Siamo alla quarta e penultima puntata del nostro viaggio nel vino greco di qualità in compagnia dell'amico Costas Linardos di Ellenika.it.
Dopo tre vini bianchi, ognuno speciale ed ognuno con le sue caratteristiche, è giunta l'ora di provare uno dei tanti vini rossi che Costas distribuisce in Italia. "Ho scelto di farti bere questo vino - mi dice - perchè ha un certo stile italiano e proviene da una delle aziende più antiche di tutta la Grecia!".
Il vino, caratterizzato esteticamente da un'etichetta d'antan, è prodotto dalla Tenuta Mercouri, azienda situata nel Peloponneso occidentale, sul pianoro del promontorio Icthìs, molto vicino al porto di Katakolo ed a una trentina di chilometri da Olimpia. Costas, che visita personalmente ogni azienda, riallacciandosi a quanto detto subito prima mi svela che:"....storicamente questa è una fattoria con una storia di oltre 140 anni nella produzione di vino, olio e, tanto tempo fa, uva passa di Corinto. Tutto, infatti, inizia nel 1864 quando Theodore Mercouri, imprenditore con molti interessi nel Nord Italia e, sopratutto, ad Alessandria d'Egitto, compra in Grecia il primo appezzamento di terreno che, qualche anno dopo, vedrà impiantato il primo vigneto che, reggiti bene, era di....Refosco. Direttamente dal Friuli. Il successo è quasi immediato visto che, qualche anno dopo, il vino viene esportato in tutta Europa grazie ai caicchi che partono dal piccolo porticciolo realizzato nell'insenatura antistante la fattoria".
Osservando questa immagine si può capire bene perchè il vecchio Theodore ha scelto questo posto per localizzare la sua azienda.
La Tenuta, infatti, è inserita in un contesto ambientale davvero bello caratterizzato dal verde e dal blu del mare della baia "Chortais" (quell'isolotto che vedete si chiama "Corvo") e dal profumo di una moltitudine di cedri, querce ed oleandri interrotti ogni tanto da piante di mirto e lentisco. All'interno, accanto a piante di ulivo e vigneti, c'è la residenza familiare e la nuova cantina che, col tempo, ha sostituito i vecchi locali, costruiti nel 1930, caratterizzati per il tempo da una innovativa cantina con serbatoi completamente interrati.
Oggi, l'azienda è retta dai fratelli Basilio e Chris Kanellakopoulo, la quarta generazione della famiglia, che gestiscono circa 18 ettari di vigneto dove prevalgono due varietà a bacca rossa: lo "storico" Refosco, ancora a piede franco e suddiviso in due cloni (Refosco Mercouri e Refosco dal peduncolo rosso), e il greco Mavrodaphne.
Oltre a queste varietà, l'azienda nel tempo ha piantato, anche in via sperimentale, altre uve come Asyrtiko e Robola (uve bianche autoctone greche), Viognier, Ribolla Gialla, Malvasia Aromatica e Albarino (sempre bianche ma di origine francese, italiana e spagnola), Agiorgitiko e Avgoustiatis (uve a bacca rossa greche) assieme a Merlot, Syrah, Mourvedre, Grenache e, badate bene, Sangiovese e Negroamaro!
Dopo esser stato catapultato, sebbene solo virtualmente, all'interno del Peloponneso, è ora di bere il Daphne Nera 2009 prodotto totalmente da uva Mavrodaphne che, sottolinea Costas, è un vitigno autoctono della Acaia (Patrasso/Peloponneso nord occidentale) e dell'isola di Cefalonia usato tradizionalmente per la produzione di vini dolci di grande evoluzione. "Questo che stiamo bevendo - mi dice con orgoglio - è perciò una rarità ed è prodotta in circa duemila bottiglie".
Una volta versato nel bicchiere si nota subito che il ventaglio olfattivo è di meravigliosa aderenza al territorio da cui proviene questa uva visto che, in un gioco di rimandi, si percepiscono nettamente note vegetali di macchia mediterranea, tra cui spicca l'alloro ed il lentisco, che col tempo si abbandonano a percezioni di frutta nera di rovo, patè di olive nere ed una gradevolissima vena salmastra che ricorda quanto il mare faccia da chioccia a questo vino.
Al gusto si propone in tutto il suo gioco tra morbidezza, muscoli, eleganza e struttura. In particolare, il tannino è perfettamente fuso e corroborato da una buona acidità che eleva il vino non rendendo mai la beva pesante. Anzi, il Daphne Nera è finto in un istante e, guardando Costas, ho esclamato:"Grazie per queste continue chicche!! Dovrebbero farti ambasciatore greco del gusto!!"
Nel frattempo, per chi vuole, il sito di Ellenika è pronto per svelare altri grandi prodotti della Grecia.