Stregoneria enologica: la "chiave del vino"

Oggi mi sento un vero mago, no…no, non questo qua sotto


Sono venuto in possesso di una stregoneria che mi dirà tutto sul vino, soprattutto mi fornirà informazioni sul suo futuro. Iniziano i tarocchi enologici.
Le fasi sono queste. Fate come vi dico altrimenti lo spirito del Tavernello si impossesserà di voi.

Riempite un calice da 10 cl di vino rosso (anche bianco o rosato va bene).
Degustate rigorosamente con mignolo dritto (anche no..).



Memorizzate le sensazioni
.

Prendete la stregoneria in mano e immergetela con cautela nel bicchiere per un secondo (o anche due…poi vi dico).

Assaggiare nuovamente anche se vi ha fatto schifo cosa avete immerso.

E’ cambiato qualcosa? Sì? No? Forse? Vi sembra invecchiato? Sì? No? Forse?

Bene, vi svelo l’arcano segreto.

Quello che avete immerso altro non è che un aggeggio che modifica gradualmente, in modo controllato, le qualità organolettiche (gusto, odore, sapori e bouquet) del vino.
Praticamente è un catalizzatore che scatena e accelera un fenomeno del tutto naturale, qual'è l’ossidazione del vino. Una sorta di invecchiatore precoce del vino.


Le istruzioni, rigorosamente formato IKEA, mi dicono che basta immergere la stregoneria per 1 secondo in un calice contenente 10 cl (o in una bottiglia di 75 cl se si usa il modello specifico) per ‘fare evolvere’ il vino stesso di un anno; due secondi, due anni; tre secondi, tre anni…
In altre parole si potrà capire se il vino che abbiamo nel calice evolverà correttamente o migliorerà col tempo oppure se la sua dinamica temporale sarà tale da consigliare una rapida bevuta visto che col tempo, magari, prenderà odore di topo o pollo morto.


Vi dico anche il nome di questa stregoneria: si chiama Clef du Vin, la chiave del vino, è l’ha inventata più di 10 anni fa da Lorenzo Zanon, chimico ed enologo, professore di chimica e di biologia, al vertice oggi di un’importante azienda di Champagne, in collaborazione con il sommelier Franck Thomas (miglior Sommelier di Francia e d’Europa nel 2000) e consulente internazionale.


Leggendo ciò che si dice della chiave, mi sono fatto un po’ di risate esaminando i possibili vantaggi: fare le scelte giuste nelle fiere e in enoteca, testare le bottiglie della propria cantina per sapere quali consumare rapidamente e qual
i invece lasciare invecchiare, oppure apprezzare un vino senza aspettare, perché la Clef accelera lo sviluppo aromatico del vino e ne ammorbidisce la struttura.

Già immagino l’appassionato di vino che, durante le visite in cantina o le fiere, “puccia” la chiave in ogni dove per verificare se effettivamente il vino evolverà bene. Caro Antinori mi faccia vedere se sto Solaia 2007 sarà un grande vino. Evvai, giù di chiave!! Caro Soldera vediamo se questa annata è migliore della precendete. Ciaf Ciaf, intingiamo la Clef per due secondi….

Sai i vaff………..!!

1 commento:

Rinaldo ha detto...

Testai 'sta chiave, la bellezza di cinque o sei anni fa. Di fronte al produttore di vino, nel cui stand degustavo, che ne magnificava le capacità, feci buon viso a cattivo gioco,convenendo sulle stesse; pensando in realtà, dentro di me, di essere stato oggetto di un tentativo di circonvenzione...vista l'assoluta inefficacia di tale clef!