Greco di Tufo 2011 - Di Prisco
Greco musc’ 2010 - Contrade di Taurasi
Cupo 2010 - Pietracupa
Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2010 - Villa Diamante
Fiano di Avellino 2010 - Ciro Picariello
Cilento Fiano Pietraincatenata 2010 - Maffini
Costa d’Amalfi Fiorduva 2010 - Marisa Cuomo
Taurasi Radici 2008 - Mastroberardino
Taurasi Vigna Macchia dei Goti 2008 - Caggiano
Taurasi Poliphemo 2008 - Tecce
Taurasi Renonno 2008 - Molettieri
Taurasi Piano di Montevergine Ris. 2007 - Feudi di San Gregorio
Taurasi Riserva 2006 - Di Meo
Montevetrano 2010 - Montevetrano
Terre di Lavoro 2010 - Galardi
Pallagrello Nero Ambruco 2010 - Terre del Principe
Sabbie di Sopra il Bosco 2010 - Nanni Copè
Tre Bicchieri Marche 2013 Gambero Rosso
Barricadiero 2010 Aurora
Il Pollenza 2009 Il Pollenza
Kurni 2010 Oasi degli Angeli
Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2009 Velenosi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Brut Ubaldo Rosi Riserva 2006 Colonnara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Crisio Riserva 2010 Casal Farneto
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Il Cantico della Figura Riserva 2009 Felici And
rea
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico San Sisto Riserva 2009 Fazi Battaglia
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Stefano Antonucci Riserva 2010 Santa Barbara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Capovolto 2010 La Marca di San Michele
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Pallio di San Floriano 2011 Monteschiavo
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 2010 Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore San Michele 2010 Vallerosa Bonci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Vecchie Vigne 2010 Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Vigna Novali Riserva 2009 Terre Cortesi Moncaro
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Villa Bucci Riserva 2009 Bucci
Verdicchio di Matelica Mirum Riserva 2010 La Monacesca
I Vignaioli dell'Etna a Roma questo fine settimana
La stagione autunnale 2012 inizia con un nuovo evento voluto da Tiziana Gallo e legato a una delle massime espressioni della vitivinicoltura siciliana, quella etnea. Il 15 e il 16 settembre saranno due giornate dedicate ai vini del Vulcano, una terra magica, antica, dove l’uomo ha dovuto convivere per millenni con lo sguardo rivolto verso l’alto, perennemente attento all’attività dei crateri.
Vignaioli dell'Etna vuole portare a Roma gli straordinari vini di una realtà in cui gli impervi vigneti delimitati da muretti in pietra lavica sono coltivati ad alberello sulle pendici della montagna, secondo la tradizione iniziata dalla dominazione greca. Siamo nella patria di vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Carricante e la Minnella, che su questo terreno vulcanico sabbioso riescono a raggiungere la loro massima espressione. La “Montagna di Fuoco”, cosi definita da Salvo Foti - uno dei pionieri del recupero della viticoltura etnea - sulla costa orientale della Sicilia è un maestoso punto di riferimento, un dominatore silenzioso capace di condizionare, nel bene e nel male, l’esistenza di migliaia di abitanti: dal Vulcano gli anziani agricoltori per secoli hanno ricavato premonizioni, auspici e previsioni climatiche, tramandandone il fascino e cercando di concentrarlo nei prodotti della terra e soprattutto nel vino.
Ogni versante che si dirama dalla cima del cratere regala dei vigneti singolari e diversi nelle loro espressioni, anche solo per pochi metri di distanza l'uno dall'altro. A rappresentare la sorprendente esperienza delle viticoltura etnea saranno diciassette produttori, appartenenti alle quattro pareti del vulcano, che proporranno sui banchi d’assaggio le differenti e personali interpretazioni delle varietà che contraddistinguono l’enologia etnea: Barone di Villagrande, Benanti, Calcagno, Ciro Biondi, I Custodi delle Vigne dell’Etna, Edomè, Feudo Cavaliere, Girolamo Russo, Graci, Mannino Giuseppe, Passopisciaro, Tasca d’Almerita, Tenuta di Fessina, Terrazze dell’Etna, Terre dell’Etna, Valcerasa e I Vigneri, oltre alle prelibatezze dolciarie di Donna Elvira, una delle migliori pasticcerie dell’isola e alle specialità gastronomiche del Corriere Marchigiano, che ormai abbiamo imparato a conoscere negli eventi organizzati da Tiziana Gallo.
L’appuntamento è nelle eleganti sale dell’Hotel Victoria, in via Campania 41, di fronte a Villa Borghese e a cento metri da Via Veneto, e gli orari previsti sono sabato 15 settembre dalle 14 alle 20 e domenica 16 settembre dalle 12 alle 20.
È la prima volta che a Roma si possono assaggiare, tutti assieme, i vini dei più importanti produttori del Vulcano ed è per questo che Vignaioli dell’Etna è un evento a cui gli enofili di tutte le categorie non possono proprio mancare!
Tutte le info sull'evento le trovate al seguente link.
Io ci sarò sabato e so che anche qualche sbevazzone sarà dei nostri...Beoni compresi!!
La Festa de la Fil Loxera in Spagna
Una delle feste del vino più originali si tiene in Spagna a Sant Sadurní d'Anoia, 50 Km da Barcellona: La Festa de la Fil·loxera.
Oddio, detta così sembra un controsenso visto che la fillossera è un fitofago della vite che negli anni passati ha creato dei veri e propri disastri agricoli.
La fillossera. Foto: http://www.fil-loxera.com |
Ma perchè allora da quelle parti in Spagna c'è tripudio? Semplicemente si festeggia l'aver sconfitto la fillossera che, a ben vedere, nel piccolo paesino di Sant Sadurní d'Anoia ha portato sopratutto cambiamenti positivi visto che, da quel momento in poi, sono stati impiantati in zona vitigni come Macabeo, Xarel.lo e Parellada. Grazie alla fillossera, pertanto, Sant Sadurní d'Anoia ha imboccato la strada della grande produzione di Cava, una scelta che oggi garantisce al territorio grandi profitti e notorietà.
Perchè non festeggiare allora?? Via con i carri a forma di insetto per tutta la città!!!
Perchè non festeggiare allora?? Via con i carri a forma di insetto per tutta la città!!!
Wine Blogger per passione, certo, ma non stupidi
Non vi dirò chi o per quale motivo ho ricevuto questa proposta di collaborazione ma, dopo averla letta e riletta mi è venuto in mente il post che Agnese Gambini, food blogger, ha scritto qualche tempo fa sulla relazione tra blogger e aziende.
A me, come dicevo, è arrivata nel mese di Agosto una mail con la quale XXX mi proponeva un possibile coinvolgimento per diffondere un certo XXX.
All'inizio ho pensato che non ci fosse problema visto che, normalmente, questo tipo di attività "promozionali" le gestisco da solo sul mio blog senza essere invitato a farlo.
La cosa interessante è avvenuta con la successiva mail con la quale mi si proponeva la veste di blogger accreditato se avessi espletato le seguenti attività:
- un articolo generico da pubblicare sul tuo blog in questi giorni o, al massimo, entro agosto
- un intervento per creare aspettativa
- una serie di articoli relativi alle tue esperienze nel corso della XXX
- articoli di riepilogo
A queste attività, sarebbe opportuno affiancare un corrispondente battage sui canali social di Percorsi di Vino.
P.S.: importante inserire negli articoli i riferimenti alle fonti ufficiali di XXX, ovvero:
Sito web: XXX
Pagina Facebook: XXX
Twitter: XXX
e, nei tweet, inserire l'hashtag ufficiale: XXX
Capirete voi che, vista la mole di lavoro assimilabile ad una web agency o ad un social media partner, ho declinato gentilmente l'invito che sarebbe diventato troppo oneroso per me visto anche che tutto questo andrebbe fatto GRATIS con in cambio al massimo la possibilità di avere delle interviste in esclusiva a tizio e caio con ingresso privilegiato (grazie, molto gentili).
La domanda che mi faccio è: perchè devo fare un lavoro di social media marketing per tizio quando questo non è certamente una ONLUS e dispone di un team che sicuramente è pagato per fare il suo lavoro?
Sapete qual'è il male dei blogger? Che molti, troppi, pensano che siamo qua a ricercare SEMPRE la massima visibilità che, dovete sapere, dovrebbe essere cercata con la qualità dei post e non per la...quantità.
Dallo Champagne al Moscato dolce il passo è breve
Ogni volta che leggo Yahoo Answers mi ammazzo dalle risate anche se subito dopo mi deprimo terribilmente pensando che in Italia c'è ancora tanto da fare in tema di cultura del buon bere.
Alla domanda di un utente che cercava legittime delucidazioni sullo champagne è entrata a gamba tesa una astuta ragazza che in pratica gli ha detto che.....
Clicca sull'immagine per vedere meglio
Quindi, lasciate stare sto prodotto francesce e apritevi un Asti Spumante che anche se abbinato ad con una costata di manzo non lo avranno bevuto tutti...
Sei il mio mito da oggi, sappilo!!
Tre Bicchieri Trentino 2013 Gambero Rosso
Altemasi Riserva Graal 2004 - Cavit
Methius - Dorigati
Perlè Nero 2004 - Ferrari
Brut Riserva 2006 - Letrari
Aquila Reale 2006 - Cantina La Vis
Balter Riserva 2006 - Balter
Riserva del fondatore Mach - Istituto Agr. di San Michele
Ternet Teroldego "Schwarzhof" 2010 - Zeni
San Leonardo 2007 - Tenuta S. Leonardo
Fratagranda 2008 - Pravis
Tre Bicchieri 2013 Puglia e Calabria Gambero Rosso
PUGLIA
Es Primitivo di Manduria Doc 2010 - Gianfranco Fino
Salice Salentino Rosso Doc Selva Rossa 2009 - Due Palme
Polvanera 17 Primitivo Gioia del Colle Doc 2009 - Polvanera
Vigna Pedale Castel del Monte Rosso Doc 2009 - Torrevento
Salice Salentino Doc Riserva 2009 - Cantale
Sierma 2009 - Carvinea
Old Vines 2009 - Morella
Torcicoda Primitivo del Salento 2010 – Tormaresca
Salice Salentino Rosso Doc Selva Rossa 2009 - Due Palme
Polvanera 17 Primitivo Gioia del Colle Doc 2009 - Polvanera
Vigna Pedale Castel del Monte Rosso Doc 2009 - Torrevento
Salice Salentino Doc Riserva 2009 - Cantale
Sierma 2009 - Carvinea
Old Vines 2009 - Morella
Torcicoda Primitivo del Salento 2010 – Tormaresca
CALABRIA
Gravello 2010 - Librandi
Moscato di Saracena 2011 – Cantine Viola
Tre Bicchieri 2013 Emilia Romagna Gambero Rosso
Cavicchioli - Vigna del Cristo 2011
Chiarli - Lambrusco Sorbara del fondatore 2011
Medici - Reggiano Lambrusco Concerto 2011
San patrignano - Sangiovese superiore Ora 2011
Francesconi Paolo - Sangiovese superiore Limbecca 2010
Fattoria Zerbina - Marzieno 2008
Balia di zola - Sangiovese riserva Redinoce 2009
Villa trentola - Il moro Sangiovese riserva 2009
Casetto dei mandorli - Nicolucci - Sangiovese riserva Vigna del generale 2009
Villa Papiano - Sangiovese riserva i probi di papiano 2009
Il Pratello - Mantignano Vecchie vigne Sangiovese 2008
Gallegati - Albana di Romagna passito riserva Regina di cuori 2009
Chiarli - Lambrusco Sorbara del fondatore 2011
Medici - Reggiano Lambrusco Concerto 2011
San patrignano - Sangiovese superiore Ora 2011
Francesconi Paolo - Sangiovese superiore Limbecca 2010
Fattoria Zerbina - Marzieno 2008
Balia di zola - Sangiovese riserva Redinoce 2009
Villa trentola - Il moro Sangiovese riserva 2009
Casetto dei mandorli - Nicolucci - Sangiovese riserva Vigna del generale 2009
Villa Papiano - Sangiovese riserva i probi di papiano 2009
Il Pratello - Mantignano Vecchie vigne Sangiovese 2008
Gallegati - Albana di Romagna passito riserva Regina di cuori 2009
Il vino diventa motivo di tensione internazionale tra Turchia, Israele e Palestina
Non potrei mai essere un buon musulmano, bevo troppo alcol e penso troppo al sesso però, a volte, per farli incazzare certa gente ce la mette tutta.
Alcune agenzie di stampa hanno riportato che nelle ultime ore c'è della "maretta" tra Israele, Turchia e Palestina a causa dell'organizzazione del Be'er Sheva Wine Festival che qualche fenomeno ha deciso di mettere in piedi nella piazza attigua alla Grande moschea cittadina.
La location della disputa. Fonte: http://vestnikkavkaza.net |
La Turchia, seguita dalla Palestina, non si sono fatte sfuggire l'occasione per tirare le orecchie agli organizzatori. In particolare il Professor Muhamed Gurmiz, capo della Direzione turca per la religione, ha inviato una lettera ad Israele sollecitando il rispetto per i musulmani e per convincere la società che organizza il festival di tenere altrove la festa visto che la location è considerata sacra ed è un monumento dell'Impero Ottomano.
Nel frattempo Israele ha espresso sorpresa per le accuse ricordando che il festival si svolge per la sesta volta nello stesso luogo senza che nessuno abbia avuto problemi con esso. Il festival, si tiene a sottolineare, si tiene inoltre decine di metri di distanza dal recinto della moschea per cui, il monumento è particolarmente lontano.
Momenti del Festival del 2011. Foto: http://www.katherinemartinelli.com |
A tutto questo si aggiungono le minacce di gruppo massimalista palestinese attivo a Gaza - i Comitati di resistenza popolare (Crp) - che, secondo l'Ansa, minaccia di aprire le porte dell'inferno se la manifestazione avrà luogo.
Come finirà la vicenda? Le ultime notizie parlano di una ritirata dell'organizzazione che sta pensando di proporre il festival a debita distanza. E te credo...
Che tristezza, siamo nel 2012 e ancora il vino e la religione può dividere i popoli. A volte mi sento fortunato a vivere in Italia....
Tre Bicchieri 2013 Sicilia Gambero Rosso
Doc Etna bianco 2011 Cottanera
Doc Etna Bianco A’Puddara 2010 Tenuta di Fessina
Doc Etna bianco Quota 600 2010 Graci
Doc Etna Rosso Santo Spirito 2010 Tenuta delle Terre Nere
Etna rosso Archineri 2010 Pietradolce
Doc Etna Feudo 2010 Girolamo Russo
Doc Etna Rosso Cirneco 2009 Terrazze dell'Etna
Contrada Porcaria 2010 Passopisciaro
Rosso del Soprano 2010 Palari
Saia 2010 Feudo Maccari
Duca di Castelmonte Tripudium Rosso 2009 Pellegrino
Noà 2010 Cusumano
Cygnus 2010 Tasca d'Almerita
Ben Ryè 2010 Donnafugata
Ribeca 2010 Firriato
Docg Cerasuolo di Vittoria Giambattista Valli ’09 Feudi del Pisciotto
NeroMaccarj 2008 Gulfi
Chardonnay 2010 Planeta
Chardonnay Grand Cru 2010 Tenuta Rapitalà
Fonte: Cronache del Gusto
Tre Bicchieri 2013 Montalcino Gambero Rosso
Riporto quanto pubblicato dal sito Montalcino News. Non posso essere che orgoglioso per due ragazzacci di talento come Luciano Ciolfi di San Lorenzo e Riccardo Campinoti de Le Ragnaie. Bravi!!!
Brunello di Montalcino Bramante 2007 - San Lorenzo
Brunello di Montalcino 2007 - Baricci
Brunello di Montalcino 2007 - Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino 2007 - Le Chiuse
Brunello di Montalcino 2007 - Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino Vigna Poggio Ronconi 2007 - Citille di Sopra
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2007 - Le Ragnaie
Brunello di Montalcino Altero 2007 - Poggio Antico
Brunello di Montalcino 2007 - Fanti
Brunello di Montalcino 2007 - Val di Suga Tenimenti Angelini
Brunello di Montalcino Riserva 2006 - Biondi Santi
Brunello di Montalcino Riserva 2006 - Capanna
Brunello di Montalcino Ugolaia 2006 - Lisini
Brunello di Montalcino Riserva 2006 - Caprili
Brunello di Montalcino Collezione Arte 2006 - Donna Olga
Brunello di Montalcino Cerretalto 2006 - Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2004 - Tenuta Col d’Orcia
Brunello di Montalcino 2007 - Baricci
Brunello di Montalcino 2007 - Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino 2007 - Le Chiuse
Brunello di Montalcino 2007 - Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino Vigna Poggio Ronconi 2007 - Citille di Sopra
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2007 - Le Ragnaie
Brunello di Montalcino Altero 2007 - Poggio Antico
Brunello di Montalcino 2007 - Fanti
Brunello di Montalcino 2007 - Val di Suga Tenimenti Angelini
Brunello di Montalcino Riserva 2006 - Biondi Santi
Brunello di Montalcino Riserva 2006 - Capanna
Brunello di Montalcino Ugolaia 2006 - Lisini
Brunello di Montalcino Riserva 2006 - Caprili
Brunello di Montalcino Collezione Arte 2006 - Donna Olga
Brunello di Montalcino Cerretalto 2006 - Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2004 - Tenuta Col d’Orcia
Juvé y Camps : la Spagna ha il suo Cava Metodo Classico
E' molto bello e stimolante girare per degustazioni di vino perchè c'è sempre da imparare qualcosa.
Venire a conoscenza dell'esistenza di tre uve chiamate Parellada, Macabeo e Xarel.lo, faccia da babbeo compresa, non dovrebbe aver prezzo. Soprattutto se, subito dopo, il produttore ti fa la Domanda......
"Con questi tre vitigni tradizionali ci facciamo il nostro Cava, te conosci il Cava spagnolo del territorio del Penedès? Conosci già Juvé y Camps?"
Il gelo. La paura di rispondere che di... Juve conosco soltanto la squadra di calcio da me odiata. Fortunatamente Toni Chorto' anticipa la mia risposta, parlandomi dell'azienda e del suo territorio.
Ci troviamo nel Penedès, in piena Catalogna, a pochi chilometri da Barcellona e Terragona, in una zona che da sempre, già dall'epoca romana, respira vino.
Diviso in Alta, centrale e bassa Penedès, il territorio ha tra i suoi più importanti centri Villafranca del Penedès, con il suo museo della Cultura del vino, e Sant Sadurnì d'Anoi, località conosciuta espressamente per il cava e, guarda un pò, sede di Juvé y Camps.
La Regione del Penedès |
Sempre causa ignoranza acuta ed un filino galoppante non sapevo che Juvé è un cognome storico in quell'angolo di terra di Spagna visto che, già nel 1796, Joan Juvé Mir, viticoltore molto lungimirante, vi fondà la sua azienda che con gli anni, nonostante il flagello della fillossera, crebbe di qualità spingendo tutta la regione verso un nuovo risorgimento vinicolo.
Nel 1921 la svolta: Joan Juvé Baqués, nipote del fondatore, sposa Teresa Camps Farré e viene lanciato il primo spumante a marchio "Juvé", elaborato nelle cantine sotterranee dello stabilimento di Sant Sadurni d'Anoia.
La storia recente parla ormai di Juvé y Camps come una delle più importanti realtà spumantistiche spagnolo con oltre 2700 ettari vitati ed una produzione che spesso e volentieri allieta le tavole della famiglia reale spagnola e del Governo di Spagna.
Alla fine della spiegazione, sgomento, mi domando: "E in tutto questo io dove sono stato?"
Devo recuperare terreno, alzo il calice e chiedo che venga riempito di quello che, strabuzzando gli occhi, è un Brut Nature: Reserva de la Familia 2008. Questo cava metodo classico, mi preme ribadirlo, è composto da uve Macabeo, Xarel.lo, Parellada ed un tocco di Chardonnay e, già al naso, ti stupisci per quella complessità ed eleganza che non attribuiresti al Cava. Della serie: se mi hanno sempre versato "ciofeche" (ah, La Rambla di Barcellona, che ricordi...) allora mi aspetto che la qualità media dello spumante spagnolo sia pari all'intelletto di Paris Hilton.
Sbagliato! Il quadro aromatico stavolta parla di ricchezza e personalità composta da confettura di pesche, bergamotto, miele, frutta secca e pane tostato. La componente gustativa è ben modulata da struttura, freschezza e sapidità. Bilanciamento perfetto per un metodo classico ancora dal lungo futuro. Il vino viene sboccato dopo 48 mesi sui lieviti ed è prodotto in oltre 2.000.000 di unità. Quando la qualità fa rima con quantità.
Sbagliato! Il quadro aromatico stavolta parla di ricchezza e personalità composta da confettura di pesche, bergamotto, miele, frutta secca e pane tostato. La componente gustativa è ben modulata da struttura, freschezza e sapidità. Bilanciamento perfetto per un metodo classico ancora dal lungo futuro. Il vino viene sboccato dopo 48 mesi sui lieviti ed è prodotto in oltre 2.000.000 di unità. Quando la qualità fa rima con quantità.
Foto: http://cava.uvinum.co.uk |
Il Vintage Reserva Brut Cinta Purpura 2008, blend di uve Macabeo, Xarel.lo e Parellada dei vigneti della Alta Penedes. Al naso il vino si conferma di grande consistenza, una ventata di frutta gialla matura introduce sensazioni più delicate di fiori di campo e gesso. Al palato è cremoso, fresco, appagante, diretto. Il vino viene sboccato dopo 36 mesi sui lieviti ed è prodotto in oltre 700.000 unità.
Foto: http://www.flourish-and-prosper.com |
Ringrazio Toni, mio nuovo catechista enologico. Da oggi, colmo di nuovo misticismo, potrò andare in giro per il mondo gridando a tutti:"Il Cava di qualità ESISTE!!"
Nel "Wine Spectator’s Restaurant Wine List Award” 2012 ci sono quattro italiani
Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola del Rome Cavalieri a Roma, Antica Bottega del Vino a Verona, Il Poeta Contadino ad Alberobello (Bari): i “fantastici 4” italiani delle carte del vino mondiale dei “Wine Spectator’s Restaurant Wine List Awards” 2012, i riconoscimenti assegnati ogni anno dalla prestigiosa rivista americana ai locali di tutto il mondo che si distinguono per la ricchezza, la varietà e la cura della loro cantina.
La cantina Pinchiorri - Foto: Porzioni Cremona |
E così, i “3 stelle” Michelin Enoteca Pinchiorri (di Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde) a Firenze e La Pergola del Rome Cavalieri (di Heinz Beck) a Roma, la stella de Il Poeta Contadino (di Leonardo Marco) ad Alberobello e l’Antica Bottega del Vino (oggi di proprietà delle Famiglie dell’Amarone d’Arte e dalla Riseria Ferron) a Verona, sono i 4 alfieri italiani (sui 75 da tutto il mondo) che hanno conquistato il “Grand Award”, il massimo riconoscimento “dato ai ristoranti che mostrano senza compromessi la loro passione e devozione per la qualità dal vino che propongo”, si legge su www.winespectator.com.
Un premio che la rivista riserva, di solito, a ristoranti che offrono più di 1.500 etichette, una grande varietà di produttori e di annate, anche vecchie, una selezione di grandi formati, il tutto in armonia con il menu, il locale, la presentazione e il servizio del vino. Classifica che, specifica “Wine Spectator”, viene redatta solo giudicando la carta dei vini, e non la cucina del ristornate nel suo complesso. Ma, di solito, l’eccellenza nel calice e nel piatto vanno di pari passo.
Se volete dare uno sguardo alla carta dei vini di Pinchiorri cliccate qua
Fonte: Winenews.it
I vini della Turchia. Quarta parte: le principali uve
KALECIK KARASI (Pronuncia: Kah-le-djic-car-ah-ser)
ORIGINI: Anatolia Centro Settentrionale (Ankara/Kalecik). Kalecik Karasi significa il nero dal piccolo castello. Kalecik è una piccola cittadina (65 km a nord-est di Ankara) nell’Anatolia Centrale con il suo castello. La varietà Kalecik Karasi è coltivata principalmente nella valle del fiume Kizilirmak. L’uva Kalecik Karasi produce un vino di colore rosa rossa essicata, con un bouquet di dolci allo zucchero/dolcetti bolliti, abbastanza tipica di questa varietà. I migliori esempi hanno un bouquet vibrante, fruttato, di frutti rossi. Al palato, il vino è di corpo medio, basso di tannino; fresco e vivace, con una frizzante acidità. Nei climi più caldi, l’alcol può raggiungere livelli alti, rendendo il vino pesante.
ACINO: L’uva Kalecik Karasi ha acini di colore blu-nero, di media dimensione, rotondi con bucce spesse. Ha grappoli di media dimensione, conici, compatti. Maturazione: si vendemmia intorno alla seconda metà di settembre.
AROMA: Bacche rosse, ciliegia, fragola, lampone, zucchero filato, pirazina, selvaggina o stalla.
ABBINAMENTI CIBO & VINO: Pizza, carne con salsa di pomodoro, cotoletta grigliata, pasta con salsa di pomodoro.
Kalecik-Karasi |
OKUZGOZU (Pronuncia: Oh-cooz-goe-zue)
ORIGINI: Anatolia Centro Orientale (Elazig). Nativa dell’Anatolia Orientale, Okuzgozuprende il nome dal fatto che ha acini larghi e neri, che ricordano un occhio di bue. Al palato è di corpo medio, produce vini rotondi, fruttati, con un po’ di tannino ed un’acidità piuttosto vivace. Il livello alcolico è normalmente tra il 12,5% e il 13,5%. Okuzgozu è un vino alto in acidità, da medio a basso in contenuto alcolico e il suo corpo medio offre un delicato bouquet. Ha aromi di frutta e fiori, rende i vini leggeri e facili da bere. Grazie alla sua acidità, può invecchiare bene. L’uva Okuzgozu è di solito mescolata con la varietà Bogazkere.
ACINO: Okuzgozu ha acini larghi, rotondi, neri e polposi, con molti. Maturazione:l’uva ha un lungo ciclo vegetativo e matura la seconda metà di settembre.
AROMA: Lampone, amarena, menta, cioccolato, eucalipto, ciliegia aspra, melograno, prugnamatura, marmellata di ciliegia, chiodo di garofano e cardamomo.
ABBINAMENTI CIBO & VINO: Cibi in casseruola, kebap, cibi affumicati, melanzane, Hünkar begendi (significa il sultano lo ha amato alla domanda della ricetta), carni rosse alla griglia.
Okuzgozu |
BOGAZKERE (Pronuncia: Bow-aahz keh-reh)
ORIGINI: Anatolia del Sud Est (Diyarbakir). Bogazkere significa fuoco alla gola. L’uva Bogazkere ha una densità molto alta di tannino con acidità media. I vini prodotti da quest’uva sono di colore scuro, di corpo pieno, denso di tannino, con il risalto di un aroma complesso. I vini prodotti con uva Bogazkere trovano un equilibro quando invecchiano.
ACINO: Acini di colore blu scuro / nero, di piccola e media dimensione, con bucce spesse.
AROMA: Amarena, lampone, mora, mora selvatica, pepe, chiodi di garofano, eucalipto, tabacco, cuoio, bosco di pini, cioccolato nero, liquirizia.
ABBINAMENTI CIBO & VINO: Spezie, piatti con sugo di carne, kebap e barbecue, tandir (carne d’agnello arrostita lentamente), formaggi molto saporiti.
Bogazkere |
I vini della Turchia. Terza parte: le principali uve
EMIR (Pronuncia : Eh-mere)
ORIGINI: Anatolia Centro Meridionale (Nevşehir / Cappadocia). L’uva Emir è un’uva bianca nativa della Cappadocia e molti vitigni si trovano nella Provincia di Nevşehir. Il suo nome ha origine (Emir = Sovrano, Signore) dal fatto che era un vino Abbastanza noto sulle tavole dei signori locali. Era usato fin dall’epoca Romana per creare vini freschi, dissentanti. L’uva Emir produce vini di colore giallo paglierino con riflessi verdi; intenso il bouquet, di mela verde e di minerali. Al palato rende i vini vivaci, freschi. I vini sono: di corpo medio leggero, di colore giallo tenue, con alta acidità e delicati. L’uva Emir è usata nella produzione di vino frizzante e liscio. Non si abbina con il legno di quercia e generalmente è da consumarsi in 1-2 anni, non malolattico.
ACINO: L’uva Emir ha acini leggermente ovali, giallo-verdi, di media dimensione, su grappoli conici di media dimensione. Maturazione: metà stagione.
AROMA: Mela, ananas, kiwi, limone, arancia rossa, rosa bianca.
ABBINAMENTI CIBO & VINO: Salmone e altro pesce grasso, frutti di mare, asparagi, pollo con salse di pomodoro, pasta con salse bianche cremose, insalate senza aceto, sushi.
Fonte: Vinotolia.com |
NARINCE (Pronuncia: Nah-rin-djeh)
ORIGINI: Anatolia Centro Meridionale (Tokat). Narince significa “delicato” in Turco. Coltivata principalmente nel territorio di Tokat e lungo il fiume Yeşilirmak. Vini secchi e semi-secchi possono essere prodotti con l’uva Narince. Ha un colore giallo-verde ed un sofisticato sapore fruttato. Dal momento che il livello acido è alto, il vino sviluppa un ricco bouquet con l’invecchiamento. L’uva Narince produce vini di colore giallo paglierino con note floreali, con un bouquet di frutta gialla e agrumi. Al palato produce vini rotondi, di corpo da medio a pieno, bilanciati da una buona acidità. È di solito trattato con legno di quercia.
ACINO: L’uva Narince ha acini larghi, ovali, giallastro-verdi, con sfumature di color bronzo, con grandi grappoli conici, con una o due orecchie. Maturazione: la vendemmia dell’uva Narince si effettua nella seconda metà di settembre.
AROMA: Arancia, pompelmo, lime, ananas bianco, cotogna, fiori, frangipani, acacia, fiori di alberi da frutto, basilico, mela verde matura, noce.
ABBINAMENTI CIBO & VINO: Pesce grasso grigliato, pollo speziato, insalata di melanzane, piatti con cipolla, antipasti.
Fonte: Vinotolia.com |
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