mugneret-Gibourg, ma sono sopravvissuto lo stesso....

In rapida carrellata:

Da bere a secchi, ancora e ancora

Per chi vuole scoprire l'altra Borgogna...

La Borgogna per tutti a prezzi umani

Piccolo grande mostro

Piccolo grande mostro BIS

Un village da acquistare al volo

Quando l'altra Borgogna è grande Borgogna

Incantevole l'annata 2008

Soave ed intenso, è Lui!

Lascio la Francia non senza un senso di nostalgia ma i vini italiani selezionati dalla Heres sono di grande livello e ancora tutti da scoprire. Tanti gli assaggi fatti ma sul mio Moleskine l'asterisco è andato ai seguenti vini:

Una lama datata 2012. Da vasca.

incenso e polpa allo stato puro

Cinzia Merli non sbaglia un colpo. Quale scegliere?

Etna o grande Borgogna?

Il tempo a mia disposizione non era molto, tante le cose che ho saltato, tanti i produttori Heres che meriterebbero ulteriori approfondimenti. La prossima tappa del Wine Italy Tour Heres sarà a Milano il prossimo ottobre. Se siete da quelle parti non dovete mancare, io farò di tutto per esserci e per terminare il giro...


1 commento:

Heres ha detto...

Grazie mille per la presenza, ma soprattutto per la puntuale e ricca recensione di queste nostre "perle".

Per "scrivere" di vino ci vuole passione e voi senza dubbio ne avete!