Capperi o malvasia? Questo è il dilemma che si vive a Salina dove entrambi danno molta soddisfazione a chi li produce.Antonino Caravaglio, quest’anno benemerito per la viticultura al Vinitaly, ha risolto piantando capperi e viti negli ultimi vent’anni passando da cinque a tredici vitati per la precisione.
Questo vino nasce a Piano Croce, un
piccolo territorio pianeggiante chiamato Valdichiesa che unisce i due vulcani
dell’isola, sempre carezzato dal vento, una caratteristica che rende più facile
la gestione biologica dell’agricoltura e non a caso Antonino Caravaglio ha
subito imboccato questa strada. Anno dopo anno ha comprato i terreni, si è
ingrandito e conduce la sua giornata da una parte all’altra dell’Isola di Salina
dopo aver acquistato anche a Lipari e adesso a Stromboli con l’ex direttore del
TG1 Andrea Montanari dove riporta la vite dopo alcuni decenni di assenza.
vigneti a Valdichiesa |
La tecnica è quella di una macerazione
prolungata sulle bucce per poi tenerlo in sosta in vasca d’acciaio fino al
momento dell’imbottigliamento. Malvasia e Moscato vinificati in secco da sempre
sono la mia passione e questo bicchiere mi colpisce non solo per i profumi
esuberanti tipici del vitigno, ma soprattutto per la sostanza, il corpo, la
complessità. Presentato come vino da aperitivo, secondo me ha molto da
raccontare nei prossimi due tre anni, quando avrà raggiunto la maturità
necessaria e al naso si comincerà a sentire il tipico effetto dei suoli vulcanici
che arricchiscono il vino con il passare del tempo.
Al palato è amaro, fresco, ampio. Un
esempio concreto di cosa voglia dire biodiversità quando stappiamo una
bottiglia di vino. Non è importante che sia la più buona del mondo quanto,
piuttosto, che sia una chiave d’ingresso nel territorio che viviamo e ci faccia
conoscere le bellezze le persone che ci vivono.
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