Dopo i danni degli anni precedenti, soprattutto a Volnay, erano corsi ai ripari perchè non volevano di nuovo essere messi in ginocchio dalla grandine che, da qualche tempo, sembra essere diventata la nuova acerrima nemica dei vignaioli della Côte de Beaune.
Ci avevano provato installando ai primi di giugno ben 34 generatori anti grandine che, in caso di allarme, hanno il compito di vaporizzare una soluzione di ioduro di argento fino a 12 mila metri di altezza con lo scopo, dichiarato, di arrivare fino alle cellule temporalesche e dimezzare le dimensioni dei chicchi di grandine.
Foto:http://www.bienpublic.com/ |
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I vignaioli ci avevano provato ma non ce l'hanno fatta. La Natura gli ha giocato un tiro che più beffardo non si può.
Infatti, due giorni fa i vigneti di Santenay, Meursault, Volnay, Pommard sono stati colpiti da una pioggia di grandine che, secondo le testimonianze del luogo, è caduta giù con la forza e la velocità dei proiettili di una mitragliatrice.
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Il risultato, secondo i vignaioli locali, è rappresentato da un paesaggio desolato e sconfortante caratterizzato da fogliamo tritato e molta uva a terra. Le perdite di raccolto, mediamente, si attestano tra il 50% e il 90% anche se ci vorranno ancora un paio di giorni per capire la reale portata di questa grandinata.
Foto:Timothée Boissy-Ganivet |
© Olivier Chanzy |
Non resta che la rabbia per questa ennesima beffa del destino anche se qualcuno, leggendo i vari giornali on line, ha già puntato il dito verso la reale utilità dei dispositivi anti grandine che, assicurano, sono stati messi in funzione appena è stata emanata l'allerta meteo.
Ridurre, teoricamente, la dimensione dei chicchi non è bastato e forse non basterà a fermare una Natura che sta cambiando. Pensiamoci...