Le Due Lanterne a Nizza Monferrato: evviva la tradizione!!


di Carlo Macchi

Se dici Nizza viene subito in mente la bella cittadina francese sul mare, basta però aggiungere Monferrato e dal mare passi a “Quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così” che, secondo Paolo Conte, hanno quelli di queste zone quando il mare lo vedono.  Nella Piazza centrale di Nizza, un quadrato praticamente perfetto, la faccia un po’ così ce l’abbiamo noi, ma la causa è la fame. Le Due Lanterne diventa quindi il porto sicuro dove approdare. 


Il locale non è certo grande ma ha due sale abbastanza spaziose, rese ancora più vivibili da giusti spazi tra i tavoli. La cucina è dichiaratamente ancorata alla tradizione piemontese e il menù, ci dicono, non ha grandi variazioni se non quelle dovute alla stagionalità. 

Cardo Gobbo

Questo è il momento del cardo gobbo di Nizza e per questo ci fiondiamo sia sul cardo gobbo con peperone e bagnacauda, nonché sul Soufflè di cardo gobbo con fonduta. Il soufflé è indubbiamente saporito ma il nirvana si raggiunge con il cardo gobbo con peperone e fonduta, un insieme di sapori e di consistenza da brivido e da chilo di pane da consumarci assieme. 

Tajarin

I tajarin al ragù di salsiccia sono la logica prosecuzione nella tradizione e a questo punto vi fornisco la mia personale scala di valutazione di un piatto di tajarin: ferma restando la bontà del ragù un tajarin di alto livello si differenzia da un buon tajarin perché solo il primo può essere “aspirato” in bocca. Ha cioè quella giusta consistenza, punto di cottura e il condimento lo rende assolutamente non colloso ma flessibile, rilassato e armonico, che il tutto permette di goderselo non mettendo in bocca la forchetta ma aspirandolo e facendolo scivolare in gola , goduriosamente, dalla forchetta stessa. Quello delle due lanterne era così e quindi tre piatti centrati su tre. 


Per secondo un ottimo coniglio all’Arneis (le ossa spolpate nel piatto testimoniano la sua bontà) è quasi una scelta obbligata, come del resto il carrello dei formaggi con, non si transige, la cugnà piemontese fatta in casa (quella con le nocciole dentro). Tutto questo in poco più di un’ora perché il servizio è molto attento ma per niente invadente. 

La carta dei vini è ovviamente incentrata sul Nizza e sulla Barbera ma abbiamo apprezzato anche la presenta di ottime etichette langarole a prezzi veramente molto interessanti.  Il conto sarà interessante pure lui, perché prendendo tre piatti (senza vino) non spenderete più di 35 euro. 


Con la pancia piena e bella tonda torniamo nella piazza quadrata di Nizza e prima di montare in auto la frase che mi gira in testa è “Le due Lanterne sono proprio la quadratura del cerchio!”

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