Flavio Roddolo e l'elogio del Dolcetto d'Alba


Non conosco Flavio Roddolo ma da quello che mi dicono è un tipo tosto, senza mezzi termini, un contadino di Langa che se vai a trovarlo, sperando ti riceva, ti stringe la mano ancora con la Terra tra le dita. Non ha un sito internet e, probabilmente, non leggerà mai quello che sto per mettere in Rete perché la sua vita è la sua vigna e la sua cantina e non quei fastidiosi social network dove ormai tutti sono commissari tecnici ed enologi.
Peccato non abitare vicino a Monforte per dirgli di persona che oltre trenta persone, dopo aver bevuto ieri il suo Dolcetto d’Alba 2009, hanno vibrato per la bontà e l'emozione del suo vino che, creando varchi spazio-temporali nella nostra mente, ci proietta direttamente all’interno di Bricco Appiani dove Roddolo, da sempre, coccola le sue amate vigne.

Flavio Roddolo in cantina. Fonte: girodivino.splinder.com
Qualcuno ha chiesto, mentre stappavo la bottiglia, se poteva essere classificato come produttore naturale. "Intuendo un pò il tipo - ho risposto - se lo chiamaste così si incazzarebbe a morte perchè un contadino di sani principi come lui tratta sempre la sua Terra con Amore (vedi biodinamica) senza sbandierare appartenenze o certificazioni varie. Motivo? Perché è così che si fa e così facevano i suoi nonni. Gestire la vigna in altro modo è inconcepibile e oltraggioso".

Fatte queste premesse è chiaro che tutta la platea si aspettava un Dolcetto introverso, celebrale, e così è stato. Naso intenso, terroso, langarolo, dove la ciliegia matura lascia spazio ad un panorama autunnale dove le foglie secche e l’humus fanno da cornice ad una “rusticità” che ben inquadra il produttore. In bocca è ampio, strutturato, succoso, ritrovo la scia terrosa e la frutta rossa che accompagnano un tannino ben definito, a tratti crudo.

Lo ammetto, questo Dolcetto è un vino difficile, austero ma, nonostante tutto, profondamente territoriale e frutto di un gesto d’amore, quello di un vignaiolo di Langa che ha voluto dare nuova dignità ad un vitigno troppo spesso oltraggiato da produzioni senza etica.

Grazie per questo, da trenta e più persone, a Flavio Roddolo.


Il video seguente, tratto da Youtube (grazie a Gori), fa capire bene di cosa sto parlando


Borgogno e le etichette di Oscar Farinetti


Sul sito c'è scritto che le teorie Borgogno in centro tavola possono aiutare
a discutere di cose vere e cioè: Chiesa, Gesù, piacere, dovere, autorevoli, informali, moderazione, determinazione, orgoglio, ironia, onestà, furbizia.

Arriveranno mai quelle su Berlusconi e la crisi delle Borse?

Ma, soprattutto, perchè pure davanti ad un Barolo devo fare discorsi sulla vita? Oscar, dimmi, perchè?

clicca per ingrandire

Kate Moss vuole produrre vino. Avanti un altro!!!


Kate Moss, non è solo brava a fiutare gli affari nel settore moda. Se ultimamente pare abbia  ottenuto successi anche in ambito immobiliare, ora ha deciso di dedicarsi anche ai vini, specialmente quelli francesi e italiani, di cui è amante. Durante il viaggio di nozze nel Mediterraneo ha perciò pianificato il progetto di acquistare una vasta tenuta con tanto di vigneto da 130.000 sterline nella Francia Meridionale  e diventare produttrice. 


Prima dell’acquisto Kate ha chiesto consiglio al suo ex Johnny Depp, già proprietario di un ’azienda sulle colline nelle vicinanze di Saint Tropez. A quanto si racconta Johnny avrebbe incoraggiato Kate, perché produrre il vino “è un hobby incredibilmente gratificante. 
La modella e il marito Jamie, dopo il viaggio di nozze, hanno, in tale prospettiva pensato di fare un viaggio nel Sud della Francia per cercare immobili da destinare alla futura attività: pare che Kate voglia attribuire al vino il suo nome, e sembra che le piacerebbe usare un vitigno Merlot, per la produzione della prima annata del Vin de Mossot. La notizia è riportata dal quotidiano britannico The Indipendent.

Hispellum: Percorsi di Olio per wine & food blogger


Ammetto la mia poca conoscenza sull'olio, so riconoscere quello buono da quello "industriale" ma, a parte questo, non avevo mai visto dal vivo come si produce e, soprattutto, non avevo mai partecipato alla raccolta delle olive. 
Finalmente, la scorsa settimana, grazie ad Hispellum ho colmato la lacuna e sono diventato un (indegno) produttore di olio, assieme ad altri wine & food blogger, per un giorno!!
L'azienda, di proprietà della famiglia Ciampetti, coltiva sulle colline di spello circa 50 ettari di oliveti secondo i principi della biodinamica per cui, come potete vedere anche dalle foto sottostanti, chi calpesta quei suoli sentirà la terra viva e rigenerata.

Mario Ciampetti
I bellissimi olivi
Ma come si fa l'olio? La risposta l'abbiamo avuta "lavorando" di persona alla produzione dell'olio del blogger. Anzittuto, ed è la parte più pesante, si devono raccogliere le olive. Hispellum usa sia metodi "meccanici" che manuali.



Questo sopra non è un black bloc ma sono io la mattina presto, con freddo e vento, alla prese con una sorta di rastrello elettronico.

Stefania col rastrello manuale
Jacopo Cossater alla prese con la raccolta
Le olive!


Una volta raccolte le olive queste vengono immediatamente portate al frantoio dove vengono pesate e poi pulite da ogni possibile elemento esterno (terra, rami, foglie, etc.)

Si scarica!
I blogger alla pesa!
Il video di sotto spiega al meglio come l'oliva viene pulita e mandata al frantoio


Il video seguente, invece, mostra l'attività di frangitura e gramolatura delle olive.


La frangitura costituisce la fase di estrazione vera e propria e ha lo scopo di arrivare a determinare la pasta d'olio, una massa semifluida composta da una frazione solida (frammenti di noccioli, bucce e polpa) e una liquida (emulsione di acqua e olio).
La gramolatura ha lo scopo di rompere l'emulsione fra acqua e olio e far confluire le micelle d'olio in gocce più grandi che tendono a separarsi spontaneamente dall'acqua. Si effettua in macchine dette gramole o gramolatrici.

 
Pasta d'olio in rimescolamento all'interno di una gramola
Arriva poi la fase di estrazione vera e propria che, ad Hispellum, avviene per centrifugazione che ha lo scopo di separare tre frazioni: 
  • le sanse;
  • il mosto d'olio, contenente una piccola quantità d'acqua;
  • l'acqua di vegetazione, contenente una piccola quantità d'olio.
Finalmente l'olio!!



Inutile stare qua a dirvi che il Terre Rosse di Hispellum, un extra vergine di oliva da cultivar moraiolo, è strepitoso e con un contenuto di polifenoli di 675.90. Provate a confrontarlo con quelli del supermercato e scoprirete la vera differenza. A questo punto non resta che ringraziare Mario Ciampetti, Jacopo Cossater e tutti i blogger partecipanti tra cui: Slawka, Sara, Judith e Jeff, Laura

Quanto siamo belli!!!

Verdicchio 2.0 - La Cultura del vino cresce sul web!



E' la prima volta che partecipo come relatore ad un convegno sul web 2.0 e, lo ammetto, sono molto emozionato anche perchè con me, moderati da Giorgio dell’Orefice del Sole 24 ore Agricole, dei grandissimi ospiti come:

Franco Ziliani : Vino al vino
Alberto Mazzoni : Direttore IMT 
Luigi Bellucci : Tigullio vino 
Monica Piscella : Wineup 
Vincenzo Reda : artista e blogger 

Indice dei temi che verranno trattati:

- Il nuovo Verdicchio e il bisogno di una nuova comunicazione 
- IMT e il suo ruolo nel progetto generale di promozione 
- Come il web ha trasformato la comunicazione del vino.
- Vino e territorio ai tempi del web.
- Può un vino “diventare famoso” grazie ad internet?
- Cosa possono fare i produttori locali per promuovere il Verdicchio?
- Cultura enogastronomica diffusa, è possibile stimolarla nelle Marche e nella zona del Verdicchio?

L’appuntamento è fissato per sabato 22 ottobre a partire dalle 10 all’interno dalla cantina CasalFarneto di Serra de’ Conti.

Se il Cannellino di Frascati e il Frascati Superiore diventano DOCG.............


Arrivano tre nuove denominazioni per il Lazio del vino: sono stati pubblicati oggi in Gazzetta Ufficiale i decreti di riconoscimento delle Denominazioni di Origine Controllata e Garantita per il Frascati Superiore ed il Cannellino di Frascati, e quello di riconoscimento dell’Indicazione Geografica Tipica per la Costa Etrusco Romana.
In un momento particolarmente delicato per il settore vitivinicolo laziale - sottolinea il presidente di Coldiretti Lazio, Massimo Gargano - poter contare su queste nuove denominazioni permette un nuovo passo nella direzione della riconoscibilità e della competitività del prodotto di qualità legato al territorio”.
Il Lazio - aggiunge il direttore regionale di Coldiretti Aldo Mattia - rappresenta una zona con una lunga tradizione vinicola. Oggi si registra un’attenzione crescente sulla qualità e quindi aver aggiunto ulteriori vitigni alle denominazioni riconosciute, che oggi sono in tutto 36 (con 3 Docg, 6 Igt e 27 Doc), è un segnale importante in quel percorso da noi indicato che deve necessariamente mirare ad uno sforzo simultaneo e coordinato di imprese, consorzi e soggetti istituzionali”. 

Beh, volete sapere qualche info sul disciplinare di produzione? Per il Frascati Cannellino e il Frascati Superiore, ad esempio, la produzione massima di uva non deve eccedere le 11 t per ettaro di vigneto in coltura specializzata. In annate eccezionalmente favorevoli, la produzione dovra' essere riportata ai limiti di cui sopra, purche' quella globale del vigneto non superi del 20% il limite medesimo. Le uve destinate alla produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita «Frascati Superiore», anche nella versione Riserva, devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,50% vol. 

Il vermentino di Gallura, ad esempio, ha una resa di 9 tonnellate per ettaro. E questa è la qualità del Lazio?

A me viene solo da piangere....... 


Le Aziende dell'Anno 2011 secondo Bibenda


Franco Maria Ricci e la sua Bibenda hanno individuato le Aziende dell'anno, una sorta di surrogato dell'Oscar del Vino che quest'anno non è stato organizzato. Dal sito internet si evince che i vincitori sono stati scelti nella cerchia dei loto frequentatori e lettori più assidui ma anche tra i consumatori “inesperti”.
Una fotografia che ha dato la possibilità di identificare, regione per regione, un’Azienda che potesse rappresentare quella del cuore e quella più in sintonia con i canoni della qualità di ciascun intervistato. Ovviamente, come potete leggere sotto, nessuna sorpresa.

 

Valle d’Aosta / Les Crêtes
Piemonte / Gaja
Lombardia / Ca’ del Bosco
Alto Adige / Elena Walch
Trentino / Tenuta San Leonardo
Friuli Venezia Giulia / Vie di Romans
Veneto / Anselmi
Liguria / Giacomelli
Emilia Romagna / San Patrignano
Toscana / Antinori
Marche / Garofoli
Umbria / Arnaldo Caprai
Lazio / Falesco
Abruzzo / Masciarelli
Molise / Di Majo Norante
Campania / Feudi di San Gregorio
Puglia / Leone De Castris
Basilicata / Paternoster
Calabria / Librandi
Sicilia / Tasca d’Almerita
Sardegna / Argiolas
Il Premio Azienda dell’Anno 2011 sarà consegnato durante la Serata di Gala di presentazione di DUEMILAVINI 2012 e de I RISTORANTI DI BIBENDA 2012 il 31 Ottobre prossimo. Inoltre sarà protagonista a Roma il 18 Novembre 2011 con un grande Banco d’Assaggio al Rome Cavalieri.

Vino Merlot. Commenti?


Anja Voldenhoff e' l’ambasciatrice europea dello Champagne 2011


E' l’olandese Anja Vondenhoff, docente di una scuola alberghiera, ad aggiudicarsi la finale europea del concorso “Ambasciatori dello Champagne” che si è svolto a Epernay il 14 ottobre.

Anja Vondenhof
Giunto alla settima edizione, il concorso indetto dal Comité Champagne è rivolto a tutti coloro che operano nel mondo della formazione, dai sommelier agli enologi, dai docenti degli istituti alberghieri agli enotecari, ma anche ai semplici appassionati che abbiano maturato un’esperienza di formazione. Il tema di quest’anno era dedicato all’assemblaggio dei vini di Champagne.

Gli otto finalisti, primi classificati negli otto concorsi nazionali che si sono svolti in Italia, Germania, Belgio, Spagna, Francia, Inghilterra, Paesi Bassi e Svizzera sono stati ospitati a Epernay (sede del Comité Champagne) per una settimana di formazione. La prova finale ha poi testato la capacità di ogni candidato di dimostrare la propria conoscenza dei vini di Champagne attraverso due prove: “La mia degustazione dello Champagne” in cui i finalisti hanno affrontato una prova di assaggio e “La mia lezione sullo Champagne” in cui ciascuno ha presentato la propria lezione su un tema a sorpresa.

La giuria, presieduta da Jean Baptiste Lecaillon, chef de cave di Louis Roederer, e nella quale era presente per l’Italia il giornalista enogastronomico Enzo Vizzari, ha assegnato il suo premio speciale all’inglese Edwin Dublin, che lavora come enotecario a Londra. Il premio speciale del CIVC è andato alla sommelier tedesca Lidwina Weh. L’Italia era rappresentata dal sommelier fiorentino Andrea Gori, Ambasciatore Italiano 2011.

Gli italiani vantano da sempre un’ottima tradizione in questo concorso, con una vittoria assoluta, ottenuta lo scorso anno dal milanese Marco Chiesa, e due terzi posti, conquistati nel 2007 da Nicola Roni di Lanciano e nel 2009 dal senese Marco Anichini.

Alle Galeries Lafayette di Parigi c'è la mia enoteca ideale


Se siete a Parigi e siete fanatici del vino non potete perdere uno dei posti più belli che un appassionato possa visitare: l'enoteca delle Galeries Lafayette
Fondate nel 1893, questi grandi magazzini sono la risposta francese ad Harrods soprattutto in termini di beni di lusso che, all'interno dei vari reparti disposti su sette piani, rappresentano spesso un mero sogno per un semplice turista come me. Soprattutto in fatto di vino.
Il reparto è diviso in due stanzone: la "Bibliotheque Des Vins" e, seguire, la "BordeauxThèque".
La prima sala non è altro che una "semplice" enoteca dove, tra i vari scaffali, possiamo trovare bottiglie di media qualità delle varie regioni vinicole francesi, dall'Alsazia alla Borgogna passando per la Provenza. Tante offerte, tanti libri e accessori sul vino e poco altro. All'inizio ero molto sconcertato, mi aspettavo di meglio, ma sapevo che da qualche parte si nascondeva la sorpresa. 
Infatti, in un angolino della prima sala, si nascondeva una parete tutta a frigo cantina contenente i (primi) tesori dell'enoteca: Romanée-Conti e Henri Jayer.





Due passi più là, un pò nascosta, c'è la "BordeauxThèque", una sorta di porta del paradiso per appassionati di taglio bordolese.
Ai quattro lati della sala i principali Premier Cru (Margaux, Lafite, Mouton Rothshild, Latour, Haut-Brion) francesi più Petrus e Chateau d'Yquem che si prende, con la sua "ruota" la parte centrale della stanza. 
Tutto qua? Già sarebbe molto ma la parte straordinaria è che ogni Chateaux è declinato nel tempo attraverso verticali storiche da brividi. Un esempio? Chateau d'Yquem prevede come prima bottiglia della verticale il millesimo 1899! La prima annate di Lafite disponibile è la 1938. E via così.....

La sala buia dove dormono i vecchi Bordeaux
La verticale di Lafite
La verticale di Petrus
La parte più bella è coreografica della sala, per me, è rappresentata dalla "ruota" del Sauternes dove, a partire dal 1899, Chateau d'Yquem si può ammirare in tutti i suoi colori...e sapori.



Come è logico pensare, i prezzi delle bottiglie sono un pò fuori mercato per i miei gusti visto che il Lafite 2000, venduto a 5000 euro a bottiglia, lo trovo a molto meno in giro per l'Europa. Ma, si sa, alle Galeries Lafayette si va per sognare e non per comprare....

Fanfulla Finest Wine a Roma: Mangiare e bere bene, rispettando il pianeta



Gusto,  grandi  vini  e  deliziosi  piatti  di  pesce,  tutto  nel  rispetto  dell’ambiente  e  della natura,  sotto  lo  slogan  “Mangiamoli  giusti”.  E’  ciò  che  si  potrà  gustare  il  15  e  16 ottobre, presso il circolo Arci Forte Fanfulla, a Roma, nel corso della manifestazione “Fanfulla Finest Wine: naturally”, che prevede due giorni di degustazioni a base di vini naturali e biodinamici, con cene tematiche ad appena dieci euro. Non mancheranno poi dimostrazioni, video tematici e buona musica.



Il primo giorno, la cena sarà curata dall’Azienda biodinamica “La Busattina”, mentre la domenica saranno protagonisti i cuochi – biologi marini di “Italian Sascimi” (Fonzie e Stefano), che offriranno una cena dedicata alla riscoperta del pesce povero, nel corso della  quale  verrà presentata dal Presidente del  Comitato  Scientifico  di  Slow  Fish, Silvestro Greco, la campagna “Mangiamoli giusti” e verrà distribuita una miniguida per combinare piacere e responsabilità, dal titolo “I pesci da mettere nel piatto e quelli da lasciare in mare”, in cui gli scienziati spiegano qual è il pescato sostenibile dal punto di vista ambientale.



“Questa è una storia iniziata circa due anni orsono – racconta Alfonso Scarpato, biologo marino, ricercatore, tra gli organizzatori dell’evento - sul bancone del Fanfulla, quando lo scambio di opinioni su cosa rende un vino un ottimo vino ha fatto nascere buoni amici e bei progetti. E’ una storia che affonda le radici nella campagna e nella tradizione che accompagna la vendemmia…nelle sagge  parole  di  alcuni  uomini  che con la loro esperienza  hanno  arricchito  le  nostre  conoscenze: Terzo, ex partigiano e il suo Sangiovese, Richard e la biodinamica. Sono stati anni di felice scambio, di parole e di vini.  Biodinamico  sì…senza  lieviti  aggiunti  e  senza  solforosa, tanta passione  sì…senza troppe etichette.  E adesso ve li vogliamo fare assaggiare!”.


Info

www.fanfulla.org
alfonsoscarpato@tin.it  Cell. 3334836000
www.slowfish.it

UFFICIO STAMPA
Filippo Pala  cell. 3469719807 filpaz@gmail.com 
Pamela Maestri cell. 3391833093  pamelamaestri83@gmail.com 

ORGANIZZAZIONE GENERALE
Andrea Milano, Alfonso Scarpato e Stefano Di Muccio 
Produttori e vini:

Az. Agri. Alziati  (Lombardia)    
Pinot Nero 11,5° (2010)    
Gaggiarone Bonarda amara 13,5° (2006)        
Gaggiarone Bonarda amara 14°  (2005)       
Bonarda vivace 13,5° (2009)
Dispensator de Triboli 15° (2006)    

Fattoria Biodinamica di Caspri (Toscana)
Luna Blu IGT Bianco 13,1 (2010)
Rosso di Caspri IGT Rosso 13,1 (2008)
Caspèrius IGT Rosso 13,5 (2008)

Az. Biodinamica La Busattina (Maremma toscana)    
CieliSilicei bianco 12,5° (2010)    
San Martino bianco 13,5° (2010)       
Legnotorto rosso 13,5° (2009)    
Terreteree rosso 14° (2006)        
Ciliegiolo rosso 14,5° (2007)    

I Botri (Maremma Toscana)
Ghiaccioforte Bianco IGT 13° (2010)
Vigna i Botri IGT  14° (2007)

Cantina del Forte Prenestino (Abruzzo-Lazio)
Montepulciano 13,5° (2007-2008-2009-2010)

Az. Agri. Biodinamica Menicocci (Lazio)
Falerii IGP Bianco Biodinamico e Vegano 12,5° (2010)
Rhesan IGP Lazio Bianco Biodinamico e Vegano 13° (2010)
Stamnos IGP Rosso Biodinamico e Vegano 13° (2010)

Podere Veneri Vecchio (Campania)
Tempo dopo tempo Grieco e Cerreto 13° (2010) 
Nigrum Aglianico  13°  (2008)
Rutilum Barbera del Sannio e Sangiovese 13° (2008)
Perdersi e ritrovarsi Aglianico e Piedirosso 13° (2007) 

Pantum (Puglia)
Pantum Primitivo 14° (2010)
Pantum Rosato 14° (2010)

15 e 16 Ottobre 2011, inizio degustazione ore 14:00 – cena ore 20:00

Da Angelina a Parigi


A due passi dal Louvre e dai Jardin des Tuileries c'è un indirizzo che i buongustai di tutto il mondo conoscono a memoria : 226 Rue de Rivoli. Qui vi aspetterà Angelina, non una semplice pasticceria o sala da tè, ma una vera e propria bottega del lusso goloso che fin dal 1903 rappresenta il punto di riferimento di tutti i gourmet parigini a partire da Proust fino ad arrivare a Coco Chanel ed altri grandi stilisti francesi.
Questa premessa è d'obbligo perchè già dall'entrata si capisce che Angelina è una sorta di boutique del dolce che attenterà al nostro portafoglio in maniera molto subdola. 

Fonte: marieclaire.co.uk
Se non siete interessati a mettervi seduti nella bella sala in stile Belle Epoque per consumare il famoso cioccolato caldo in tazza o il Mont Blanc, potete farvi un giro nella piccola sala vendita dove potrete trovare tutta la produzione pasticcera che, vi anticipo, metterà a dura prova il vostro tasso glicemico tra macarons, croissants e piccola pasticceria varia.


Visto che a Parigi non vado spesso e ho bisogno di calorie dopo aver fatto tutti gli scalini della Tour Eiffel, ho deciso di entrare direttamente in sala per provare sia la famosa cioccolata calda di Angelina, "L'Africain", sia il Mont Blanc, un delizioso dolce al cucchiaio costituito da un cuore di meringa ricoperto di panna montata e "spaghetti" a base di purea di marroni. Per la serie facciamoci del male!
La cioccolata calda, ottenuta da miscele di cacao africano selezionatissime, vi verrà servita all'interno di un bricco assieme ad una coppetta di squisita panna montata. Il costo di 7,5 euro per la tazza è sicuramente elevato ma ne vale la pena.

La famosa cioccolata in tazza di Angelina
Il Mont Blanc è l'altra grande specialità di Angelina e, visto che se ne vendono 600 pezzi al giorno, ci sarà un perchè. Io e il mio fegato l'abbiam scoperto nonostante questa "pallina" costi circa 8 euro..

Il Mont Blanc
Il Mont Blanc "azzannato"
Piccola nota riguardo il servizio: gentile e veloce, forse un pò troppo per i miei gusti visto che dopo un quarto d'ora la solerte cameriera mi porta già il conto come a dire:"Sbrigati a mangiare che qua siamo una macchina da soldi e non possiamo aspettare troppo tempo....".

La sala
Uscendo, un pò infastidito per il servizio, mi rendo conto che Angelina forse ha perso quell'aura di romanticismo che oggi vorrebbe ancora avere perchè, in tutto e per tutto, il suo nome è diventato un vero e proprio brand internazionale "acchiappaturisti" col quale marchiare ogni cosa, dai macarons fino agli abiti per neo pasticceri in vendita all'uscita del locale. Dite che l'iperglicemia mi fa diventare troppo critico?

Tre Bicchieri Gambero Rosso 2012 Toscana


Ad Astra 2008 – Fattoria Nittardi
Baffo Nero 2009 – Rocca di Frassinello
Biserno 2008 – Tenuta di Biserno
Bolgheri Sassicaia 2008 – San Guido
Bolgheri Sup. Sapaio 2008 – Podere Sapaio
Bolgheri Sup. Campo al Fico 2008 – I Luoghi
Brancaia Il Blu 2008 - Brancaia
Brunello di Montalcino 2006 – La Cerbaiola
Brunello di Montalcino 2006 - Cerbaiona
Brunello di Montalcino Altero 2006 – Poggio Antico
Brunello di Montalcino 2006 - Biondi Santi
Brunello di Montalcino 2006 - Andrea Costanti
Brunello di Montalcino 2006 - Querce Bettina
Brunello di Montalcino 2006 - Caprili
Brunello di Montalcino 2006 - Citille di Sopra
Brunello di Montalcino 2006 - Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino 2006 – Podere La Fortuna
Brunello di Montalcino 2006 - Collelceto
Brunello di Montalcino 2006 - Donna Olga
Brunello di Montalcino 2006 - La Togata
Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2006 - Casanova di Neri
Brunello di Montalcino 2006 – Piancornello
Brunello di Montalcino 2006 – Sesti
Caberlot 2008 – Podere Il Carnasciale
Carmignano Ris. 2008 – Piaggia
Casalferro 2008 – Barone Ricasoli
Castello del Terriccio 2007 – Castello del Terriccio
Chianti Cl. 2009 – Tenuta di Lilliano
Chianti Cl.- Le Ellere 2008 – Castello d’Albola
Chianti Cl. Poggio a Frati Ris. 2008 – Rocca di Castagnoli
Chianti Cl. Ris. 2008 – Villa Cerna
Chianti Cl. Foho Ris. 2008 – Casa al Vento
Chianti Cl. Ris. 2007 – Badia a Coltibuono
Chianti Cl. Baron’Ugo Ris. 2007 – Monteraponi
Chianti Cl. Ris. 2007 – Fattoria Le Fonti
Chianti Cl. Ris. 2008 – Castello di Volpaia
Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano 2008 – Tenuta di Valgiano
Cortona Syrah Migliara 2008 – d’Alessandro
Cupinero 2009 – Col di Bacche
Do ut des 2009 – Carpineta Fontalpino
Flaccianello della Pieve 2008 – Fontodi
FSM 2007 – Castello di Vicchiomaggio
Galatrona 2009 – Fattoria Petrolo
I Sodi di S. Niccolò 2007 – Castellare di Castellina
Il Carbonaione 2008 – Poggio Scalette
Maestro Raro 2008 – Fattoria di Felsina
Montecucco Rosso Ris. 2008 – Collemassari
Montecucco Grotte Rosse 2008 – Salustri
Nambrot 2008 – Tenuta di Ghizzano
Nobile di Montepulciano Nocio dei Boscarelli 2007 – Boscarelli
Nobile di Montepulciano Salco Evoluzione 2006 – Salcheto
Orma 2008 – Podere Orma
Percarlo 2007 – San Giusto a Rentennano
Rocca di Montemassi ’09 – Rocca di Montemassi
Scrio 2008 – Le Macchiole
Siepi 2008 – Castello di Fonterutoli
Tignanello 2008 – Antinori
Valdisanti 2008 – Tolaini
Vernaccia di San Gimignano Zeta 2010 – Mattia Barzaghi
Vernaccia di San Gimignano Fiore 2009 – Montenidoli
Vernaccia di San Gimignano Ris. 2009 – La Lastra
Vinsanto di Carmignano Ris. 2005 - Capezzana

Percorsi di Vino vi vuole firmati!


No, non voglio che indossiate Gucci o Fendi ma, visto che la blogosfera ormai è territorio burloni e vigliacchi, in me è nata l'esigenza di conoscere con chi sto parlando anche perchè quando si commenta una cosa che ho scritto è come se quella persona stesse parlando con me. 

Voi conversate con gli anonimi? Io, di solito, no.

Fonte: webbando.com
A me non piace moderare i commenti, Percorsi Di Vino infatti non ha filtri, per cui da adesso in poi, i pochi commentatori senza un nome, sono caldamente invitati a svelarsi. 
Per gli altri la mia stretta di mano virtuale vale e varrà per sempre visto che li considero miei amici.


Tre Bicchieri Gambero Rosso 2012 Piemonte


Alta Langa Brut Zero Cantina Maestra Ris. 2005 - Serafino Enrico
Barbaresco 2008 - Gaja
Barbaresco Borgese 2008 - Busso Piero
Barbaresco Maria Adelaide 2007 - Rocca Bruno
Barbaresco Montefico 2008 - Giacosa Carlo
Barbaresco Ovello 2007 - Cantina del Pino
Barbaresco Pajoré 2008 - Sottimano
Barbaresco Rombone 2007 - Nada Fiorenzo
Barbaresco Valgrande 2008 - Ca' del Baio
Barbaresco Vanotu 2008 - Pelissero
Barbaresco Vigneto Brich Ronchi Riserva 2006 - Rocca Albino
Barbera d'Alba Superiore 2009 - Hilberg Pasquero
Barbera d'Asti Bricco dell'Uccellone 2009 - Braida
Barbera d'Asti Pomorosso 2008 - Coppo
Barbera d'Asti Superiore Bionzo 2009 - La Spinetta
Barbera d'Asti Superiore La Mandorla 2009 - Spertino
Barbera d'Asti Superiore Nizza 2008 - Tenuta Olim Bauda
Barbera d'Asti Superiore Nizza Acsé 2008 - Scrimaglio
Barbera del Monferrato Superiore Le Cave 2009 - Castello di Uviglie
Barolo 2007 - Mascarello Bartolo
Barolo Acclivi 2007 - G.B. Burlotto
Barolo Bricco Boschis Vigna San Giuseppe Riserva 2005 - Cavallotto
Barolo Bricco Sarmassa 2007 - Brezza
Barolo Brunate – Le Coste 2007 - - Rinaldi Giuseppe
Barolo Brunate 2007 - Marengo Mario
Barolo Cannubi Boschis 2007 - Sandrone
Barolo Cerequio 2007 - Chiarlo
Barolo Cerequio 2007 - Voerzio Roberto
Barolo Cerretta Vigna Bricco 2005 - Altare
Barolo Falletto 2007 - Giacosa Bruno
Barolo Fontanafredda Vigna La Rosa 2007 - Fontanafredda
Barolo Ginestra Casa Maté 2007 - Grasso Elio
Barolo Ginestra Riserva 2005 - Conterno Paolo
Barolo Gramolere Riserva 2005 - Manzone
Barolo Monfortino Riserva 2004 - Conterno Giacomo
Barolo Monvigliero 2006 - Bel Colle
Barolo Ravera 2007 - Cogno
Barolo Ravera 2007 - Principiano
Barolo Rocche dell'Annunziata Riserva 2005 - Scavino Paolo
Barolo Sarmassa 2007 - Marchesi di Barolo
Barolo Sorì Ginestra 2007 - Conterno Fantino
Barolo Sottocastello 2006 - Ca' Viola
Barolo Vigna Arione 2007 - Boglietti
Barolo Vigna d'la Roul 2007 - Rocche dei Manzoni
Barolo Vigna Lazzairasco 2007 - Porro Guido
Barolo Vigna Liste 2006 - Borgogno Giacomo
Barolo Vigna Rionda Riserva 2005 - Massolino
Barolo Villero 2006 - Brovia
Barolo Villero Riserva 2004 - Vietti
Bramaterra I Porfidi 2007 - Sella
Carema Etichetta Bianca 2007 - Cantina Produttori dei Nebbiolo di Carema
Carema Etichetta Nera 2006 - Ferrando
Colli Tortonesi Timorasso Fausto 2009 - Vigne Marina Coppi
Colli Tortonesi Timorasso Il Montino 2009 - La Colombera
Derthona 2009 - Vigneti Massa
Dogliani Papà Celso 2009 - Abbona Marziano
Dogliani Sirì d'Jermu 2009 - Pecchenino
Dolcetto d'Ovada Superiore Du Riva 2008 - Tacchino
Erbaluce di Caluso La Rustìa 2010 - Orsolani
Erbaluce di Caluso Le Chiusure 2010 - Favaro
Gattinara Riserva 2006 - Travaglini
Gattinara San Francesco 2007 - Antoniolo
Gavi del comune di Gavi Minaia 2010 - Bergaglio Nicola
Gavi del comune di Gavi Monterotondo 2009 - Villa Sparina
Ghemme 2007 - Torraccia del Piantavigna
Langhe Bianco Hérzu 2009 - Germano
Langhe Nebbiolo Costa Russi 2008 - Gaja
Monferrato Rosso Sul Bric 2009 - Martinetti
Roero Braja Riserva 2008 - Deltetto
Roero Ròche d'Ampsej Riserva 2007 - Correggia
Roero Sudisfà Riserva 2008 - Negro
Roero Trinità Riserva 2007 - Malvirà

Succede a Campo de' Fiori


Ieri pomeriggio, camminando per Campo de' Fiori, a pochi passi dalla bistrattata statua di Giordano Bruno, vedo due turisti che chiedevano ad alcuni passanti se potevano far loro una foto davanti ad un negozio. Incuriosito dalla scena mi fermo a guardare e capisco che la loro intenzione è quella di immortalarsi davanti ad una vetrina piena di bottiglie. Il locale, come molti altri nella piazza, è un'ex bottega oggi trasformata in una sorta di negozio di alimentari acchiappaturisti con ambiziosa esposizione di alcolici da sbronza.

La stutua di Giordano Bruno a Campo de' Fiori. Fonte:http://www.destination360.com
Visto che non mi faccio mai i cavoli miei, mi fermo a parlare con i due fidanzatini teutonici e gli chiedo il perchè di quella foto. Mi rispondono in inglese che vogliono un ricordo dei VINI DI ITALIA e, anzi, ora entreranno a comprare un vino da riportare a casa.
Guardo bene l'esposizione, la migliore bottiglia offerta è un modesto Fragolino Rosso Spumante che, col sole, ha tutta l'etichetta sbiadita.

Il mercato a Campo de' Fiori. Fonte: therepublicofless.wordpress.com
Non so se ridere o se piangere: i due turisti torneranno in Germania convinti di avere nel bicchiere un vino di territorio mentre il venditore si sfregherà ancora una volta le mani per aver rifilato l'ennesima fregatura. 

Questo succede nel centro di Roma, ogni giorno...

Tre Bicchieri Gambero Rosso 2012 Veneto e Valle D'Aosta


VENETO

Amarone Cl. Vaio Aramaion 2006 – Masi
Amarone della Valpolicella Cl. Vign. di Ravazzol 2007 – Ca’ la Bionda
Amarone della Valpolicella Ris. 2007 – Musella
Amarone della Valpolicella 2006 – Marion
Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Ca’ Bianca 2006 – Begali
Amarone della Valpolicella Roccolo Grassi 2007 – Roccolo Grassi
Amarone della Valpolicella 2006 – Trabucchi d’Illasi
Amarone della Valpolicella Case Vecie 2007 – Brigaldara
Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2007 – Tenuta Sant’Antonio
Amarone della Valpolicella Cl. 2007 – Allegrini
Amarone della Valpolicella Cl. 2004 – Bertani
Amarone della Valpolicella Cl. Vigneto Monte Sant’Urbano 2007 - Speri
Capitel Croce 2009 – Anselmi
Cartizze Vigna La Rivetta 2010 – Villa Sandi
Colli Euganei Cabernet Sauvignon Ireneo Capodilista 2008 – La Montecchia
Colli Euganei Fior d'Arancio Passito Alpianae 2008 - Vignalta
Cristina V.T. 2008 – Roeno
Custoza Sup. Amedeo 2009 – Cavalchina
Custoza Sup. Ca’ del Magro 2009 – Monte del Fra
Lugana Sup. Molceo 2009 – Ottella
Lugana Sergio Zenato 2008 – Zenato
Montello e Colli Asolani Il Rosso dell’Abazia 2008 – Serafini & Vidotto
Recioto di Soave Cl. Le Sponde 2009 – Coffele
Relògio 2009 – Ca’ Orologio
Soave Cl. Campo Vulcano 2010 – I Campi
Soave Cl. Monte Carbonare 2009 – Suavia
Soave Cl. Calvarino 2010 – Pieropan
Soave Cl. Contrada Salvarenza Vecchie Vigne 2009 – Gini
Soave Cl. Monte Alto 2009 – Ca’ Rugate
Studio 2009 – Ca’ Rugate
Valdobbiadene Extra Dry Giustino B. 2010 – Ruggeri
Valdobbiadene Brut Rive di Col San Martino Graziano Merotto 2010 - Merotto
Valpolicella Cl. Sup. Ripasso Solane 2009 – Santi
Valpolicella Cl. Sup. Ripasso Saustò 2007 – Monte dall’Ora

VALLE D'AOSTA

V.d’A. Chardonnay Cuvée Bois 2009 – Les Cretes
V.d’A. Elevé en Fut de Chenes 2010 – Anselmet
V.d’A. Fumin Esprit Follet 2009 – La Crotta di Vigneron
V.d’A. Petite Arvine 2010 – Chateau Feuillet
V.d’A. Petite Arvine 2010 - Ottin

Il dilemma di un povero appassionato di vino in enoteca


Vorrei raccontarvi il mio dilemma dell'estate. Entro in una bellissima enoteca e, tra mille bottiglie di ogni nazione ed annata, trovo una impolverata bottiglia di López de Heredia Viña Tondonia 1982. Qualcuno dirà: "Mbè? Allora?!" Per chi ama alla follia questa Bodega come me è come trovare una sorta di Sacro Graal enologico visto che sia l'annata che il Cru rappresentano (quasi) il massimo che la cantina può offrire all'appassionato più fedele. 


Certo, esteticamente la bottiglia non sembrava affatto in forma però l'esperienza spesso mi ha fatto capire di andare oltre ad etichette strappate e muffe varie. Mi avvicino all'enotecario e gli chiedo il costo. 

Mi guarda con aria incredula e mi dice in spagnolo: "Vuoi la bottiglia per berla o per collezionarla? Nel secondo caso te la vendo a 10 euro mentre ti sconsiglio di bere il vino perchè l'abbiamo presa da una cantina messa proprio male....".

Sconsolato rivado verso la bottiglia e la guardo, il colore in trasparenza sembra ok e non ci sono "strani" depositi. Il tappo non è il massimo, il sughero ha perso un pò di liquido anche se il livello del vino non è male.
L'enotecario mi guarda ancora con aria stupita, ha capito che me la vorrei bere e di nuovo mi dice di lasciar perdere, lui consiglia di bere le bottiglie di Lopez de Heredia giovani......

Cavolo però costa poco ma la garbata insistenza del proprietario a non aprire la bottiglia mi fa capire che lui sa perfettamente cosa c'è là dentro, magari ne ha già aperta una con scarso successo. 
Ma se così non fosse? Se si sbagliasse? Mi perdo così una grande bevuta low cost? 


Non vi dico quello che ho fatto perchè aspetto di sapere quello che avreste fatto voi....

Moët et Chandon mette all'asta Scarlett Johansson


Non è uno scherzo ma, se doveste aggiudicarvi l'asta di Christie’s, siate pronti a sborsare una cifra tra i 380mila e i 500mila dollari. Questo, infatti, è il valore del lotto n°159 che la famosa casa d'aste metterà all'incanto composto da ben sei bottiglie di Moët et Chandon 100 years old, in una speciale confezione di pelle, spero non umana, di Louis Vuitton.


Ma perchè proprio una cena con Scarlett Johansson? Semplice, l'attrice da qualche tempo è diventata la testimonial della storica Maison francese realizzata dal fotografo Tim Walker che ha fotografato la Johansson al Trianon a Epernay, a nord est di Parigi lo scorso autunno.


In Italia sembra che anche la Franciacorta stia muovendosi in questa direzione e, voci di corridoio, mi dicono che è stata già scelta la prossima testimonial? Chi è?

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